Dic 14 2011
fascia c 14 12 2011
FASCIA C
Il Governo dei professori continua a mostrare la sua faccia, imperturbabile. Oggi tocca ai farmacisti: le medicine con ricetta possono essere vendute anche al supermercato, in nome della liberalizzazione, quella specie di apriti sesamo del vero mercato. Siccome siamo in Italia anche i farmacisti si battono malissimo: la norma è sbagliata perché non garantisce il cittadino. Balle, naturalmente, se altri possono vendere prodotti finora in esclusiva loro, i guadagni calano, vistosamente, e di seguito il valore delle farmacie, acquistate a prezzo di sangue. In parole povere, i professori, con un tratto di penna, impoveriscono alcuni cittadini per arricchirne altri. Capisco sia un messaggio difficile da passare, in Italia il cattocomunismo, che odia i soldi del vicino, è dottrina imperante, ma mettiamoci nei panni di uno, benestante fin che si vuole, che s’è indebitato fino al collo per trovare i milioni per l’acquisto della farmacia: di colpo se la trova che vale la metà, mentre il paramedico a fianco, sempre con lo stesso colpo dei professori, vede il suo negozio raddoppiare il valore. Guerra tra ricchi, ringhierà il cattocomunista, ma essere ricchi non è né delitto né peccato e comunque i professori devono spiegare perché un ricco va protetto e l’altro no.
Avevano un bel banco di prova sulla strada delle liberalizzazioni, molto simile, i professori, ma dio sa come, grande come una casa, non l’hanno visto: i notai. Che non hanno investito milioni per comprare uno studio, hanno semplicemente superato un concorso pubblico, e traggono i loro immensi guadagni non tanto dalle “medicine” che lo Stato riserva esclusivamente a loro, ma dal numero chiuso: 5000 (cinquemila) in tutta Italia. Al Professor Monti, e ai suoi colleghi Professori, non è proprio passato per la mente la decisione: in nome della libertà di impresa e professione, qualsiasi cittadino superi l’esame di Stato, come il medico o l’ingegnere etc etc, ha diritto a fare il notaio?
A chi non è cattocomunista il sospetto vien naturale: bastonate ai farmacisti, che sono bottegai, un occhio di riguardo ai notai, che son tanto simili ai Professori….
Cremona 14 12 2011 www.flaminiocozzaglio.info
One Response to “fascia c 14 12 2011”
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Queste liberalizzazioni ci sarebbero in quei Comuni che hanno più di 15.000 abitanti, io però non capisco queste distinzioni: perché queste liberalizzazioni non sono previste anche per i Comuni che ne hanno meno di 15.000?
Idem per l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori: non c’è anche qui la distinzione, per applicarlo, tra una ditta che ha più di un tot. di dipendenti (15, mi pare) e una che ne ha di meno?
Idem per il taglio delle Province: se una Provincia ha più di un tot. di abitanti è salva, se ne ha di meno va tagliata.
Eccetera, eccetera, eccetera…