Set 13 2012
sequestrata in arabia 13 09 2012
SEQUESTRATA IN ARABIA
In quelle civiltà, come dimostrano i recentissimi fatti di Libia, può succedere di tutto, e prudenza vorrebbe che chi ne ha la possibilità se ne stia alla larga. Specie se femmina, un pezzo di carne da divertimento e riproduzione.
La Stampa, quotidiano di Torino, segue le vicende di una donna di Valenza Po, Alessandria, il paese degli orafi. Laureata, master a Londra, verso i quaranta si innamora, in Europa, di un ricchissimo saudita vicino alla famiglia reale, lo sposa e lo segue in Arabia. La figa, si sa, dopo un po’ viene a noia a uno che non vede che quella e ne ha tanta a disposizione. Rottura completa, e cominciano i dispetti, nella norma anche nei Paesi civili, dove però le forze in campo sono, almeno sulla carta, pari. Laggiù, in civiltà tanto diverse, no, specie se lui bazzica il re. Le impedisce, a norma di legge, araba, di tornare in Italia.
Quadretti riassuntivi della Stampa.
La disillusione: ero certa che mi avrebbe trattato alla pari, anziché sottomettermi, come si usa fare con le donne in Arabia Saudita.
La disperazione: aveva promesso di rilasciarmi dopo il Ramadam, invece sono qui. Sono pronta a restituirgli i due milioni che mi ha versato in dote su un conto a Montecarlo.
Cremona 13 09 2012 www.flaminiocozzaglio.info
One Response to “sequestrata in arabia 13 09 2012”
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“Ero certa che mi avrebbe trattato alla pari”: da cosa era data questa sua certezza?
Il suo (ex) innamorato è arabo, cosa si aspettava?
Inoltre non è che sono rimasti a vivere in occidente, magari con la speranza che lui cambiasse mentalità…no! L’ha seguito in un paese dove, suppongo che la disillusa lo sapesse, le donne non vengono considerate minimamente.
Mi fanno ridere le femministe che si lamentano delle condizioni delle donne qui in Italia (pari opportunità e robe varie) e penso che riderebbero anche quelle donne che vivono nei paesi arabi: qui c’è una legge che punisce quelli che perseguitano le donne e là c’è la legge che permette al marito di picchiare la moglie se questa non vuole avere rapporti sessuali, qui una donna può sposare chi vuole, là il matrimonio è deciso da altri, qui la donna può cercarsi un lavoro, là è preferibile che non lo faccia, ecc.
Le suddette femministe vadano in quei paesi a protestare per la situazione delle donne arabe! O hanno paura di non riuscire a tornare indietro (tipo gli omosessuali che protestano in Italia o comunque nei paesi occidentali, mai nei paesi arabi, chissà perché…)? Comodo, così!