Dic 12 2011
il vergine 12 12 2011
IL VERGINE
“Quando gli argomenti scarseggiano, si passa alle minacce. L’hanno fatto Silvio Berlusconi, Massimo D’Alema e Romano Prodi che non hanno mai amato la stampa, eccetto quella compiacente o di famiglia. Non appena venivano colti in fallo, personalmente o per la loro attività governativa, annunciavano querela. L’obiettivo immediato era intimidire il giornale di turno. Si muovevano sulla scia di molti esponenti della cosiddetta Prima Repubblica, come loro incapaci di instaurare rapporti sereni con i cronisti e soprattutto di accettare le critiche quale prezzo da pagare per il ruolo ricoperto e per i privilegi e il prestigio da essi garantito.”
Incredibile che sembri, amici lettori, è l’attacco iniziale del Punto di ieri del solito Pennadoro Zanolli, direttore della Provincia. Senti chi parla: querelano perché incapaci di accettare le critiche!! lui che m’ha portato in Tribunale, dove ha perso, perché sul blog sostengo, in termini civili, che non è capace di scrivere da professionista, che come tutti i direttori di giornale prende ordini dall’editore, che come critico di ristoranti è uno spasso. Lui che, se avesse ragioni, potrebbe tranquillamente usarle col suo giornale, e farmi a pezzi, e invece preferisce il Tribunale per farmi tacere! Lui e l’avvocato hanno portato a prova della mia diffamazione il post dove commentavo il suo ineguagliabile capolavoro: “il pesce viene servito in tavola vivo, e a temperatura ambiente”!! facendo tremare dalle risa, immagino, anche i muri del Tribunale. In questi giorni han presentato appello, dai tocchi tali che sento l’obbligo di illustrarvelo nei prossimi giorni, a mo’ di regalo di Natale.
Torno serio. Perché Pennadoro può prendersela pubblicamente con le querele degli altri? per un semplice motivo, quasi nessuno a Cremona, tranne voi cari lettori, quattro o cinque che siete, sa che lui è il primo a citare in Tribunale al minimo accenno di critica. Nessuno degli ormai tanti giornali cittadini, carta e on line, ne scrive, pronti a dilungarsi sulla vecchietta che scivola e sbatte il naso, ma con una strina boia di farselo nemico raccontando la citazione che ha fatto a me. Non faccio nomi, per un semplice motivo, a Cremona son tutti eguali, proprio ieri dico a un bravo giornalista verso cui ho stima e affetto: e bravo il tuo direttore, pubblica qualsiasi lettera, io gli mando le notizie del processo, la sentenza, il sunto delle motivazioni, pure il mio commento, tutto censurato. Lui, serio, come io fossi un cretino: ma cosa pensi, non è censura, è una notizia che non interessa nessuno!
Parliamo di strutture, io sono uno dei tanti, ma se da noi la regola è, non disturbiamo il potente o supposto tale, almeno il buon gusto di non lamentare l’inarrestabile declino di Cremona: coi cagasotto non è mai sorta alcuna civiltà.
Cremona 12 12 2011 www.flaminiocozzaglio.info
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