Nov 10 2012

democratici gli altri 10 11 2012

Published by at 8:17 am under Politica nazionale

DEMOCRATICI GLI ALTRI
Prima ridevo dei cinesi, ma anche noi non scherziamo, specie a sinistra. Per la Lombardia i compagni trovano l’asso, Umberto Ambrosoli; non fanno in tempo a felicitarsi che l’asso si presenta per quello che è: io le primarie? avete voglia di ridere, io sono al di sopra delle parti!

Cremona 10 11 2012 www.flaminiocozzaglio.info

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  1. danielaon 10 Nov 2012 at 3:07 pm

    Al momento i candidati per le regionali in Lombardia sono 3: Maroni per la Lega, Albertini per il centro o centrodestra, Ambrosoli per la sinistra.
    Se non salta fuori nessun candidato della società civile orientato molto a destra o un candidato della Fiamma Tricolore o de La Destra di Storace, io per votare dovrò andare a esclusione:
    1) Ambrosoli: è candidato dai sinistri, quindi lo scarto subito;
    2) Albertini: anche se è sostenuto da Formigoni lo scarto subito ugualmente, dato che non voto certo per i moderati.
    3) Maroni: potrebbe andarmi bene, ma prima voglio vedere il suo programma per la Lombardia…se parla di “secessione” e “indipendenza della Padania” non so se lo voterò:
    – è vero che sono stufa di continuare a mandare i miei soldi al sud, considerando che là non li sanno gestire “un granché bene” (eufemismo), ma per me l’Italia deve continuare a essere un unico paese;
    – la mia Bandiera è il Tricolore e il mio Inno è “Fratelli d’Italia”, tutto il rispetto, ovviamente, per il “Và Pensiero”: mi sembra, però, che quest’aria fosse stata scritta pensando all’unità d’Italia, non alla secessione.
    Ci sono parti del brano che uno può interpretare come vuole: “suolo natal”, “oh mia Patria sì bella e perduta”, ecc. che a me fanno pensare sì alla Lombardia, ma anche all’Italia in generale (“oh mia Patria sì bella e perduta” visti i continui arrivi di immigrati) e, volendo, anche a Cremona, suolo natale visto che sono nata in questa città.
    – la Lega vuole l’Euroregione: come fa un partito che non vuole l’unità d’Italia ad accettare l’unione europea?
    Non si sono accorti, i leghisti, che a causa di ‘sta cavolo di unione europea l’Italia (quindi anche il nord del paese) sta perdendo la sua sovranità?
    Se si va avanti così, il passaggio del Và Pensiero, “oh mia Patria sì bella e perduta” diventerà sempre più adatto alla situazione (con tutto il rispetto per Beethoven e il suo “inno alla gioia”, il mio Inno sarà sempre “Fratelli d’Italia”).
    A proposito di “Fratelli d’Italia”: il Senato ha approvato un decreto che stabilisce che il nostro Inno dovrà essere studiato nelle scuole italiane…Ottimo. Mi fa veramente piacere, era ora.
    Se poi aggiungessero anche “La leggenda del Piave”e il “Và Pensiero” (quest’ultimo non certo per invocare la secessione, anzi!)…
    Viene anche istituito, il 17 marzo di ogni anno, in continuità con il festeggiamento dei 150 anni, il “giorno dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera” allo scopo di promuovere i valori di cittadinanza e di consolidare l’identità nazionale: anche questo mi va più che bene (ma non so cosa c’entri la Costituzione, scritta diverso tempo dopo il periodo del Risorgimento), faccio solo notare che l’identità nazionale riguarda anche la nostra lingua…con questo decreto possono fare in modo che nel parlare e nello scrivere si utilizzi la lingua italiana e si lascino perdere il più possibile i termini stranieri?
    Contro questo decreto c’è solo la Lega: “i leghisti non digeriscono che in terre padane gli scolari siano tenuti a conoscerlo”…è un punto di vista come un altro (che non condivido), ma vorrei ricordare che la Padania casomai esiste solo in termini “geografici”, ossia esiste la Pianura Padana (e quindi chi ci abita è comunque un padano, che sia di destra, di centro o di sinistra), ma dal punto di vista “politico” o “giuridico” (non so quale sia il termine più adatto) la Padania non c’è: la Lombardia, il Veneto, il Piemonte e le altre regioni del nord sono senz’altro più virtuose di altre (del sud, ndr), ma fanno comunque parte dell’Italia.
    Per me se si comincia con la secessione si finisce come la Jugoslavia, divisa in tanti staterelli…faccio un’ipotesi: prima l’Italia del nord si divide da quella del sud e del centro, poi magari la Lombardia si stacca dal Piemonte e dal Veneto, in futuro chi ci dice che le singole regioni non decidano di dividersi anche tra di loro (l’Emilia si stacca dalla Romagna, il Friuli dalla Venezia Giulia, ecc.)? E magari anche quelle del centro e del sud si dividerebbero tra di loro.
    So che sto mettendo parecchio le mani avanti ma, se si dovesse verificare questo, l’Italia tornerebbe a essere solo un’espressione geografica.

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