Ott 24 2012

avanti e indietro 24 10 2012

Published by at 5:30 am under cronaca nazionale,Giudici

AVANTI E INDIETRO
Io non cedo, la parte sbagliata della sentenza Sallusti è la pena, 14 quattordici mesi senza condizionale sono eccessivi e non c’è bisogno di spender parole a dimostrarlo, ma che adesso sia lui a dire che è la Cassazione a dover pagare per come l’ha dipinto nelle motivazioni, beh, sta usando la vicenda come avesse scritto la Divina Commedia e credo sia chiaro anche al più superficiale di noi che sbava per fare due giorni, non di più, meglio non esagerare, di carcere protetto, per acquisire le stimmate per il resto della carriera, e mi sembra ben più eccessivo dei 14 quattordici mesi che non farà mai.
La Cassazione ha puntato il dito sulla sua “spiccata capacità a delinquere”, nella professione di giornalista, com’è ovvio, e basta leggere l’articolo in esame per capire che l’imminente martire non ha scritto robe da tutti i giorni; ha pure ricordato che gli altri giornali caduti nello stesso errore di fatto, ma senza usare le sue parole durissime e gravemente diffamatorie, hanno subito pubblicato la rettifica che l’imminente martire, ancora oggi, rifiuta.
E soprattutto, non è solo Sallusti ma l’intero comparto del “il diritto è mio”, a spacciare la condanna come causata da un’opinione, e invece, ripeto, basta leggere l’articolo per accorgersi che si inventa un fatto, grave, a carico di quattro persone che si sono ben guardate dal commetterlo.
Alla fine, per fortuna viviamo in Italia e non in Libia, vincerà chi strilla più forte, ma io ripeto ancora, in qualsiasi disputa mi fa impressione vedere, non dico difendere, esporre solo le ragioni di una parte: il diffamato non esiste. Sulla Stampa di ieri, la solita minestra di un famoso giurista, Carlo Federico Grosso, non gli va bene nemmeno la multa al diffamatore, se è troppo alta, e, non ridete, chiude con un “se al diffamato ancora gli importa qualcosa”.

Cremona 24 10 2012 www.flaminiocozzaglio.info

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