Mar 20 2013
giustizia di ferro-cinquantotto 20 03 2013
GIUSTIZIA DI FERRO – CINQUANTOTTO
Ed eccoci, dopo aver quasi esclusivamente spiato dal buco della serratura per 114 pagine, come il dottor Gip motiva nelle ultime dieci le prove che lo obbligano a confermare l’arresto, in attesa del processo , di Maurizio Iori.
Due lampi, pagina 120: “pochi dubbi sussistono sul fatto che non si sia trattato di un suicidio bensì di un omicidio premeditato e programmato a tavolino”, pochi dubbi perché la certezza è stata raggiunta così, pagina 118: “la madre della vittima riferisce di aver saputo dalla figlia che Maurizio possedeva le chiavi dell’appartamento, del resto la casa è stata presa in leasing da lui.
La chiave, per chi non avesse seguito il processo, non è un particolare da poco: se assassino, Iori è uscito chiudendo la porta a chiave; se non l’ha, come ha sempre sostenuto, non può essere l’assassino. Ora, credo che nessuno di noi accetterebbe non dico l’ergastolo, ma nemmeno una multa sulla strada con una dimostrazione del genere, e giustamente la legge prevede che chi afferma, provi, e non per sentito dire…
Ma la legge per certi suoi padroni ha la proprietà della fisarmonica, si allunga e si restringe a piacere. Gradite lettori cari un terzo lampo? Pagina 118. “Iori dice di non aver più avuto rapporti sessuali con Claudia successivamente alla gravidanza, in realtà la sorella della vittima Ornesi Paola conferma di aver ricevuto delle confidenze della sorella che le aveva confermato che aveva continuato ad avere rapporti sessuali con Maurizio Iori , l’ultimo dei quali un mese prima della morte.
Ma quando il padrone della legge ha fretta non può perder tempo coi dettagli: ti ricordo ancora, se ti sei distratto caro lettore, che al giorno dell’arresto non erano noti i risultati dell’autopsia né quelli delle ricerche nella stanza: i “pochi dubbi”, dopo faremo due chiacchiere anche su quelli e come li inquadra la legge, cedono contro la sicurezza data da: a) i sospetti e le dichiarazioni del clan Ornesi b) la registrazione delle telefonate c) la bugia di Iori che negava di aver cenato con le vittime.
Per il gioco delle parti qui rinuncio a ogni spiegazione della bugia: una bugia, enorme, la più grande raccontata nella Storia, paga con l’ergastolo?
E ritorno alla prova regina, perché la dinamica spiegata dai padroni della legge è che Iori prima addormenta le vittime, poi le gasa. In questo momento il dottor Gip dispone solo dei blister vuoti di Xanax, per un totale di 95 novantacinque pillole, che Iori con molta accortezza ha fatto ingoiare loro. Ecco come, pagina 121: “egli dopo l’acquisto del necessario deve aver preparato la mistura di pillole schiacciate con il mortaio che ha poi probabilmente diluito in qualche bevanda o nelle salse al pompelmo o al mirtillo che verosimilmente ha portato con sé già pronte eccetera.”
Queste pillole in Aula subiranno trasformazioni incredibili, fino a diventare 5/6 flaconcini di gocce, nel tentativo di render credibile, appunto, l’incredibile: già la quantità stessa è incredibile, somministrarla di nascosto, intendo, e, io non sono padrone della legge e prima di scrivere, non parlo di condannare all’ergastolo, mi informo, lo Xanax ha un sapore tanto orrendo che una sola pillola è immediatamente riconoscibile. Ma chi dispone l’arresto, in Italia, è padrone non solo della legge, degli uomini, ma pure della logica e quindi se Iori ha dato la razione di 95 eccetera, l’ha data perché lo dico io e il pubblico non si permetta di criticare, orca quanto son stato grossolano fino ad oggi, non il padrone, l’arbitro, la cui decisione secondo alcuni non deve nemmeno essere commentata: si accetta così e basta!
Domani concluderemo l’esame dell’ordinanza per le ultime precisazioni sui “pochi dubbi”.
Cremona 20 03 2013 www.flaminiocozzaglio.info
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