Set 06 2011
il giro della padania 07 09 2011
IL GIRO DELLA PADANIA
Un dirigente ciclistico ha detto: c’è anche il Giro della Sardegna, eppure non si scandalizza nessuno.
Subito travolto dal fine ragionatore Gramellini Massimo, della Stampa di Torino, uno dei ”ribellarsi è giusto” all’idea che il suo stipendio fosse sottomesso al “contributo di solidarietà: la Padania non esiste, quindi non esiste neanche il vostro Giro secessionista, che va fermato per vilipendio dello Stato.
Tronfio dei suoi studi, il Gramellini fatica a capire la differenza tra nome e sostanza: a questa stregua, sarebbe stato vilipendioso correre un Giro della Bassa Cremonese.
Più ancora, dovrebbe mettere nel limbo della Storia Metternich, il ministro imperiale del “l’Italia non esiste, è solo un’espressione geografica”.
Siccome piccoli, da sterminare baschi, scozzesi, indiani d’America etc etc, e per finire, altoatesini.
Cremona 07 09 2011 www.flaminiocozzaglio.info
ps chi mi legge sa che non la penso come gli amici della Lega, ma li rispetto e cerco di capire le loro ragioni, come quelle dei comunisti.
One Response to “il giro della padania 07 09 2011”
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Del “giro della Padania” non ne sapevo nulla; sul tono usato dal giornalista della Stampa (giornale non certo di destra) dico solo che dal momento che c’è il termine “Padania”, saltano su tutti i sinistri all’istante perché è un termine chiaramente leghista e quindi da criticare subito; si vede che i sinistri pensano invece che il “Giro della Sardegna” sia una cosa folkloristica, per questo non si sono scandalizzati, non si sarebbero scandalizzati nemmeno se ci fosse stato un “Giro delle regioni del Sud” o un “Giro del centro Italia”, ma il “Giro della Padania” ha un suono leghista e quindi per loro sinistri va decisamente fermato.
Nessun giro è da fermare solo per il fatto che magari questo si tiene solo nelle regioni del nord; comunque per me la Padania non esiste (anche se sono contenta di essere nata al nord e di viverci), quindi per me questo è solo un giro che si tiene solo in Lombardia o nelle regioni del nord.
Per me è vilipendio allo Stato quando si bruciano Tricolori, quando si offende il Tricolore e quando si offende l’Inno Nazionale.
E’ vero che l’Italia era solo un’espressione geografica: divisa in tanti staterelli, non dava l’idea di una Patria unica.
Riguardo ai “piccoli”:
– i baschi: non conosco la storia della Spagna, non so come siano arrivati, gli iberici, ad avere, in casa propria, i terroristi dell’Eta: non è che si devono sterminare i baschi, ma i terroristi baschi dell’Eta, a loro volta, vedano di non sterminare le persone.
– gli scozzesi: non so cosa c’entrano gli scozzesi, ma so che erano i terroristi irlandesi dell’Ira a fare danni.
– gli indiani d’America: se non sono stati sterminati, comunque non vivono più come prima…a questo proposito ricordo ancora oggi un manifesto della Lega di 2 anni fa che mostrava un indiano d’America e la scritta “loro hanno subìto l’immigrazione. Ora vivono nelle riserve” e sotto il simbolo della Lega la scritta “Pensaci”. Mi aveva molto colpito quel manifesto, non era la solita propaganda un po’ demagogica e populista del tipo “Roma ladrona”: per quanto io abbia simpatie leghiste molto forti c’è modo e modo di dire le cose, il manifesto dell’indiano d’America mi era piaciuto parecchio perché scriveva cose su cui ero d’accordo usando un tono moderato.
– gli altoatesini: nessuno vuole farli scomparire, suppongo, anche se magari erano loro che diversi anni fa compivano atti terroristici; certo mi dispiace se qualcuno di loro, pur essendo italiano, non considera il 4 Novembre come un giorno da festeggiare; se si sentono più austriaci che italiani nessuno vieta loro di andare a vivere in Austria, ma l’Alto Adige è e deve rimanere italiano, con il massimo rispetto che posso avere per gli austriaci e per la loro mentalità magari simile a quella tedesca (mi verrebbe da dire che magari è pure migliore di quella italiana, ma non vorrei che qualche sinistro mi accusasse di “vilipendio allo stato” o “vilipendio agli italiani”); leggendo un po’ la storia dell’Alto Adige ho notato che c’era un manifesto che diceva, in tedesco, “Sud Tirolo non è Italia” (poi corretto da qualcuno, successivamente, sempre in tedesco, in “Sud Tirolo è Italia”), mi ricorda tanto una frase sulle magliette della Lega (scritta in inglese: non capisco il perché, soprattutto considerando che la Lega insiste molto nel voler conservare il dialetto, lingua locale), come “la Padania non è Italia”: sui manifesti altoatesini i sinistri non hanno niente da dire? Qui non è vilipendio dello stato?