GIUSTIZIA DI FERRO – OTTO
Non succede solo a Palazzo, a tutti noi, ragionare in un modo e subito dopo, Dio sa perché, in un altro. Certo che nella memoria conclusiva del Pubblico ministero, dove la Corte ha attinto a piene mani per infliggere l’ergastolo a Maurizio Iori, le dimostrazioni abbondano, altro che montagne russe!
Per dipingere meglio ciò che sostengo, ecco i due estremi, non solo dialettici, che spiegano alla perfezione la logica che ha portato Iori in gabbia.
Pagina 48: “lo Iori dovette prima stordire Claudia; plausibilmente, prima della cena vera e propria, aggiunse parte dello Xanax, aromatizzato, e/o anche il Valium, somministrandolo di nascosto nel bicchiere che Claudia stava adoperando…..somministrò alle vittime un quantitativo di Xanax idoneo e sufficiente a rendere plausibile l’ingestione delle 95 compresse mancanti dai blister”
Nelle venti udienze, mai! Accusa e Parte civile spiegarono come fosse possibile “somministrare” a un adulto, e già ch’era lì, anche a una bambina, una quantità “fisicamente” ingombrante come quella descritta, senza che se ne accorgessero, nonostante le continue domande della Difesa; né, fatto gravissimo, la Corte mostrò, mai! curiosità di saperlo!!
Ecco invece come “la mente a intermittenza” della Procura si mise sulla buona strada.
Pagina 2, titolo che spiega già tutto: Scena del crimine (!!)- Primi sospetti
“Nell’appartamento peraltro non veniva rinvenuta alcuna lettera di commiato (l’avrà rubata Iori, n.d.r.) da parte di Claudia Ornesi, da tutti (vox populi, n.d.r.) descritta come madre equilibrata, affezionatissima alla propria bambina, che mai e poi mai avrebbe potuto uccidere se stessa e la figlia. Inoltre l’appartamento si presentava pulito e ordinato, dettaglio infrequente nei casi di suicidio, nei quali l’aspirante suicida tende a considerare trascurabile la cura dell’ambiente. Inoltre, tutto in quella casa, parlava della cura e dell’amore che la madre riservava alla figlia, altra nota apparentemente stridente con l’ipotesi che la madre avesse soppresso la bambina. Di contro, nella stanza da letto, ciascuno dei cadaveri giaceva da solo nel proprio giaciglio ed agli inquirenti parve strano, a mente di plurimi casi di omicidio-suicidio, che una madre amorevole avesse trascurato di stringere a sé la figlia in quell’ultimo tragico momento. Altro elemento a destare i sospetti degli inquirenti fu la particolare posizione del cadavere dell’Ornesi, che sembrava sistemato a bella posta da una terza persona nel letto, proprio all’intersezione dei due materassi, invece che su di un lato, quello ove di solito ci si corica; anomala la posizione della capigliatura della morta. Alcune ulteriori stranezze, come il fatto che nella stanza da letto non vi fossero scarpe o ciabatte, che la donna avesse la faccia pulita pur apparendo probabile che avesse vomitato; che la corrente elettrica fosse stata staccata. Questi elementi apparivano intuitivamente molto strani se collocati nel quadro di un suicidio, non apparendo inserirsi armonicamente nel tipo di preoccupazioni che solitamente animano chi compie un simile gesto estremo (confortando tra l’altro l’ipotesi del difensore Gualazzini, che quello di Claudia non volesse essere un suicidio, ma una messinscena, n.d.r.).”
Lettore attento, ti ripeto ancora, se pensi abbia scritto delle balle e non ricopiato le parole dell’Accusa, va in Cancelleria e leggi la Memoria, poi però rispondi: chi saprebbe evitare un ergastolo, se la Corte trangugiasse il tutto sopra senza il minimo sospetto, lascia perdere gli Avvocati della Difesa, son sempre, per definizione, cialtroni pagati, senza avere il piccolo dubbio, ci sarà qualcosa da controllare?
Cremona 29 01 2013 www.flaminiocozzaglio.info