Archive for the 'sindacato' Category

Gen 05 2018

agenzia riparatorti 05 01 2018

AGENZIA RIPARATORTI
La Provincia fin che c’è; Trenord, padrone perfetto: come far pubblicità a un sindacato che ha bisogno di crescere! —Neanche il tempo di aprire la porta ed è stata subito coda. Donne, uomini, ragazzi, anziani, residenti a Cremona e provenienti da fuori città come Adriano Paolo Cavagnoli, 73 anni, pensionato, una vita nelle Ferrovie. «Chi ha sbagliato è chi sta sopra, non quel capotreno. Io sto dalla sua parte». Ha fatto centro, nel pomeriggio di giovedì 4 gennaio presso la sede dell’Usb (sindacato di base), al 55 di via Mantova , il debutto della raccolta firme per Giordano Stagnati, il 25enne capotreno cremonese al centro delle vicenda avvenuta il 23 settembre scorso a bordo del convoglio Brescia-Cremona, quando il giovane impiegato di Trenord ha reagito all’aggressione e alla rapina di beni aziendali ad opera di un senegalese trovato privo del titolo di viaggio. Per quella reazione Stagnati il 13 dicembre è stato licenziato da Trenord, che pochi giorni dopo gli ha chiesto di restituire quasi 2.300 euro, retribuzione percepita durante le settimane intercorse a partire dal 29 settembre, quando è scattata la sospensione cautelare.

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Ott 10 2014

nuovo ruolo 10 10 2014

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NUOVO RUOLO
Secondo la Provincia fin che c’è, edizione on line, Maurizio Landini, segretario della Fiom Cgil ieri sera a Cremona per spiegare quasi tutto, avrebbe detto: dobbiamo e possiamo dimostrare che non è vero che il presidente del consiglio ha la maggioranza dei consensi.

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Set 28 2014

a mali estremi 28 09 2014

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A MALI ESTREMI
Commento di Alberto Mattioli sulla Stampa di due giorni fa:
“Inutile cercare di sostituire il maestro Muti, contro gli abusi sindacali serve uno choc: per salvare l’opera, chiudiamo l’Opera di Roma.”
Certo, chiudiamo anche la Fiat e poi via via tutte le imprese fino a quelle che abbiano un solo dipendente, così il sindacato non ha più materia per fare danni. Che è senz’altro un rimedio, concettualmente semplicissimo. Un altro più difficile, vietare, ogni tanto bisogna usare le parole forti, un certo modo di fare sindacato. Non so oggi, ancora dieci anni fa all’Inps si pagavano a tutti i dipendenti in misura identica forti somme a titolo di incentivo; l’amministrazione tenta, come prevedeva la legge, di pagarlo secondo il merito, impiegato per impiegato; ricordo ancora la risposta della Cgil di Brescia: non bisogna aprire lo spazio a pericolose valutazioni individuali.

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Set 22 2014

la camusso e il sacro articolo 18 22 09 2014

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LA CAMUSSO E IL SACRO ARTICOLO 18
Dalla Stampa on line:
Riccardo Muti cancella gli impegni per «Aida» e «Nozze di Figaro» e lascia la carica di «direttore musicale a vita» dell’Opera di Roma: «Purtroppo, nonostante tutti i miei sforzi per contribuire alla vostra causa, non ci sono le condizioni per poter garantire quella serenità per me necessaria al buon esito delle rappresentazioni. Prendo questa decisione con grandissimo dispiacere, dopo lunghi e tormentati pensieri», scrive il maestro nella lettera inviata da Chicago, dove in questi giorni sta dirigendo la Nona Sinfonia di Beethoven, al sindaco Ignazio Marino e al sovrintendente dell’Opera Carlo Fuortes……….Evidente è il riferimento al clima di tensione che ha scandito gli ultimi mesi della vita del Teatro, culminato in un’irruzione di alcuni sindacalisti nel camerino del maestro durante le prove di «Manon Lescaut» e nella mancata partecipazione di circa trenta elementi dell’orchestra, tra cui il primo violino, nella tournée in Giappone dello scorso giugno…….. Assemblee indette durante le prove, scioperi proclamati e poi ritirati all’ultimo minuto: c’è un limite che un grande artista non accetterà mai che venga varcato ed è quello del rispetto per la sua dignità professionale. A Roma, più volte, oggi come in passato, è stato oltrepassato. «La verità è che il direttore d’orchestra italiano più noto al mondo non è stato messo in grado di lavorare al meglio nella capitale del suo Paese. E questo deve far riflettere tutti», aggiunge a voce Fuortes che, in un comunicato firmato assieme al sindaco Marino, si augura di «poter ricreare le condizioni affinché in futuro il maestro possa tornare a dirigere i complessi artistici del Teatro».  

