Gen 26 2013
giustizia di ferro – cinque 26 01 2013
GIUSTIZIA DI FERRO – CINQUE
Sul processo Iori potrei scrivere un libro, trovassi l’editore, e senza dover inventare nulla, da che riporto solo ciò che ho visto in Aula e documenti ufficiali, con l’inevitabile speranza, che i processi da Corte d’Assise si facciano ben diversi da questo, secondo le regole che il codice sembra suggerire, la principale il rispetto dei tempi e la consecutio, cioè prima le prove e poi la decisione, non il contrario, tra tutti i motivi il più evidente: i processi sarebbero inutili. Come vorrebbero i commentatori che fin dall’inizio hanno urlato: Iori all’ergastolo!
Non stiano questi commentatori a spargere insulti e sospetti, non sapevo nemmeno esistesse Iori prima del processo, certo che mi batto per lui ora, ma anche per me e per voi domani, capitasse di morire male a una persona con cui non abbiamo rapporti cordiali…..
Ma andiamo avanti con la memoria dell’Accusa, depositata in cancelleria, se vi interessa controllarmi:
“Dopo aver stordito Claudia (tornate al pezzo di ieri: 50 pastiglie o gocce corrispondenti di Xanax nell’aperitivo senza che lei ci facesse caso, n.d.r.), lo Iori si mise i guanti ed iniziò la sua opera: prima di tutto, una volta rimosso il coperchio del quadro elettrico, tolse la corrente elettrica (per vederci meglio, immagino, tra le 21,30/22,30 n.d.r.) cercò e trovò la copia della lettera scrittagli da Claudia. Fece bere a Livia (come diavolo avrà fatto, oltretutto difficile la bimba non abbia strillato vedendo che succedeva alla madre, n.d.r.) parte dello Xanax rimastogli, ponendola nel lettino, quindi trascinò Claudia sul suo giaciglio: in tal mentre ella vomitò ed un rivolo di vomito cade sul letto (notare il tempismo dell’Accusa, era già sul posto a controllare il fatto mentre si svolgeva, n.d.r), dopodiché, probabilmente (ah, la poesia, didattica, di questi probabilmente! n.d.r.), fece trangugiare altro Xanax a Claudia, profittando della sua semi incoscienza (mi perdonerai, caro lettore, questa digressione un po’ lunga. A che serve altro Xanax se il primo ha già operato, e come fai, anche se in gocce, a farlo bere a una semi incosciente, se non con una cannuccia, per non farla soffocare, e allora resterebbero i segni, n.d.r.). Il fatto che nel vomito rinvenuto sul letto non vi fossero tracce di alprazolam è un elemento che porta a propendere per un’assunzione di Xanax in forma liquida anche in precedenza all’ingestione del cibo in parte vomitato da Claudia. Lo Iori, quindi, assemblò i fornelli, innestandovi le bombole, mettendone una o due in ciascuno dei sacchi che chiuse attorno alle teste delle sue vittime, adoperando nastro adesivo o dei lacci ( che non hanno ovviamente lasciato segni! n.d.r.), come aveva letto su internet esser stato fatto da un suicida (qui, lettore anche il più ostile alla mia tesi, che cioè il processo non ha mostrato prove degne di tale nome, ammetterai che l’Accusa sorpassa ogni limite: un medico ha bisogno di leggere internet per sapere che puoi uccidere in questo modo? n.d.r.). La morte, di certo, intervenne pietosa e rapidissima (fosse così, il gas sarebbe rimasto solo nei tessuti vicini alla testa, invece che diffuso in tutto il corpo come ha rilevato l’autopsia, come può confermare qualsiasi medico, n.d.r.), e lo stato di soffocamento indusse un copioso vomito nella bambina. Forse lo Iori lasciò volutamente una compressa integra sul lettino di Livia, magari dopo avergliela passata sulla bocca o la lasciò sul lettino, per rafforzare la messa in scena.”
La messa in scena, caro lettore, l’ha scritta l’Accusa, e lo puoi saper per certo leggendo i verbali concordi dei periti di tutte le parti: la pastiglia fu realmente ingerita da Livia, e da chi può aver accettato, aveva due anni, una pastiglia, puoi ben immaginarlo, e i periti han trovato i pezzettini corrosi dai liquidi gastrici, non la pastiglia intera!
Ma ti rendi conto, caro lettore il più maldisposto verso ciò che scrivo, che tutto quanto scritto dall’Accusa e usato dalla Corte per la condanna, non è stato minimamente detto e quindi nemmeno esaminato in Aula, dove per legge si DEVE formare la prova, e comunque è credibile solo a uno che vede gli asini volare e che ciò nonostante è servito a ordinare un ergastolo?
Cremona 26 01 2013 www.flaminiocozzaglio.info
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