Ago 20 2012

i grandi all’asilo 20 08 2012

Published by at 10:12 am under politica internazionale

I GRANDI ALL’ASILO
Basta prendere una parte del tutto, non lo scopro io, e cambia il firmamento. Gli Usa vorrebbero mettere le mani su Assange, assurto al ruolo di creatore di Wikileaks, per fargliela pagare cara: ha diffuso i loro documenti segreti sull’attività segreta degli altri Paesi, e ciò è altamente immorale perché confligge con l’immagine di sé che vogliono spacciare al mondo.
Fosse un negro o un ispanoide povero non ancora riuscito a darsela a gambe, quattro poliziotti l’avrebbero sparato da un pezzo mentre li aggrediva con un tagliaunghie. Ma Assange, da bianco istruito e colto, conosce abbastanza bene leggi e comportamenti: ma ha forse sottovalutato che spaccio di droga e violenza sessuale non si negano a nessuno. Ed eccolo nella Patria della scrittura della democrazia, la Gran Bretagna dell’habeas figam, dove se non si chiude in fretta nell’ambasciata del minuscolo Ecuador, torna per direttissima sul luogo del patibolo, gli Usa, via Londra/Stoccolma.
Qualche sbavatura dei gentleman inglesi: ecuadoregni, tutte le ambasciate sono inviolabili, ma qualcuna meno delle altre. Ma il principe Filippo, prima dell’ennesimo ricovero, implora: abbiamo lottato contro i nazisti, aspettate almeno che io muoia prima di farmi fare una figuraccia del genere. Consulti GB, Svezia, USA. Signor Ecuador, si calmi, nessuno intende invadere la sua ambasciata, il ministro degli esteri british ha preso un colpo di sole, voleva consegnare il suo pellegrino alla Svezia, ma per un delitto comune, comunissimo, lo fa tutti i giorni perfino Berlusconi, a soldi e viagra: una scopata oltre le righe!
L’attore Svezia: da noi si rispetta la donna come l’orso polare, Assange venga senza timori, avrà perfino il diritto di difendersi, di fatto uno dei più semplici di tutti i tempi. A memoria di storici, nessuna femmina svedese s’è mai sottratta a incontri ravvicinati a gambe aperte! Poi è scritto nella nostra Costituzione, non si estrada dove c’è la pena di morte.
Se Ecuador e Assange si fidano, è fatta: una volta in Usa, più dell’ergastolo non gli danno. Non tenti però, una volta in carcere, di evadere o aggredire le guardie!

Cremona 20 08 2012 www.flaminiocozzaglio.info

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