Nov 06 2011

la resa dei conti 06 11 2011

Published by at 8:07 am under Berlusconi,cronaca nazionale

LA RESA DEI CONTI

Se il Financial Times previene il Papa, che prima o poi sarà moralmente obbligato ad accodarsi, intimando a Berlusconi: vattene, in nome di Dio e dell’Italia (da notare la modestia del giornale, portavoce, e passi, dell’Italia, poi, preso coraggio, di Dio, n.d.r.), è chiaro che il destino di Berlusconi è segnato e, dopo la riforma della Costituzione “materiale” con l’elezione diretta del premier, non ancora prevista dalla Costituzione scritta, lascerà alla Storia un’altra riforma, la decadenza via giornale, dal nostrano Repubblica al serioso Financial.
Io rido, è la mia natura e in pratica non mi resta altro, ma passato l’uragano B ci si renderà conto che i danni veri alle Istituzioni non li hanno certamente fatti le sue barzellette o le sue donnine, o le condanne per reati veri o presunti, ma i nemici dell’uomo “nuovo”, non integrato ai loro modi e sistemi, che hanno cacciato usando ogni possibile arma, fino alle pietre e ai bidoni d’immondizia. Quando Andreotti fu condannato in primo grado “dall’Istituzione Magistratura” per aver ordinato l’assassinio del giornalista Pecorelli, colpevole d’aver scritto male di lui, mi parve che la lotta politica italiana avesse toccato il fondo, ma non avevo capito nulla…..
B, continuo a scriverlo, è proprietario di grandi mezzi di comunicazione, ma checché ne dicano gli esperti è un pessimo comunicatore, non ha mai capito che con gli slogan vende saponette e può conquistare una maggioranza effimera, ma perde il favore di chi è capace di usare, né più né meno di una merce, il pensiero, e che a medio termine è quello che indirizza il parere della maggioranza. B poteva risparmiarsi la battuta: non è successo nulla, i ristoranti sono pieni, ma sentite la replica di Mario Calabresi, direttore della Stampa, avversario e uomo intelligente, anche nel….male!
“Il nostro premier ogni giorno di più mostra di aver perso il controllo non solo con l’Italia ma anche con la realtà….nella rappresentazione del Cavaliere in Italia non c’è una forte crisi e lo dimostrerebbero i ristoranti pieni e gli aerei in cui è difficile trovare un posto. Per la mancanza di un contatto vero con i suoi concittadini, il premier non sa che in quei ristoranti gli italiani spesso si stanno mangiando i loro risparmi.”
Il commento completo a questo passo impegnerebbe pagine, limitiamoci al “il premier non sa che in quei ristoranti gli italiani etc”, spieghi come lo sa lui, Mario Calabresi, che la gente comune come noi la frequenta come B, cioè quasi mai…..eppure, una superficialità del genere, che veste l’abito del ragionamento, colpisce e lascia il segno.

Cremona 06 11 2011 www.flaminiocozzaglio.info

One response so far

One Response to “la resa dei conti 06 11 2011”

  1. danielaon 06 Nov 2011 at 2:34 pm

    Il financial times potrebbe starsene anche più calmino e lasciare Dio fuori da tutto; non voglio fare la moralista, ma per quanto un giornale, italiano o meno, ce la possa avere a morte con Berlusconi, cosa vuol dire “Vattene, in nome di Dio”?
    Poi Berlusconi ci mette del suo, dichiarando “mi dispiace deludere i nostalgici della 1° Repubblica, ma il governo prosegue la battaglia”: non mi soffermo tanto sulla 2° frase, non so se nella 1° Repubblica i governi cadevano più facilmente di adesso o no, ma mi chiedo cosa c’è di male, in generale, nell’essere nostalgici della 1° Repubblica?
    Se si esclude Tangentopoli, i parlamentari di allora non erano diversi, in meglio, da quelli di adesso (sempre parlando in generale: anche tra i parlamentari attuali ce ne sono di validi)?
    Magari con più si torna indietro nel tempo e più si trovano i parlamentari più validi, non ancora attaccati ai loro privilegi: suppongo che la classe dirigente del dopoguerra fosse, in generale, a un livello più alto di quella attuale…
    Qualcuno mi sa dire quand’è iniziato il “declino” della classe politica? E’ iniziato dopo Tangentopoli o anche prima, appunto per via dei finanziamenti illeciti ai partiti?

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