Apr 14 2013
giustizia di ferro-ottantatre 14 04 2013
GIUSTIZIA DI FERRO – OTTANTATRE
La vita non si può calcolare, è un inciso efficace reso famoso da Kafka in una delle lettere al padre, e quando te lo dicono lo trovi banale, ma stai attento, lettor mio, se uscendo di casa dimentichi il cellulare, oggi quasi un uscir senza scarpe, ti può venir rinfacciato che stavi preparando un omicidio e allora vedi dove te lo metti il giudizio sprezzante: banale!
E’ ciò che succede a Maurizio Iori la sera del 20 luglio 2011 quando va a cena da Claudia in via Dogali: secondo i censori non ha dimenticato nulla, anzi, ha finto per accrescere la forza del suo alibi. E naturalmente costringe la Difesa a sottoporsi alle dure logiche del processo, pagina 11 della memoria: “Benché la cosa fosse nota agli inquirenti fin dall’inizio, si è egualmente sostenuto che, nel recarsi il 20 luglio a cena dalla Ornesi, il dr Iori non si fosse affatto dimenticato il cellulare acceso sul tavolo di cucina della propria abitazione, ma lo avesse lasciato apposta al fine di non interrompere il contatto con la cella di pertinenza della abitazione stessa e di non dimostrare attraverso il collegamento con una cella asseritamente diversa che avrebbe dovuto servire la casa della Ornesi, di essersi recato colà. Come si è visto si tratta di una mera illazione priva del minimo fondamento perché la cella era ed è la stessa. Il cellulare è stato dimenticato nella fretta di uscire e per la stessa ragione per cui tutti, ogni tanto, incorrono in questo problema.”
Altra prova, che vi serva, lettori, a monito per atti quotidiani che a voi sembrano, appunto, quotidiani: gli involucri delle bombolette. Pagina 12: “E’ pacifico che non siano mai esistiti perché le stesse vengono vendute senza alcun imballaggio. Lo ha ammesso anche l’Ispettore Bulloni aggiungendo, in udienza, di non aver mai revocato, nonostante ciò, l’ordine di ricercarli: alle bombolette avevo fatto poi mente locale dopo perché le vedevo anche nei negozi che vendevano queste cose qua al mare ed in genere vengono vendute sfuse, ma però comunque non ho revocato quest’ordine perché noi dovevamo cercare comunque delle confezioni.
Ovviamente anche la presunta distruzione di detti involucri era stata addebitata al dr Iori come dimostrazione della sua volontà di eliminare le tracce dell’altrettanto presunto duplice omicidio ed aveva contribuito a creare il quadro di gravità indiziaria sulla base del quale era stato emesso il provvedimento di custodia cautelare.”
Perché ho abusato della mia e tua pazienza, caro lettore, con particolari tanto insignificanti, se messi al posto che loro compete? per capire come funziona la mente di chi vuol stabilire cosa hai fatto perché l’hai fatto, che dilata all’inverosimile la natura del gesto corrente che si fa, investigatori compresi, senza pensarci più di tanto. Ogni gesto serve allo scopo, e tu l’hai perché lo dico io e non provare neanche a tentar di spiegarti!
Uno. E sarebbe niente, non hai mezzi ma l’idea fissa ti spinge a inventarli, a dar loro un’esistenza che troverebbe più adatta ospitalità nello studio delle patologie della mente.
Due. Ritorno al mio chiodo fisso, cercare il confine tra l’incapacità e la malafede intellettuale: perché ore e pagine a discettare di telefonini, scatole, gente in chiesa, chiacchiere varie eccetera, e non impiegare tutte le energie a convincere sé prima di tutto, poi a dimostrare al popolo in nome di cui si esercita, quei due o tre fatti fondamentali, se omicidio fu: come sia possibile far ingoiare a un adulto decine di pillole di Xanax senza che se ne accorga, ad esempio; invece, appena gli inquirenti/procuratori/giudici d’ogni tipo han sfiorato la domanda, risposte del tipo, la principale il silenzio, poi una serie di “avrà, presumibilmente, forse, non potrebbe che, eccetera”.
Ma fiducia, ragazzi, la Corte, tanto pronta nell’emettere la condanna con la certezza che prevede la legge, spiegherà tutto per filo e per segno, strada delle pillole compresa, in modo tanto razionale e per nulla dubitativo da convincere perfino un ostinato tifoso della “curva Iori” come me!
Cremona 14 04 2013 www.flaminiocozzaglio.info
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