Mar 25 2013

giustizia di ferro-sessantatre 25 03 2013

Published by at 9:04 am under cronaca cremonese,Giudici

GIUSTIZIA DI FERRO – SESSANTATRE
Una differenza, o colpa lieve, tra la decisione del Riesame e quella del dottor Gip, c’è: concordi che Maurizio Iori debba rimanere in carcere sino al processo, ma per il primo basta e avanzi il sospetto che, libero, uccida persino l’ultima moglie, emulo di Barbablu, per il secondo, greve, possa fuggire all’estero e inquinare le prove, che sembrerebbe difficile, data la certezza con cui lo chiudono dentro. Ma anche se fosse colpa lieve i giudici non ne rispondono, liberi come prassi di mostrare che han ragionato, non la bontà dell’esito; di colpa lieve rispondono, anche penalmente, solo i medici.
E le prove ben spiegate ai futuri Giudici, perché diano l’ergastolo senza eccessivi dubbi, il Riesame le ammucchia nella formula, prima delle spiegazioni in dettaglio: “l’appello (per la libertà provvisoria, n.d.r.) è infondato ed, in quanto tale, merita reiezione per le ragioni che si vanno a esporre (pagina 4)”.
Vediamo subito il duello, come sempre il più spettacolare, sulla prima parte dell’esecuzione del delitto (!!), ricorderete che Iori addormenta le vittime, poi le gasa. La Difesa, ricorda il Riesame a pagina 2, “a detto riguardo, segnatamente, veniva considerata inverosimile la somministrazione alle vittime del medicinale Xanax, dal gusto sgradevole e dagli effetti non letali, a differenza di altri composti nella potenziale disponibilità dello Iori”: in parole povere, mentre il dottor Gip ha l’attenuante, oltre alla naturale e comune a tutti i Giudici, stabilire ciò che vuole al massimo il collega di ricorso glielo cassa, di non conoscere ancora gli esiti dell’autopsia, il Riesame li ha sotto gli occhi e sa che lo Xanax (pagina 7) “è stato trovato in elevate concentrazioni, pur nell’impossibilità di risalire alla precisa quantità di farmaco ingerita, sia nel corpo della Ornesi che in quello della piccola Iori Livia”. Insisto “sull’elevate concentrazioni”, cioè le plausibili 95 pillole, e lascio perdere l’altra che Iori avrebbe potuto usare in alternativa eccetera: la Difesa chiede al Giudice di spiegare come sia possibile che le 95 trovate dall’autopsia siano entrate nel corpo delle vittime a opera di Iori, senza che se ne siano accorte, e sì che una sola di esse 95 ha un sapore sgradevole!
Domandina da nulla? certo che no, ed ecco la soluzione escogitata dal Riesame, a pagine 7/8: “Con riferimento allo Xanax, infatti, è emerso che il relativo farmaco è stato plausibilmente ingerito dalle vittime o nella forma liquida, senza dubbio più pratica se somministrata per finalità omicidiarie, o per mezzo di compresse previamente triturate. Quest’ultima ipotesi si addice al già argomentato giudizio di gravità indiziaria, tenuto conto che Iori Maurizio risulta avere acquistato un mortaio con pestello, strumento ideale per polverizzare pastiglie, proprio contestualmente alle n. 4 bombolette di gas da campeggio e che tale oggetto non è stato mai rinvenuto nel corso delle indagini. Allo stesso modo, ancora, vi è modo di credere ragionevolmente che egli abbia potuto anche impiegare, per diluire ulteriormente il farmaco e per nasconderne lo sgradevole gusto amaro, quelle numerose bevande alla frutta o, comunque, zuccherine acquistate a più riprese unitamente alle bombolette ed ai fornelletti ed almeno in parte rinvenute presso l’abitazione in uso alle sue vittime”.
Premessa la somiglianza più a un sudoku che a un ragionamento, è un disegno antico, di quelli senza profondità e prospettiva, che elenca gli elementi ma non come agiscono, dato che non risponde alla domanda della Difesa: van bene le pastiglie, intere o meglio tritate, van bene le gocce, van bene le “numerose bevande alla frutta o comunque zuccherine”, ma ci vuoi spiegare almeno come ha fatto a convincerle a berle, per mascherare il saporaccio dello Xanax ce ne vogliono litri?
La sventurata rispose, incide nella pietra Manzoni, questi col piffero, e vanno diritti fino all’ergastolo: è così perché non lo diciamo noi!

Cremona 25 03 2013 www.flaminiocozzaglio.info

One response so far

One Response to “giustizia di ferro-sessantatre 25 03 2013”

  1. danielaon 25 Mar 2013 at 3:53 pm

    La direttrice del carcere di Cremona è stata ospite del Lions Duomo e ha parlato della situazione delle galere; riporto solo alcune cose:
    1) “le pene non possono essere contrarie all’umanità e devono portare alla rieducazione”: infatti non mi risulta che nelle galere italiane venga applicata la tortura o la pena di morte…
    Gli imputati, poi, sono così bene “rieducati” che, viste le leggi che ci sono da noi, alcuni di loro una volta liberi tornano a delinquere.
    2) “Il carcerato è un essere umano e, come tale, deve essere rispettato anche se è colpevole di un reato”: anche le vittime dei carcerati sono esseri umani, anche i familiari delle vittime lo sono…loro non devono essere rispettati?
    Poi cosa abbia di “umano” uno che ammazza di botte delle persone per rapinarle, uno che sbatte a terra degli anziani per derubarli, ecc. io non lo so…
    3) “c’è un codice d’onore in carcere: non si agisce nei confronti dell’agente penitenziario né del direttore se sono “rispettabili””: sarebbero i detenuti a decidere chi è “rispettabile” e chi no? E in base a cosa farebbero la selezione?
    4) “l’attività lavorativa permette all’essere umano di mantenere la propria dignità”: va bene far lavorare i detenuti all’interno delle carceri, su questo sono d’accordo…lo sono molto meno sulle varie decisioni di far uscire prima del tempo (permettendo loro anche di lavorare) quei detenuti condannati a diversi anni di carcere (vedi i brigatisti degli anni di piombo).

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