Gen 11 2013

lo scopo 11 01 2013

Published by at 6:35 am under cronaca cremonese,Giudici

LO SCOPO
Lo scopo del risarcimento è ristabilire la verità e la giustizia: perciò chiediamo otto milioni!
Per poco scoppiavano a ridere anche i muri dell’Aula della Corte, alla conclusione della Parte civile, e sì che si discute di dolore e di morte, ma è la degnissima chiusa che ben dipinge il processo Iori, come esattamente ha detto Marco Giusto, difensore: questo è un processo per arrivare alla condanna distruggendo l’onore di una persona, quasi senza esaminare i fatti di rilievo penale eventualmente emersi.
Vado al nocciolo della sua impetuosa arringa: perfino il giudice Beluzzi s’era permesso di interromperlo, il clan degli Ornesi, avvocati inclusi, non ha fatto che ridere e smorfieggiare, quando ribatteva punto su punto alle invenzioni sul demonio Iori; impietriti invece, senza respiro, quando ha riassunto la decisione che la Giuria deve prendere: dovete convincere, perché a prove ormai terminate nessuno l’ha fatto, come è possibile far ingerire a un adulto non meno di cinquanta pastiglie di Xanax in due bocconi di sushi, o, non vi siete nemmeno presa la briga di accertare la forma, sei flaconcini di gocce in almeno due litri di bevanda.
Spiegaglielo tu, caro lettore, se i signori della Corte avessero bisogno di ripetizioni….
Ho riassunto, ma l’avvocato Giusto ha dato altre possibilità: Iori ha portato il sushi in confezione, quindi, o ha sparso tutto il sonnifero, sfidando le leggi della fisica sulla grandezza dei corpi, nei soli due pezzetti che Claudia ha mangiato, come? quando? o l’aveva messo prima e, non potendo indovinare quali lei avesse scelto, ha inquinato anche i suoi, oppure, se ha usato le gocce, l’ha convinta che per gustare i due pezzetti era opportuno bere due litri di succo di pompelmo!
Questa è la prova regina, ma non è da meno che Iori, uscendo, abbia chiuso la porta con la chiave che nessuno s’è preso la briga di dimostrare avesse.
Quando leggete la Benemerita Morandi Francesca sulla Provincia, o anche il suo collega del Corriere, che scrivono di lettere, alibi, parole cattive, avarizie eccetera, a me non interessano, e non spendono una riga (bene, se una persona è morta per causa esterna bisognerà pur spiegarla) su cosa è successo la sera della morte, avrete capito tutto. Non è che non sappiano o non vogliano: non possono, perché la causa esterna da attribuire a Iori manca, e allora, siccome la Corte l’ha permesso per tutto il processo, badilate di merda al posto della prova.
Alla faccia del 533 cpp che per la condanna esige la certezza della colpa “al di là di ogni ragionevole dubbio”: per ovviare, si è praticata l’analogia estensiva, è un uomo tanto malvagio che non può non essere anche un assassino.
Riporto di nuovo il beffardo Galileo, che anticipa di secoli l’attitudine dei reggenti questo processo: “Voi mi avete fatto veder questa cosa tanto aperta e sensata, che quando il testo d’Aristotile non fusse in contrario, che apertamente dice i nervi nascer dal cuore, bisognerebbe per forza confessarla per vera.”
Spero di non offendere la cultura degli otto Giudici, con toga o meno, e traduco: voi difensori mi avete chiarito tanto bene come si son svolti i fatti, che se il pregiudizio, e non mi abbasso a spiegare quale, non fosse il contrario, bisognerebbe per forza ammettere che avete ragione.

Cremona 11 01 2013 www.flaminiocozzaglio.info

One response so far

One Response to “lo scopo 11 01 2013”

  1. danielaon 11 Gen 2013 at 3:35 pm

    Il Capitano Schettino avrà commesso errori, sarà stato negligente, il naufragio poteva essere magari evitato…ci sta tutto, ma com’è che i tg tornano spesso a parlare di lui, in termini negativi s’intende e non lo fanno praticamente mai per quelli che, comportandosi in modo negligente, guidano ubriachi e/o drogati e provocano la morte di qualcuno?
    Il naufragio ha fatto forse più scalpore perché ci sono state un bel po’ di vittime (30 morti e 2 dispersi) tutte insieme, ma se si sommano tutte le persone che sono morte per colpa di qualche ubriaco, drogato o senza patente…

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