Set 19 2012
il dottore e la ricetta 19 09 2012
IL DOTTORE E LA RICETTA
I commercianti, che hanno bottega, non studio, forse si rivolgeranno al Tar per la tutela dei loro legittimi interessi; il dottor medico laureato in medicina, impedito a salvare la vita dei suoi 1500 pazienti da una gabella comunale di 100 euro l’anno, richiama dalle sue funzioni, che sono di natura penale, il Procuratore della Repubblica, e lo spiccia con un “attendo fiducioso un suo sollecito riscontro”.
Manco il Procuratore fosse l’amministratore del suo condominio.
Ma sentiamo la ragione del dottor medico:
“Signor Procuratore, le chiedo un giudizio etico, professionale e giuridico (in parole povere, gli fa l’esame, n.d.r.) sull’obbligo di corrispondere una tariffa al fine di poter svolgere correttamente il mio lavoro (è l’unico a lavorare in centro, n.d.r.) in una città governata da ipocriti e ignoranti governatori (assessore al traffico) che speculano spavaldamente sulla sanità e sulla salute dei cittadini eccetera (qui magari sono gli “ipocriti e ignoranti” che potrebbero rivolgersi alla Procura per diffamazione a mezzo stampa).”
Melodramma:
“Lei, Signor Procuratore, chiamato a decidere sulla morte (la Procura non decide, accusa, n.d.r) di un cittadino non soccorso celermente darebbe la concausa del mancato o ritardato intervento all’assessore al traffico?”
Giudizio complessivo sugli amministratori:
“Ignoranti, ignoranti, ignoranti!”
I commercianti e i cittadini che devono muoversi in centro non avranno una laurea in medicina, però sanno a chi rivolgersi, i modi, e soprattutto, almeno se si esprimono in pubblico, che, per ragioni che anche un illetterato dovrebbe sentire istintivamente, si critica, anche con durezza, ma non si insulta.
Cremona 19 09 2012 www.flaminiocozzaglio.info
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