Lug 23 2012
la vera crisi italiana 23 07 2012
LA VERA CRISI ITALIANA
Non è quella economica, prima o poi passano tutte, e se pensiamo ai nostri dopo la guerra, a noi sta andando benissimo. La crisi siamo noi, perché siamo italiani, e possiamo blaterare a raffica contro i politici, ma non sono altro che “i noi” spostati a Roma, e non è un caso che per trovare l’opposizione siamo andati a cercare un Grillo.
Amarezza che aumenta leggendo l’articolo di Francesco Verderami sul Corriere on line: i capi oggi in Parlamento stanno cercando l’accordo per la modifica del sistema elettorale e votare in novembre. Per dire le macchiette che sono i “noi” in Parlamento, fra i “capi” viene ascoltato un Casini, mentre si vuole escludere un Berlusconi perché di sì, anche se i “noi” di tutta Italia l’han riempito, e lo riempirebbero, di voti a valanga!
La fretta?
Spiega Verderami, oggi i ceffi in Parlamento hanno l’85% dei seggi, si votasse subito il 55, in primavera crollano e comanderebbero “i nuovi” e loro, naturalmente, non ne vogliono sapere.
Un qualsiasi imprenditore, gestore di società, gruppi organizzati, come si vuole chiamarli, quando si rende conto che la sua condotta non è più accettata mette tutte le forze per capire il perché, e si regola di conseguenza.
Questi ceffi hanno sotto gli occhi perché di loro non ne vogliamo più sapere, e non hanno la pur minima volontà di cambiare, un esempio tra i tanti, Fini che è disposto a cancellare gli odiosi privilegi del post carica, ma solo a partire dal 2023: non ne vogliono sapere di adeguarsi a ciò che , più che legittimamente (lo chiede tra l’altro il mondo intero, quello civile) chiediamo in tutte le forme, dalle rozze dei Grillo alle raffinate di chi è disposto a cambiare e indica le strutture dei migliori Paesi d’Europa.
Questi ceffi non hanno nessuna intenzione di capire e accettare la volontà del popolo: hanno solo la volontà di batterci, noi, i loro elettori……
Cremona 23 07 2012 www.flaminiocozzaglio.info
2 Responses to “la vera crisi italiana 23 07 2012”
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Perché votare in novembre? A ‘sto punto non si può rimandare alla primavera del 2013?
I parlamentari si mostrano dispiaciuti per i cittadini che devono fare sacrifici, ma intanto rimandano sempre il momento in cui dovranno rinunciare ai loro privilegi…se mai accadrà: metti che si esca dalla crisi (magari! ndr), temo che qualche parlamentare proporrà di non rinunciare ai privilegi e dirà che non c’è più bisogno di tagliare numero e stipendi dei parlamentari (incontrando il parere favorevole di tutti gli altri tranne, suppongo, l’Idv)…e avanti così, tireranno ancora a campare e chi se ne frega delle conseguenze!
Non vogliono adeguarsi? I cittadini l’anno prossimo si comporteranno di conseguenza: chi non andando a votare, chi votando Grillo, chi magari votando i partitini minuscoli,…
Perché votare in novembre? A ‘sto punto non si può rimandare alla primavera del 2013?
I parlamentari si mostrano dispiaciuti per i cittadini che devono fare sacrifici, ma intanto rimandano sempre il momento in cui dovranno rinunciare ai loro privilegi…se mai accadrà: metti che si esca dalla crisi (magari! ndr), temo che qualche parlamentare proporrà di non rinunciare ai privilegi e dirà che non c’è più bisogno di tagliare numero e stipendi dei parlamentari (incontrando il parere favorevole di tutti gli altri tranne, suppongo, l’Idv)…e avanti così, tireranno ancora a campare e chi se ne frega delle conseguenze, dato che tanto pagano i cittadini!
Del fatto che i cittadini siano anche elettori i parlamentari, in certi momenti, se ne dimenticano.
Non vogliono adeguarsi? I cittadini l’anno prossimo si comporteranno di conseguenza: chi non andando a votare, chi votando Grillo, chi magari votando i partitini minuscoli,…
Tra le cose buone che aveva fatto Mussolini c’era l’aver permesso ai lavoratori di andare in pensione…poi negli anni ’70 qualche parlamentare (e non aggiungo aggettivi per non essere censurata) aveva proposto di far andare in pensione dopo 15/20 anni i lavoratori del settore pubblico.
Oops…mi sono accorta adesso che una parte della mia risposta l’ho scritta 2 volte.