Ott 13 2011
la classe operaia va in paradiso 13 10 2011
LA CLASSE OPERAIA VA IN PARADISO
La Abbate continua a dare lezioni: la maggioranza non risponde alle domande dell’opposizione. Ne prendo a caso dall’ultima seduta del 10: mancata pulizia di via Milano, mancata comunicazione sul tema della sicurezza, sicurezza urbana, bagni pubblici di viale Trento Trieste, tariffe per le cappellette a cinque posti, replay del compagno Merdinmano, utilizzo di Palazzo Fodri, pagamento delle fatture, accoglienza dei migranti, bici in corso Matteotti, tutti argomenti, come si legge, che si possono tranquillamente risolvere in settimana negli uffici, ma che i compagni preferiscono portare in Consiglio per, come ha brillantemente risposto Carlo Malvezzi, fare cagnara. E che volete risponda l’assessore di turno, oltre il cortese, sì caro, certo caro, hai ragione caro?
Ma il 10 la Abbate si è superata: vedendo che in sala c’erano alcuni leghisti di base, ricostruiva la faccenda del compagno Merdinmano in modo da riuscire a farsi insultare da un tipo seduto tra me e il vigile che immediatamente l’ha espulso. Non si insulta nessuno per alcun motivo, né in Consiglio né fuori, e spero si sia d’accordo, ma sentite il commento che la signora ha ritenuto di far pubblicare, oltre che sul sito dei compagni, dalla Provincia.
“dal fondo del Salone dei Quadri si sono levate delle urla minacciose, Abbate, non dire cazzate, ma vai a prenderlo nel culo…….io ho continuato il mio intervento, ma non una sola parola di presa di distanza è venuta dai due superstiti consiglieri leghisti, né dall’assessore Demicheli….segno che si ritiene normale ingiuriare un consigliere nell’esercizio delle sue funzioni (la cagnara, vedi sopra)…..segno che il rispetto delle Istituzioni, regola fondamentale della convivenza civile, è morto e che anche a Cremona sono state ormai spalancate le porte della barbarie fatta di dito medio alzato, gesto dell’ombrello, e altre simili delicatessen…..purtroppo qui è stata sporcata l’Istituzione e l’immagine dei consiglieri e sono stati offesi i cittadini che li hanno eletti.”
Fine, per fortuna. Se siete sopravvissuti alla predica, facciamo assieme due riflessioni. I compagni, da quando hanno scoperto che il filetto di bue è più gustoso dei bambini, vestono bene, parlano forbito, e hanno perso di vista gli operai, passati in massa alla Lega, partito popolare. Ne detestano, oggi, i modi, ma se è utile ne provocano gli atti. Purtroppo devono usare gli operai degli altri, in via Ippocastani son diventati una razza estinta…..Felici i tempi in cui l’onorevole compagno Pajetta era il più agile saltabanchi del Parlamento, qualora si trattasse di menare un “fascista”. Adesso, per riuscire da vittime, i compagni si son raffinati, non picchiano, non usano parolacce, studiano la comunicazione dal compagno sapiente Eco Umberto, che sostiene la parola in sé simile a un qualsiasi grugnito, che acquista significato in un determinato contesto, dove “ti amo” potrebbe voler dire: amo divorarti. Così, per farla breve, la parolaccia non è solo “cretino”, tant’è vero che un dito medio, che resta sempre un dito, può diventare un insulto. Così, per pescare il pollo che ci cade, si può anche raccontare, ma non è un insulto, mi raccomando, che un giorno d’agosto ai Giardini si stava amabilmente parlando quando di colpo si è cominciato a picchiarsi….e un sindaco che si rispetti deve trovare il modo di incolpare i gaglioffi della Lega.
Cremona 13 10 2011 www.flaminiocozzaglio.info
One Response to “la classe operaia va in paradiso 13 10 2011”
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A proposito della Lega.
Visto che non si è ancora deciso niente, probabilmente è inutile che io ogni giorno scriva dei messaggi a proposito dell’ordine imposto al Sindaco dagli pseudo vertici leghisti locali, anche se le notizie sul giornale riguardo a questo le trovo sempre.
Non mi sono chiare manco un po’ le manovre varie: Zagni andrebbe in un’azienda pubblica e un assessorato andrebbe a un leghista imposto da Volpi, Bossi e Carpani? Ma Perri si farebbe imporre qualcosa da un partito con cui ultimamente “non si era trovato d’accordo” (eufemismo)?
De Micheli e la Alquati rimarrebbero al loro posto (meno male, ndr) perché Perri non li vuole allontanare, ma questo vuol dire che ci smena qualche altro assessore? Gli pseudo vertici leghisti locali vogliono proprio che siano De Micheli e la Alquati ad essere allontanati, ma dal mio punto di vista i suddetti pseudo vertici leghisti non contano un fico.
Qualcuno risponda SINCERAMENTE alla seguente domanda: rischiano tutti allo stesso modo (a ‘sto punto temo anche De Micheli e la Alquati: con i “vertici” leghisti locali attuali non si può mai sapere) o rischiano di più gli assessori che non hanno tessere di partito?
Metto le mani avanti e anche se sembro un disco rotto, ripeto: non si tocchino Bordi e la Ceraso!
Se i voti dei 2 consiglieri leghisti rimasti non sono determinanti per salvare la mia Giunta, cosa può succedere se questi passano all’opposizione?
De Micheli e la Alquati stanno, credo, per essere espulsi dalla lega e sostengono il Sindaco: c’è qualche rischio per la Giunta?
Considerato quanto appena scritto, se la Lega esce dalla maggioranza, cosa può succedere?