Dic 26 2012

eroe d’un tempo che fu 25 12 2012

Published by at 8:12 pm under costume

EROE D’UN TEMPO CHE FU
Durante il mio servizio militare (1970/71) il cappellano era solito appellarsi all’aiuto di Dio in favore dell’Italia nell’eventualità di una guerra, ma comunque in tutti i Paesi, anche civili, fino a ieri, il buon patriota uccideva molti nemici della sua patria.
Per cui nessun stupore se in Gran Bretagna, Paese di grandi tradizioni, il principe Harry diventa un eroe: ha ucciso un capo talebano! e ne capiamo tutti, spero, la triste necessità; ma speriamo di coglierne tutti la differenza: non si esulti, in nessuna parte del mondo, come fosse un gran gol di Messi.
Qualsiasi colpa abbia, è un uomo che muore.

Cremona 25 12 2012 www.flaminiocozzaglio.info

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One Response to “eroe d’un tempo che fu 25 12 2012”

  1. danielaon 26 Dic 2012 at 10:26 pm

    Si pensi che, grazie al Principe Harry, ora c’è un capo talebano in meno al mondo: è un po’ come quando viene ucciso un ladro, un rapinatore o un folle che spara a caso sulle persone, ecc.
    E’ un po’ come quando viene ammazzato un mafioso o un camorrista: si tratterà magari di regolamenti di conti…ma intanto c’è un criminale in meno al mondo.
    Grazie mille, Principe Harry.
    Per adesso ho esultato solo quando è stato ucciso Bin Laden (ancora grazie infinite al Soldato statunitense che l’ha colpito): non avevo esultato quando era stato giustiziato Saddam Hussein anche se ritenevo giusta la sua condanna a morte, non avevo esultato quando era stato ammazzato Gheddafi anche se la sua morte mi aveva fatto tirare un sospiro di sollievo.
    Non si tratta di esultare come se fosse un gol, una vittoria ai mondiali di calcio o per i violini di Cremona che diventano patrimonio dell’umanità, ma forse (a me, ndr) viene da esultare o, comunque, me ne frego e non provo pietà intanto perché, appunto, c’è un delinquente in meno al mondo, poi perché penso a quello che deve aver passato la vittima (o le vittime) del criminale, che questo sia un ladro, un rapinatore, un assassino, un terrorista, ecc. e penso alla pena-barzelletta a cui sarebbe stato condannato se non fosse morto; penso più che altro a paesi come l’Italia e la Norvegia:
    1) l’Italia: è il mio paese e purtroppo conosco il buonismo, dilagante, che c’è qui;
    2) la Norvegia: paese dove non esiste più nemmeno l’ergastolo (in Italia, almeno sulla carta, c’è ancora: che non venga quasi più applicato è un altro discorso…) e dove uno stragista come Breivik potrebbe farsi al massimo 20 anni di galera per le leggi norvegesi a proposito di una rieducazione (presunta, ndr) del condannato.

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