Apr 17 2013
giustizia di ferro-ottantasei 17 04 2013
GIUSTIZIA DI FERRO – OTTANTASEI
Che potrei anche intitolare: il giudice non sa come venirne fuori!
“Il presidente della Corte d’Assise Pio Massa ha ottenuto una proroga di 90 giorni per depositare la motivazione della sentenza che lo scorso 18 gennaio scorso ha visto la condanna all’ergastolo di Maurizio Iori. Ha chiesto la proroga in ragione dei suoi molti impegni, visto che ricopre anche il ruolo di presidente ad interim del tribunale di Cremona. Impegni di lavoro, quindi, riguardanti non solo le udienze civili e penali, ma anche la responsabilità dovuta alla questione dell’accorpamento del tribunale di Crema a quello di Cremona.”
E’ un estratto da www.cremonaoggi.it, nel tardo pomeriggio di ieri; la notizia appare anche sull’on line della Provincia; nulla, che io sappia, sugli altri media di Cremona.
E’ l’ultima decisione scandalosa di un procedimento che fin dall’inizio grida vendetta al cospetto di Dio. Scrivevo il 13 aprile, in Giustizia di ferro 82:
“La Corte ha condannato con sicurezza, come prevede il 533cpp, quindi aveva già le idee chiare; non bastano 90 giorni per stenderle?”
Lunedì mattina lo studio legale Gualazzini, difensore, chiede ufficialmente in Cancelleria se verrà rispettato il termine del 18 aprile: non ci sono notizie, è la risposta. Le notizie arrivano il pomeriggio del giorno dopo, ai due giornali di sopra, e ben circostanziate; gli avvocati le hanno colte da essi!
Mi piacerebbe sapere, tanto per il rispetto delle procedure di legge, chi è il signore che dal Tribunale di Cremona preferisce passare la notizia a due media e non ai difensori; mi sembra che Berlusconi si sia appena beccato un anno per aver ascoltato il famoso dischetto della Procura di Milano in cui Fassino esulta: anche noi abbiamo una banca!
Vediamo se la Procura di Milano mostra lo stesso interesse per questo passaggio!
Ma andando alla sostanza della, ripeterò sempre, qualsiasi reazione debba subire: scandalosa decisione, pur essendo certo che, non novanta giorni, rinviasse la Corte di novanta anni, le cose non cambierebbero, il paragone è con lo studente che sposta l’esame di una sessione ma, spostalo fin che vuoi, prima o poi devi presentarti, se vuoi superarlo, sono anche i modi a far male.
Il presidente Massa non può depositare le motivazioni entro 90 giorni perché oberato di impegni, udienze civili e penali, nonché dal misurare le stanze per accogliere i colleghi del Tribunale di Crema? Non ha mai sentito parlare di precedenze? son più importanti, secondo lui, una separazione e un furto d’auto di un ergastolo? E martedì prossimo il presidente della Corte d’Appello di Brescia viene a Cremona per occuparsi delle stanze? Ma ci hanno preso per cretini?
Bene, lo dicano chiaro così sapremo cosa rispondere alla prossima protesta della categoria, che non può ben lavorare, nell’interesse del popolo italiano, per colpa dei politici che non vogliono capire le priorità della giurisdizione. E sono generoso: distratto dai troppi impegni, di natura civile e penale, il presidente Massa s’è dimenticato di affidare la stesura della motivazione al collega Beluzzi Pier Paolo, e di farsi aiutare dai sei giudici popolari…..
Ma finite le osservazioni pratiche e di diritto, e le battute, siamo tutti grandi e allora diciamoci la verità più dura: la Corte ha condannato Iori raggiunta la certezza richiesta dal 533 cpp, ma adesso che deve spiegarla, la certezza, non sa come spiegarla. E’ terribilmente buffo e indicativo come www.cremonaoggi.it chiude il pezzo: “il movente? Sottrarsi all’adempimento dei propri doveri di padre. Iori, infatti, non intendeva dedicare alla figlia Livia, così come invece gli era stato pressantemente chiesto dalla Ornesi, lo stesso tempo che riservava agli altri figli.”
Ecco, secondo l’eccellentissima Corte uno uccide madre e figlia, invece di non farsi più vedere, perché gli rompono le palle. E per una volta passi, ma poi devono anche scrivere come aveva le chiavi della casa, indispensabili per compiere il delitto come gli è stato attribuito; che ha fatto ingoiare un etto di pillole senza che se ne accorgessero; che ha usato le bombolette, tanto per farsi notare, invece del gas di casa; insomma, a ogni certezza, una base adeguata!
Non li giustifico ma li capisco, i signori giudici: dura stendere una motivazione che li farà diventare la barzelletta del mondo intero, prima condannano e poi non sanno spiegare perché!
Intanto, i sei mesi per spiegare la dinamica d’un omicidio che in sé sarebbe sarebbe semplicissima, fosse omicidio, sono una tragedia per Iori, i figli, la vecchia madre, la moglie: ma ubi maior minor cessat, davanti alle esigenze del diritto. Che in certi casi fanno sorgere spontanea la domanda: la violenza è solo il pugno in faccia?
Cremona 17 04 2013 www.flaminiocozzaglio.info
One Response to “giustizia di ferro-ottantasei 17 04 2013”
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Lo scrivo qui, ma non c’entra con quanto hai scritto.
Da La Provincia di oggi: l’Unuci organizza una visita presso l’arsenale militare della Marina a La Spezia (se il luogo è questo, perché sul giornale è scritto “alla Spezia”? Hanno scritto così nel titolo, nell’articolo e nella didascalia, per cui non credo sia un errore di battitura): possono partecipare alla visita anche tutti gli appartenenti alle associazioni d’arma e le rappresentanze di studenti delle scuole superiori accompagnati da insegnanti.
Io mi chiedo se gli insegnanti ce li porteranno gli studenti, così come mi chiedo se maestri e professori abbiano portato alunni e studenti al Museo del Volontario di Guerra, qui a Cremona, così come mi chiedo se li abbiano portati, 2 anni fa, alla mostra sul Risorgimento (ma forse in quest’ultimo caso sì: 2 anni fa, per il 150° dell’Unità d’Italia, persino i sinistri erano diventati patriottici)…
Gli studenti ci sono sempre in occasione del 25 aprile e quando c’è da fare qualche viaggio della memoria: gli insegnanti non li portano mai alla celebrazione del 4 Novembre, così come non li portano mai alla commemorazione delle vittime delle Foibe che si tiene al cimitero…