Feb 09 2013
giustizia di ferro-diciannove 09 02 2013
GIUSTIZIA DI FERRO – DICIANNOVE
Perché scrivendo del processo Iori comincio sempre dalla fine, qualcuno mi chiederà, perché il resto sarebbe inutile e comunque è meno significativo, rispondo: nell’economia dei tempi giudiziari sarebbe stato un grosso risparmio metterlo subito all’ergastolo, senza recitar la scena della parità Accusa/Difesa, mai solo sulla carta come in questo processo. E sulla terzietà della Corte c’è da aprire un barzellettario.
Per cui riprendo le ultime pagine delle 124 con cui il il Giudice per le indagini preliminari spiega perché Iori deve assolutamente restare in carcere fino al processo, e confesso, devo chiedere scusa, fidandomi dei giornali avevo scritto ch’era solo per il rischio, a parere del Giudice, che per ingannare il tempo uccidesse ancora: anche questo, ma non solo. Il Giudice sciorina e addebita a Iori tutte e tre le eventualità previste dalla legge, 274 cpp, ne fossero state previste trentatre, Iori se le sarebbe trovate tutte trentatre sul groppone….
Iori, lo ricordo, l’ho scritto ieri, è persona che uccide non solo “in un’evenienza eccezionale e correlata a determinate contingenze, ma è una possibilità che può insorgere e trovare attuazione in ogni momento, quando vi sia da affermare la propria supponente volontà e disimpacciarsi da situazioni che siano di ostacolo alla propria affermazione personale o al proprio ordine di vita eletto, costi quel che costi, in totale assenza di freni inibitori”. Ieri avevo notato, dio sa quante persone deve aver ucciso nei suoi cinquant’anni di vita, altro che la sola amante con figlia, oggi rinforzo: imprudente è stata la Corte a dargli, assieme all’ergastolo, l’isolamento diurno per due anni, doveva aggiungere anche il notturno e per la vita intera. In carcere, è noto, le situazioni di conflitto sono all’ordine del giorno, e Iori sarebbe capace di uccidere perfino le guardie…
Non solo, spiega il giudice: “la scoperta, da parte di familiari, amici, conoscenti e colleghi medici della sua responsabilità penale, potrebbe determinare il troncamento di tutti i legami ed i rapporti con queste persone e fare di lui una sorta di reietto, cosa per lui inconcepibile, considerata l’alta opinione che egli mostra di avere di sé, nonché la posizione professionale e sociale di cui egli attualmente gode e a cui massimamente tiene, per cui se rimanesse in libertà, cercherebbe di sottrarsi al processo, anche perché a questo punto avrebbe perso qualsiasi radicamento sul territorio”. Invece, fuggisse in Costarica, ricostruirebbe in un batter d’occhio una società ai suoi piedi……
Ma forse l’apice del comico si raggiunge nel terzo motivo che la legge indica a giustificare il carcere preventivo: il pericolo di inquinamento delle prove. Leggiamo.
“apparendo non improbabile un comportamento dell’indagato volto ad interferire con l’attività di indagine eccetera” e passi, il Giudice tenta la strada del possibile eguale al probabile, ma, tenetevi la pancia, rischio di scoppio: “si rendono inoltre necessari ulteriori approfondimenti per ricostruire con maggiori dettagli la dinamica omicidiaria, ad esempio importante, come rileva il Pm, sarà l’acquisizione e la verifica di tutti i personal nella disponibilità dell’indagato, per accertare se lo stesso ha effettuato delle ricerche attraverso la rete internet per individuare la tipologia di sostanza venefica da utilizzare e dove acquistarla eccetera.”
Ora, premesso che Iori va in carcere prima che siano noti gli esiti dell’autopsia, le “vittime” potrebbero essere morte di polmonite: le “prove”, delicatissime, da approfondire, sarebbero se ha usato il personal per una materia che da medico conosce bene e non, una volta “scoperta” l’esistenza dello Xanax, medicinale comune, come abbia fatto a “propinarne” di nascosto alle vittime una robetta da 95 novantacinque pastiglie!
Particolare completamente sorvolato da questo Giudice, dalla Procura, dalla Corte, che senz’altro ne darà ragione nelle motivazioni. Non vorrei essere nei panni del relatore, che sotto gli occhi di un pubblico folto e istruito dovrà tirare questa specie di calcio di rigore, a duecento metri dalla porta, larga ventotto centimetri…….
Cremona 09 02 2013 www.flaminiocozzaglio.info
One Response to “giustizia di ferro-diciannove 09 02 2013”
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Il Pm Messina ha fatto scarcerare i 2 autonomi del Kavarna trovati col candelotto in mano accanto alla banca nonostante questi abbiano precedenti penali: quindi ora non solo non vengono tenuti in carcere gli incensurati, ma manco i pregiudicati!
Che giustizia del “cavolo” (eufemismo)…