Nov 15 2011
il legno storto 15 11 2011
L’on line IL LEGNO STORTO e i suoi guerrieri non hanno paura della lotta. Ecco la replica di Gianni Pardo a Philippe Ridet, corrispondente di Le Monde (omologo francese di Repubblica)
Martedì 15 Novembre 2011
Scrivi alla redazione Sostieni il legnostorto Disclaimer
Scriptorium
Tutti a tavola!
“Le Monde” risponde a Pardo
Condividi su facebook
Ho inviato copia dell’articolo del ”Monde”, con i miei commenti , all’autore, il giornalista Philippe Ridet, che mi ha risposto, e cui ho a mia volta risposto nel modo che si può leggere più oltre. In calce i testi originali.
Caro collega,
non so chi lei sia, non so per chi lei scriva ma credo di sapere ciò che pensa. I suoi commenti sono liberi anche se io trovo questa abitudine italiana di attaccarsi fra giornalisti abbastanza vana e fastidiosa. Non sono e non voglio essere un protagonista ma molto semplicemente il corrisponde del “Monde” in un Paese che amo molto più di quanto lei creda e in cui ho dei legami familiari abbastanza forti.
Una correzione al passaggio: leggo tutte le mattine il Giornale (o Libero, quando Feltri lascia l’uno per l’altro).
Se avessi un suggerimento da darle ed essendo pronto ad avere un confronto con lei, sarebbe questo: invece di imbottire come un panino i miei commenti con i suoi, perché non scrive un vero articolo di confutazione “a confronto”? Sarebbe più rispettoso della mia modesta prosa e più leale.
Philippe Ridet
Caro sig. Ridet,
non sono un giornalista professionista ma poco importa. Qui sono gli argomenti che contano.
È vero, come dice, che “questa abitudine italiana di attaccarsi fra giornalisti [è] abbastanza vana e fastidiosa”. Ma Le segnalo che ho preso il Suo articolo come esempio della “disinformazia” della stampa europea riguardo al mio Paese e a Berlusconi in particolare. Non perché io ami questo personaggio (sono eterosessuale) ma perché tengo alla verità.
Non ho alcuna difficoltà a crederle quando dice che ama l’Italia. Io stesso, come è evidente, sono innamorato della Francia. Ma è possibile che il suo amore per la penisola L’accechi e che Lei sia partigiano di certe posizioni che dovrebbero salvarla e rischiano di rovinarla.
Lei legge tutte le mattine anche i giornali “di destra”, ma questo non basta per evitare certe affermazioni che sarebbe inadeguato definire “tendenziose”. Pensi ai quaranta quotidiani di Berlusconi! E soprattutto pensi al fatto che definisce il Cavaliere evasore fiscale senza che sia vero e che Lei ne abbia la minima prova. Di fatto Lei sembra sacrificare a certi luoghi comuni della stampa “di sinistra” omettendo, per esempio, e inescusabilmente, certi fatti come le ripetute assoluzioni di Berlusconi. Assoluzioni firmate da quegli stessi magistrati che lo considerano loro nemico. Cosa che significa che sono soprattutto i magistrati dell’accusa che si permettono degli stravolgimenti del loro dovere solo per danneggiare un personaggio che non piace loro. Descrivere i fatti così corrisponde a scrivere che Dreyfus fu condannato come traditore, lasciando nell’ombra tutto il resto della storia.
Lei mi suggerisce di scrivere un vero articolo di confutazione. Ora, a parte il fatto che la confutazione, per lo meno riguardo agli argomenti più importanti, credo d’averla già scritta, da un lato mai Le Monde la pubblicherebbe, dall’altro non so se i Suoi lettori e i pochi che ho io sarebbero interessati ad una simile diatriba. In ogni modo noto, a proposito di confutazioni, che Lei non ne ha scritto nessuna, salvo il fatto che legge il Giornale.
Per quanto riguarda l’essere leale, posso segnalare che, se non lo fossi, non avrei cominciato con lo spedirLe l’articolo, ed ho potuto farlo soltanto quando un gentile lettore mi ha fatto avere il Suo indirizzo e-mail. Io il mio lo metto in calce a tutti i miei articoli. Poi La prego di credere che non ho nessuna paura di discutere con chicchessia, perché sono anche pronto a riconoscere di avere torto. Purtroppo, non vivo a Roma. E, dopo tutto, il nostro dibattito rischierebbe di essere noioso come i “dibattiti” che inondano le televisioni italiane e ai quali non assisto da molti mesi.
Credo che il nostro scambio epistolare si fermerà qui e rimpiango piuttosto l’occasione d’incontrare un “compatriota spirituale” che la speranza di poterLa convincere.
Gianni Pardo
Leave a Reply
You must be logged in to post a comment.