Ott 14 2011

ricchezza e sopravvivenza 14 10 2011

Published by at 6:00 am under cronaca nazionale

RICCHEZZA E SOPRAVVIVENZA

Ogni tanto mi ripeto e posso lasciare l’impressione di vantarmi, ma vi assicuro che quando indovino il peggio tutto sono, tranne felice.
Gli ultimi dieci anni di lavoro (1998/2008) li ho passati all’Inps, sindacalista vero (Ugl), non facevo scioperi e stufavo i miei colleghi: continuate a scioperare perché sia garantito il diritto alla pensione a 54 anni e due mesi anziché a 55, la pensione, per esistere, è anzitutto un fatto contabile e prima o poi una generazione farà un salto triplo. Non osavano darmi del cretino ma glielo si leggeva tranquillamente in faccia. Ciò che è, sarà per sempre, pensa lo sprovveduto. Potete immaginare quante volte ho dovuto sciropparmi il: diritto acquisito! come lo fosse per decisione divina e non per una legge, oggi c’è, domani un’altra.
Naturalmente non ero l’unico profeta inascoltato d’Italia, lo scrivevano i migliori commentatori, che avevano però un difetto comune: tutti di destra. I sinistri, quelli che oggi fanno la morale, anche economica, al mondo, erano in prima fila, spada tratta, a difendere l’evidente indifendibile, quando sarebbe bastata, presa per tempo, una scelta non troppo dolorosa: in pensione a sessant’anni, cioè un’età ancor giovanile, dove si può godere per anni il frutto di una vita di lavoro. La vera ricchezza, vivi, li godi, ma a procurarti i soldi ci pensano gli altri.
Il salto triplo, ahimè, è giunto ben prima delle previsioni: tra breve si andrà in pensione a 70 anni. Cioè come al tempo della sua invenzione, si smette di lavorare solo quando non si hanno più le forze.
Un doveroso applauso, dai giovani, a Cgil, Cisl, Uil, che si sono impegnati, con l’aiuto di moltissimi intellettuali di fascia , e alla fine ci sono riusciti.

Cremona 14 10 2011 www.flaminiocozzaglio.info

One response so far

One Response to “ricchezza e sopravvivenza 14 10 2011”

  1. danielaon 14 Ott 2011 at 1:08 pm

    Esistono solo i diritti?
    E i doveri?
    Ma tra il mandare in pensione dopo 15 anni di lavoro e far lavorare fino a che si campa non ci sono più le sensate vie di mezzo?
    Non mi importa un fico di cosa si fa nel resto della ue: ogni paese deve pensare ai propri cittadini; c’è il paese della ue che manda in pensione dopo 10 anni? C’è quello che invece manda in pensione a 80 anni? Liberissimi, ma l’Italia pensi in modo autonomo.
    Sarei d’accordo, vista la crisi, che il Governo prelevi qualcosa dalle “baby pensioni”, anche se non so se i super privilegiati (io li vedo così) che le hanno ricevute sono d’accordo.
    Negli anni 70 non potevano immaginarlo, anche se magari una crisi un po’ seria l’avevano già avuta, ma chi, a suo tempo, aveva proposto le baby pensioni ora non avrà (sempre se è ancora vivo) un rimorso di coscienza?
    Perché una delle cose buone che aveva fatto Mussolini, cioè il mandare in pensione i lavoratori, doveva essere vanificata così da degli uomini di governo che chissà cos’avevano in testa quando hanno proposto le baby pensioni?

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