Mag 09 2013
giustizia di ferro-centootto 09 05 2013
GIUSTIZIA DI FERRO – CENTOOTTO
Dopo la condanna, l’aspetto che più mi infastidisce del caso Iori è l’assoluta indifferenza; della gente comune, passi, se non vuol rendersi conto: oggi a Iori, domani a me; degli attori/padroni, che vedono e capiscono perfettamente che è successo, non lo mando giù.
Una Campanato prima degli altri, presidente della Corte d’Appello di Brescia, che accetta senza batter ciglio lo spostamento di altri 90 novanta giorni di un processo da ergastolo, perché Massa spiega di dover prima provvedere a separazioni e divorzi e amenità simili; che capisce perfettamente, e se non fosse dovrebbe far domande al collega, che c’è qualcosa di grosso e per quanto lo si sposti, si cerchi di mascherarlo, alla fine salta fuori, quando appariranno le motivazioni, peggiorando una situazione già gravissima; le Procure generali cui invio i miei pezzi, che con una semplice occhiata sono in grado di capire tutto; il Ministero e l’Associazione nazionale magistrati, lo stesso; e, strano, i radicali di Milano pronti a insorgere abitualmente per molto meno, che qui tacciono.
Che considerando credibile un processo come questo rendono incredibili tutti gli altri.
Prima di scrivere, sono andato a riguardarmi su google i sondaggi della fiducia dei cittadini sull’operato della magistratura: ormai siamo al 50%. Fuori dai denti, si fida solo il cittadino che non ha mai avuto a che fare con essa. Conferma della battutaccia dell’avvocato Brunetta: il diritto è il contrario del rovescio!
E di rovesci nel processo Iori ne abbiamo visti tanti, perfino noi assidui spettatori. A cominciare dalla tenuta in Aula. Insulti agli avvocati, della Difesa naturalmente: non dica sciocchezze! Stia fermo sulla sedia! Minacce evidenti ai testimoni, sempre della Difesa: si ricordi d’essere sotto giuramento! Fino al rinvio di uno per aver detto la verità, e a fianco lo sconcio del falso evidente, ma preso per buono, di quelli dell’Accusa. E da Ponzio Pilato a Tortora, i processi sbagliati li fanno gli altri!
Non c’è nulla che stia in piedi, a cominciare dal primo dei due atti dell’omicidio: Iori fa mangiare di nascosto a Claudia 95 pillole di Xanax, con cui faccio ridere, prima ancora di convincere, chi mi ascolta; e di cui nessuno degli attori/padroni, dalle prime indagini al dibattito in Aula, ha dato spiegazioni!
Le prove? Ne ripeto una, a contraltare delle 95 pillole, così anche il più frettoloso o incredulo dei lettori si fa una buona idea di chi sono gli Accusatori e i Giudici, che ne accettano le conclusioni. Pagina 11 della memoria Giusto/Gualazzini: “Benché la cosa fosse nota fin dall’inizio, si è ugualmente sostenuto che, nel recarsi il 20/07/2011 a cena dalla Ornesi, il Dr. Iori non si fosse affatto dimenticato il cellulare acceso sul tavolo in cucina, della propria abitazione, ma lo avesse lasciato apposta al fine di non interrompere il contatto con la cella di pertinenza della abitazione stessa e di non dimostrare attraverso il collegamento con una cella asseritamente diversa che avrebbe dovuto servire la casa della Ornesi, di essersi recato colà. Come si è visto si tratta di una mera illazione priva del minimo fondamento perché la cella era ed è la stessa. Il cellulare è stato dimenticato nella fretta di uscire e per la stessa ragione per cui tutti, ogni tanto, incorrono in questo problema.”
Aggiunta per il lettore che avesse perso le puntate precedenti. Iori, interrogato al di fuori di ogni regola, la Corte stralcerà il verbale dagli atti, il giorno stesso della scoperta dei corpi, preso dalla paura, negherà tutto, ed è l’unico appunto che gli si può fare in tutta la vicenda, anche di esser stato lì a cena prima del suicidio, pur sapendo che gli Ornesi si raccontavano ora per ora e che la bugia avrebbe avuto, non avrebbe avuto gambe del tutto: questa è la prova, mentendo, di voler costituirsi un alibi, sostengono gli inquisitori. Che, come logica, specie quella processuale, impone, non perdono tempo a decifrare il cammino delle 95 pillole.
Cremona 09 05 2013 www.flaminiocozzaglio.info
One Response to “giustizia di ferro-centootto 09 05 2013”
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Io non ho mai avuto a che fare con la giustizia, ma certo non rientro in quel 50% che si fida dei magistrati e non mi riferisco tanto al caso Iori, ma a tanti altri casi:
– l’ultras che aveva ammazzato un Poliziotto (Raciti) che viene condannato solo a 8 anni;
– un ultras che ha le attenuanti nonostante abbia pestato a sangue una persona (non ultras) solo perché questa indossava la sciarpa della squadra avversaria;
– gli autonomi che vengono fatti scarcerare perché secondo certi giudici non ci sono i motivi per tenerli rinchiusi;
– un padre musulmano che ha la pena ridotta dall’ergastolo a 30 anni per aver ammazzato la figlia perché si era integrata;
– i 2 assassini adolescenti di Novi Ligure che vengono condannati a una pena ridicola;
– i giovani che vengono affidati ai servizi sociali nonostante quello che fanno: dal dar fuoco a un barbone perché si annoiavano all’ammazzare una ragazzina perché questa non ci stava.
Eccetera, eccetera, eccetera.