Apr 03 2013
giustizia di ferro-settantadue 03 04 2013
GIUSTIZIA DI FERRO – SETTANTADUE
Ed eccoci alla ramanzina finale della Cassazione al Riesame di Brescia, da pagina 8:
“Sussiste il vizio di motivazione, denunciato con il primo motivo, per travisamento della tipologia delle fonti di prova, avendo il Tribunale assimilato due dati eterogenei: le impronte digitali eccetera e le tracce biologiche-molecolari eccetera ancora, con la seguente illogica deduzione della irrilevanza delle seconde in assenza delle prime eccetera. Tale dato avrebbe dovuto, invece, essere apprezzato nella sua incidenza sull’ipotesi accusatoria che attribuisce il fatto al piano omicida dell’indagato eccetera. Il Tribunale avrebbe dovuto motivare sulla compatibilità tra siffatta ricostruzione della dinamica del fatto e l’assenza di tracce biologiche dello Iori sugli oggetti repertati, e dare ragione della rilevazione delle tracce della sola Ornesi, in particolare, sulle confezioni dei tranquillanti ingeriti e sul collo della bottiglia d’acqua trovata sul tavolo dell’appartamento.”
Una critica da niente, come si vede……….
Ed ecco il colpo finale, pagina 9: “La rilevata patologia motivazionale per travisamento delle fonti di prova ed omessa considerazione dei risultati delle analisi biologiche, pur rappresentati al Tribunale del Riesame dal consulente della difesa, impone la rivalutazione, insieme al quadro indiziario, anche delle esigenze cautelari desunte, nell’ordinanza impugnata, dalla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza per il delitto di omicidio plurimo aggravato eccetera.”
Onde ragion per cui, pagina 10: “Segue l’annullamento dell’ordinanza impugnata con rinvio al tribunale di Brescia che procederà a nuovo esame delle condizioni di applicabilità della misura (il carcere per Iori, n.d.r.), uniformandosi a quanto stabilito nella presente sentenza.”
Può darsi che io abbia capito poco, ma la Cassazione, distante dalle contingenze padane e con gli occhi fissi alle norme e ai fatti, sembra aver carezzevolmente suggerito ai colleghi esaminati di Brescia: rivedete quelle che avete battezzato “prove” con l’aiuto che porge la scienza, nel frattempo, se insistete a processarlo in assenza di prove provate, rimandate a casa quel povero cristo.
Prendessi io, e tutti quelli che pensano e sentono come me, una lavata di capo del genere, e pubblica per giunta, avrei vergogna a uscir di casa!
Ma come è noto il Riesame di Brescia ha continuato per la sua strada, e Maurizio Iori ha atteso la sua condanna all’ergastolo in carcere, e siamo in attesa di leggere le motivazioni della Corte, che devono essere depositate entro il 18 aprile. Salvo succeda l’incredibile: la Corte vada oltre il 90° giorno dalla sentenza, decisione che non starebbe né in cielo né in terra, data la sicurezza con cui, udienza per udienza, ha approvato anche i pensieri più reconditi dell’Accusa mentre non rispondeva alle domande più fastidiose, in pratica tutte, della Difesa!
Prova provata provatissima che per la Corte la decisione era evidente fin dall’inizio del processo, giustificata da che i fatti e le prove e le non prove erano stati abbondantemente esaminati nelle varie scansioni del procedimento, Cassazione compresa.
Quando discutiamo tra noi amici del diritto e del genere umano, raggiungiamo sempre una certezza: in questo pessimo processo, dove abbiamo pianto allo strazio del diritto, dell’imputato, della sua famiglia, rideremo sicuramente, e moltissimo, alle spiritose invenzioni con cui saranno spiegate le varie fasi del “loro delitto”. Come sia possibile far mangiare di nascosto a vittime ignare 95 pastiglie in primis; salvo che, come successo fino a oggi, chi detiene il potere risponda: è così perché lo dico io!
Cremona 03 04 2013 www.flaminiocozzaglio.info
One Response to “giustizia di ferro-settantadue 03 04 2013”
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I film tipo “Il codice Da Vinci” e cose simili vanno bene e se il Clero esprime un parere viene criticato.
Un regista fa un film che parla di un monaco cappuccino che aiuta i cristiani a fermare l’esercito ottomano e il risultato è che questo regista deve difendersi dalle polemiche (scatenate da non si sa chi) perché il film è considerato “anti-islamico”.
