Dic 15 2011
casi diversi 15 12 2011
CASI DIVERSI
Lo so, a garanzia dell’indipendenza del giudice non si devono fare confronti, anche quando la giustizia finisce sottoterra.
Ovidio Bompressi, assassino non pentito del commissario Calabresi, non fece in pratica carcere, per deperimento organico: appena dentro, smetteva di mangiare perché il regime carcerario lo urtava, quindi, a casa, e appena scattato il tempo minimo, la grazia.
Lele Mora, per una faccenda di soldi e donnette, è ancora dentro, in sedia a rotelle. Ma ben gli sta, frequentava Arcore.
Cremona 15 12 2011 ww.flaminiocozzaglio.info
One Response to “casi diversi 15 12 2011”
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A Bompressi urtava il regime carcerario…a me urta parecchio vedere che brigatisti vari degli anni 70, una volta usciti dal carcere, invece che nascondersi e non farsi più vedere, scrivono sui giornali, parlano nelle università, nella sede degli autonomi (sede, in realtà, di proprietà del Comune), diventano parlamentari, ecc.
Mi urta un bel po’ sentire una Radicale parlare dei carcerati come di “sequestrati”…ma prima di aprire bocca non era meglio se contava almeno fino a 1.000?
Ma cosa avranno pensato le persone che sono state davvero vittime di un sequestro ?
Per me la maggior parte dei carcerati merita di stare lì in galera, quindi se proprio li si vuole chiamare “sequestrati”, direi che sono “sequestrati” per scelta loro…
Mi urta sentire un volontario della Caritas che parla di un Natale triste per i carcerati perché lontani dalle loro famiglie…premetto che se non avessero commesso il reato questi detenuti sarebbero stati con le loro famiglie, quindi la colpa è loro, ma soprattutto vorrei far notare al volontario che qualche detenuto magari è dentro per omicidio: non pensa, il volontario Caritas, che anche per i familiari della vittima, il Natale (così come tutte le altre feste) sarà triste perché “lontani” (non per scelta propria), in modo definitivo, da una persona cara?
A differenza del carcerato che, in quanto ancora vivo, la possibilità di rivedere familiari e parenti ce l’ha ancora…
Mi urta vedere che il ministro di giustizia Severino, per risolvere il sovraffollamento delle carceri, vuole:
1) dare i domiciliari ai malati gravi: ricordo che Sofri pareva moribondo, poi si è ripreso benissimo e purtroppo il suo non è l’unico caso: mi pare che questo sia avvenuto per un’altra brigatista e anche per l’attentatore di Lockerbie.
2) spero di aver capito male, ma la Severino vuole dare i domiciliari ai detenuti a cui mancano 6 mesi di carcere…considerazione molto ironica mia: complimenti! Considerando che diverse volte la pena a cui vengono condannati (magari per furto) è solo di 1 anno o anche meno, quelli che commettono reati temo staranno molto poco in carcere!
Ipotesi: uno che è condannato a 1 anno, sconta solo metà pena, uno condannato a 8 mesi, si fa solo 2 mesi in carcere poi potrebbe uscire, uno condannato a 6 mesi o meno potrebbe anche, a ‘sto punto, non andare nemmeno in galera.
Ma è così che si risolve il “problema” del sovraffollamento nelle carceri?
Non me ne importa un fico dei suicidi tra i detenuti, cavoli loro! Se i suicidi tra i detenuti aumentano, allora cosa si fa? Si decide per l’indulto o, peggio, per l’amnistia?
La Severino ha provato sofferenza nell’apprendere di altri 2 suicidi (2 stranieri)…la stessa sofferenza la prova anche nei confronti delle vittime dei detenuti?
Sempre partendo dal presupposto che diversi carcerati meritano di stare lì, per me il sovraffollamento si può anche lasciare, può sempre funzionare da “deterrente”, del tipo: si sa che in carcere si sta male, c’è sovraffollamento, ecc., se uno non vuole rischiare di finire lì dentro, veda di rigare dritto!
Riguardo alla decisione della Severino: se riesce a mettere in pratica quello che vuole fare, ci potranno essere mafiosi, assassini, brigatisti, terroristi islamici, delinquenti incalliti che potranno uscire dal carcere se si ammaleranno e persone che si trovano in carcere perché si erano difesi da un rapinatore uccidendo quest’ultimo che potrebbero scontare la loro pena per intero…
Visto che temo che di persone in carcere per aver sparato a un rapinatore (del quale non mi importa un fico: poteva benissimo non andare a rapinare le persone), temo che purtroppo ce ne sia più di una, la Severino non poteva far uscire di prigione questi?
Direi che si cominciano già a vedere le “idee” dei nuovi ministri: oltre alla Severino e al suo volere i domiciliari per un po’ di detenuti, aggiungo il ministro dell’integrazione (che già mi sembra un ministero inutile: quando mai c’era stato prima? Nemmeno con la sinistra al governo ne avevamo mai avuto uno, perché ora sì? Cosa fa un ministro dell’integrazione? A cosa serve?): riguardo alla sparatoria a Firenze, ha detto “bisogna dare sicurezza agli stranieri”…commento amaro e ironico mio: ma grazie tante! E gli Italiani?
Nel caso di Firenze l’assassino è un italiano (non giustifico quello che ha fatto, mi chiedo solo cosa lo ha portato a quella decisione), la vittima è un immigrato…e infatti sono saltati su i sinistri vari, persino Napolitano, manca solo il Clero…
Com’è che quando succede il contrario, Napolitano non dice niente? Se un italiano è ammazzato da un altro italiano, se uno straniero è ammazzato da un suo connazionale, persino se un italiano è ammazzato da uno straniero…uno strano silenzio…
Se fosse stato un italiano a essere ammazzato da uno straniero (extracomunitario o comunitario non importa), il ministro dell’integrazione cos’avrebbe detto?
Quando un musulmano accoppa la figlia o la moglie perché sono integrate, il ministro dell’integrazione cosa dice?
D’accordo mostrarsi vicini alla comunità senegalese per quanto avvenuto, ma addirittura l’Inno di Mameli, l’Inno alla Gioia (che non so cosa c’entri, visto che quanto accaduto non è una cosa gioiosa) per la seduta straordinaria in Comune a Firenze?
Una cosa così non doveva accadere, ma addirittura i commercianti hanno chiuso tutta una giornata?
Siamo sicuri che l’avrebbero fatto se l’omicidio fosse stato compiuto da un connazionale delle vittime, se un italiano fosse stato ammazzato da uno straniero, se un italiano fosse stato ammazzato da un altro italiano?
Se i sinistri, il Clero o altri saltano su a protestare solo quando è uno straniero che rimane vittima di un italiano, si rischia che a portare gli Italiani all’esasperazione siano proprio loro.
Ricordo anche quello avvenuto a Torino qualche giorno fa: un’individua accusa ingiustamente degli zingari di averla violentata, poi ha ammesso che non era vero, ma intanto alcuni cittadini erano andati a incendiare il campo rom…le spedizioni punitive non vanno mai bene, chi si è comportato così ha sbagliato, ma nessuno si chiede come mai ora c’è, in generale, tutta questa esasperazione nei confronti degli stranieri e degli zingari mentre prima non c’era?