Mar 23 2010

figli e figliastri 23 03 2010

Published by at 9:22 pm under Berlusconi,Giudici

 

 

FIGLI E FIGLIASTRI

 

Paolo Panerai , proprietario e direttore di Milano Finanza , ogni tanto scrive della causa civile che Margherita Agnelli ha fatto alla madre e al figlio , convinta d’esser stata derubata di parte dell’eredità del padre , Gianni Agnelli . Nella foga , nella rabbia , senza rendersi conto dei pasticci in cui poteva ficcarsi lei stessa , ha indicato al giudice dove il padre aveva imboscato , all’estero , qualche miliarduccio .

Proviamo a immaginare se una roba del genere la facessero i figli di Berlusconi . Invece di limitarsi a un blando accertamento dell’Agenzia dell’entrate , come per la nobile famiglia Agnelli , le migliori Procure d’Italia si strapperebbero l’un l’altra la competenza alle indagini a tutto campo , dal mistero dei capelli alle preferenze sulle femmine . Indagini che prima di iniziare avrebbero lasciato tracce nelle redazioni di Espresso e Repubblica , naturalmente ad opera di qualche fattorino indiscreto . Su Berlusconi , essendo Berlusconi , sono andati perfino a rovistare nei bilanci del Milan . La libertà del giudice , lo dice anche la Costituzione , è sacra . Libertà dagli uomini , si intende , ma anche dai principi che valgono solo per gli altri . Ho paura d’esser preso per malevolo verso tanta categoria , se continuo a ricordare i tempi di Mani Pulite , quando , non cercandole , non furono mai trovate prove sugli Agnelli , sui Prodi , sui De Benedetti . Su come stava in piedi , a soldi intendo , il partito comunista . Ma la libertà del giudice è sacra , perché garantisce la nostra libertà . Ho paura d’esser preso per malevolo , libertà anche dal non indagare su quel che combinano nella pubblica amministrazione i sindacati confederali , almeno fin che sono forti , come un tempo democristiani e socialisti .

 

Cremona 23 03 2010 www.flaminiocozzaglio.info

2 responses so far

2 Responses to “figli e figliastri 23 03 2010”

  1. Danielaon 17 Dic 2010 at 9:48 pm

    Il brutto dei giudici è quando, nell’anticipare certe loro sentenze assurde, usano la formula di rito: “in nome del popolo italiano”. Ma popolo italiano dove? Perché non si fa un sondaggio sulle loro sentenze e si vede quanti del “popolo italiano”, in caso di sentenze assurde, sono d’accordo con i giudici?
    Sarebbe il caso di cambiare qualcosa: quando è evidente che i magistrati, pur con la legge chiara, si ostinano a interpretarla a favore dell’imputato (la maggior parte delle volte colpevole), potrebbero anticipare la sentenza con un più sincero “in nome delle nostre idee personali”.
    La sentenza non cambia, ma almeno io, cittadina Italiana, non mi sento presa in giro da certe formule di rito. Mi rifiuto di farmi rappresentare da certi giudici!

  2. adminon 17 Dic 2010 at 10:00 pm

    Non mi stancherò mai di ripetere la mia tesi . Non ci sono giudici buoni e giudici cattivi . Divisi a spanne , come tutte le categorie di lavoratori , in buoni , medi , grami , i guasti li combinano le Istituzioni , Associazioni , Gruppi impegnati etc , che continuano a sostenere : tutti buoni . In spregio alla delicatissima funzione che li richiede tutti realmente buoni .

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