Poi uno si stupisce della diffidenza e del rifiuto dell’integrazione con gli stranieri…
1) se uno fosse anche “anti-islamico”, se non aggredisce nessun immigrato e se non dà fuoco a moschee o negozi gestiti da immigrati, dov’è il problema? O deve esserci il pensiero unico? Tutti, a prescindere, devono essere contenti degli arrivi degli stranieri in Italia?
2) chissà perché, ma ho l’impressione che se il regista avesse fatto un film in cui erano dei musulmani a subìre un assedio )passando quindi per vittime), nessuno avrebbe fatto polemiche…
Non è perché si vuole far entrare la Turchia nella ue che ora dobbiamo piegarci così!
Ricordo ancora che in Francia c’è (o c’era?) il reato di negazione del genocidio degli armeni: dalla ue erano saltate fuori delle polemiche perché questa legge avrebbe allontanato la Turchia dall’unione (ai turchi questa legge non piaceva)…e se anche fosse stato così? Ma chi se ne frega! La Turchia si allontani pure!
Adesso un paese che voglia farsi delle proprie leggi deve prima chiedere agli altri paesi se queste norme piacciono anche a loro?
Mi pare evidente che a far parte di quella cavolo di ue uno Stato poi perda la propria sovranità nazionale, quindi prima si esce dall’unione e meglio è (così si esce anche dalla moneta unica e si torna alla nostra Lira)!
Perché è proibito negare l’Olocausto (ricordo sempre, a scanso di equivoci, che sono parecchio filo-israeliana) e il genocidio degli Armeni no?
Perché ho l’impressione che sia proibito fare satira sulla religione musulmana, ma che se fosse fatta su cristiani, ebrei, buddisti, indù, ecc. non salterebbero fuori tutte queste polemiche? Forse perché si sa che i buddisti (tanto per fare un esempio a caso) reagiscono in modo molto più tranquillo rispetto ai musulmani?
Veramente non si dovrebbe fare satira su nessuna religione, in rispetto ai fedeli moderati.
Da La Provincia, riguardo al film, il cronista scrive “il condottiero arabo è deciso a conquistare l’Europa intera e anche la culla della cristianità, Roma”: non c’è che dire…una trama (purtroppo, ndr) molto attuale.
Il film è ambientato nel 1683, ma temo che questo potrebbe avvenire anche nel 21° secolo.
Nel 1683 la vittoria era stata della coalizione cristiana; se questo avvenisse al giorno d’oggi…non sono certa dell’esito.
Se la Turchia entrerà (come temo) a far parte della ue e poi facesse intendere di voler rendere musulmana tutta l’Europa, come reagirebbero gli altri paesi?
Risponderebbero in modo deciso, anche a costo di una guerra o si piegherebbero al volere dei musulmani?
Magari farebbero passare il tempo intanto che si mettono d’accordo sul da farsi con non si sa bene quali conseguenze per i cittadini non turchi…
Si sa che a La Provincia non sono molto filo-leghisti: leggere nell’articolo “Martinelli, già autore di un Barbarossa, considerato vicino all’ideologia leghista” mi suona tanto come una critica nei confronti di chiunque abbia simpatie per la Lega.
Dov’è il problema se qualcuno fa un film guardando dal punto di vista degli “antenati” dei leghisti?
Se qualcuno facesse un film che parla delle crociate cattoliche dal punto di vista di chi ha subìto le crociate io, credente cattolica, mica me la prenderei. Se la Chiesa ha commesso degli errori enormi in passato, perché non parlarne in un film?
Se qualcuno facesse un film sull’Unità d’Italia guardando dal punto di vista di chi quest’unità non la voleva dov’è il problema?
In quest’ultimo caso suppongo ci sarebbero polemiche e accuse di “revisionismo”, ma perché ciò che accade deve essere mostrato (con film, ecc.) sotto un unico punto di vista?
Se facessero un film sull’Unità d’Italia in termini negativi io, che sono contenta che il nostro Paese non sia più solo un’espressione geografica, mica me la prenderei.
Non è mica detto che uno debba cambiare opinione per forza: io avevo letto “Il codice Da Vinci” e per me non è cambiato nulla: quello che credevo prima, continuo a crederlo adesso.
Ricordo che quando avevano fatto il film per la tv sulle foibe erano saltate fuori delle polemiche (da parte dei comunisti)…