Dic 08 2011

non sono altro che parole 08 12 2011

Published by at 6:21 am under cronaca cremonese

NON SONO ALTRO CHE PAROLE

I big dell’Ascom cominciano a scendere dal pero, nel commercio ha diritto a una particina anche il cliente. Sentiamone uno:
“non credo, comunque, si possa pensare una città senza centri commerciali. E’ innegabile offrano una scelta e una comodità che non sarebbe giusto negare ai cittadini. Però, prima di farli insediare, i nostri politici dovrebbero rendere la città competitiva con queste realtà. Dovrebbero consentirci di lottare ad armi pari. Non con le mani legate dietro la schiena.”
Non voglio esprimermi come il big scrivendo sulle nuvole, a me risulta che ci sia più di un negozio dove di regola si faccia la fila, dove il titolare ha messo i numeri per regolarla, senza per questo esser raccomandato dalla De Bona o dal tenebroso Malvezzi. Quindi, se fossi un big dell’Ascom cremonese, nel mio interesse e forse un po’ anche in quello dei colleghi che soffrono, andrei a studiare da vicino cos’hanno di speciale questi negozi, prima di scomodare i massimi sistemi……

Cremona 08 12 2011 www.flaminiocozzaglio.info

One response so far

One Response to “non sono altro che parole 08 12 2011”

  1. danielaon 08 Dic 2011 at 11:51 am

    Pensare una città senza centri commerciali per me non solo è possibile, ma spero che diventi la strada da seguire (desiderio, il mio, un po’ utopistico ma, come si dice, la speranza è l’ultima a morire…).
    Se ci si riferisce alla qualità della merce, i negozi del centro per me non hanno niente da invidiare ai vari ipercoop; in centro non ci sono solo negozi di lusso, ci sono anche quelli con della merce con i prezzi più che abbordabili.
    Se in generale comprare nei negozi del centro costa di più che farlo nei centri commerciali, non sarà perché, nel 1° caso, i commercianti hanno magari più spese da sostenere, del tipo un eventuale affitto o altro (la mia è solo un’ipotesi)?
    Per fare un paragone: le case in centro costano penso di più, anche come affitto, rispetto a quelle in periferia (poi dipende anche dalla zona).
    Riguardo alla comodità: come facevano i cittadini quando non c’era l’ipercoop? Non facevano forse un pezzo di strada a piedi, non potendo parcheggiare nei pressi del negozio?
    Consentire di lottare ad armi pari, per alcuni commercianti, vuol dire permettere ai cittadini di parcheggiare, magari proprio davanti al negozio, magari in vie come corso Mazzini, corso Campi, ecc.?
    Riguardo a Mantovani, mi pare che sul blocco del traffico la pensi come l’assessore Bordi.
    Ancora Mantovani: “se avessimo un collegamento ferroviario efficiente, toglieremmo tantissime auto e camion dalla Paullese e dall’autostrada, stesso discorso per la viabilità cittadina e il trasporto pubblico”…d’accordo, ma allora come mai i commercianti hanno pensato a dei buoni per parcheggiare l’auto e non ai buoni per chi va in centro con la radiale?
    Riguardo alla Commissione Ambiente di qualche giorno fa, i consiglieri della minoranza, nel criticare la scelta di chiudere alcune vie del centro alle bici, se la sono presa con l’assessore sbagliato: l’idea era stata di Zanibelli, non di Bordi, anche lui contrario al divieto di transito per i ciclisti in alcune vie.

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