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Set 20 2014

sempre l’articolo 18 20 09 2014

SEMPRE L’ARTICOLO 18
Renzi, oggi, vs sindacati: avete difeso le ideologie, non i lavoratori!
Ma no, è solo quarant’anni che ripetono, sulle orme di Luciano Lama, grande boss Cgil: il salario è una variabile indipendente dalla salute dell’impresa!

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Feb 26 2014

silp cgil 26 02 2014

24 FEBBRAIO 2014 SILP CGIL CREMONA
Questa Organizzazione Sindacale lavoratori della Polizia di Stato(SILP PER LA CGIL) ,NON ha mai smesso di denunciare da anni, a viva voce le gravi carenze strutturali,logistiche, di personale ,e di risorse a vari livelli,che inficiano la buona funzionalità della polizia di stato. Tante di fatto sono le questioni nodali che si riverberano negativamente sul personale di servizio, come il blocco del turn-over ,cioè una sistematica carenza di personale causata dalla carenza di concorsi che non rimpiazzano i fisiologici pensionamenti,il mancato rinnovo del contratto nazionale,un fermo imposto sia alle indennità accessorie e funzionali che agli automatismi stipendiali per le progressioni di carriera,nonché il mancato avvio della previdenza complementare. In tutto questo contesto tutt’altro che roseo,ma piuttosto a tinte fosche, s’inserisce ancora una volta ,una politica nazionale tesa a un continuo disinvestimento sulla sicurezza, colpendo pesantemente gli operatori interessati, depotenziandone l’aspetto funzionale,professionale e motivazionale, puntando invece,ad esempio sul rifinanziamento delle pattuglie dei militari, che nulla di strutturale danno alla sicurezza”. Nel solco dell’onda anomala del depauperamento delle risorse del delicato settore sicurezza,un ulteriore macigno con la recentissima “razionalizzazione dei presidi sul territorio” così definita e presentata dal vicecapo della polizia, Alessandro Marangoni, che vuole tradursi nella rituale chiusura di una dozzina di commissariati; della cancellazione delle squadre nautiche (circa 500 unita’ di personale), di una ventina di presidi della Stradale e di una trentina di quelli della Polfer. sforbiciata anche alle scuole per lasciare soltanto tre maxi poli dedicati alla formazione di base degli agenti. Basti pensare che in pochi anni i poliziotti sono diminuiti di 15mila unita’ (sono 95mila in totale)
Per quanto riguarda Cremona l’ascia della riduzione delle risorse è caduta sulla sezione di polizia postale che verrà accorpata all’interno della Questura,determinando un ulteriore impoverimento sul territorio della presenza di un valido e necessario servizio a favore della cittadinanza ,in un settore peculiare quale quello del contrasto alla piaga sociale della pedofilia,delle truffe on line,dei reati informatici,un settore quello della polposta che andrebbe invece ampliato e incrementato in vista del futuro sempre più digitale e meno analogico. Anche Il SILP CGIL DI CREMONA la considera una scelta miope ed azzardata a discapito dei cittadini ,della loro sicurezza informatica e degli operatori che vedono svilita la loro professionalità e motivazione lavorativa. Con la chiusura del tribunale di Crema e della Polizia Postale di Cremona ,la provincia cremonese vede un’emorragia istituzionale grave, alla quale occorre dare una risposta forte anche dalle aggregazioni politiche che pure esistono e che insieme anche,al SILP CGIL possono fare la differenza come baluardo alle disgregazioni dei servizi presenti in provincia. La difesa dei presidi territoriali è oggi più che mai necessaria dalle mire di razionalizzazione del capo della Polizia, Alessandro Pansa,che con la parola d’ordine di ottimizzazione delle risorse promuove sinergie tra i presidi territoriali delle diverse forze di polizia e punta a sfruttare le risorse presenti, evitando,a suo dire, duplicazioni: ad esempio, si ritiene utile chiudere il commissariato di polizia in un territorio dove e’ gia’ presente una compagnia di carabinieri. Attraverso due linee guida: una interna alla polizia di Stato che prevede una revisione dei presidi delle quattro specialità (Stradale, Ferroviaria, Postale e Frontiera), l’altra di concerto con il Comando generale dei carabinieri al fine di una rivisitazione dei presidi sul territorio. Il progetto è stato inviato a questori e prefetti che dovranno inviare un parere entro la prima metà di marzo.
Il timore anche del Silp Cgil è che in questo archetipo di chiusura generalizzata ,i cittadini vedranno sottratti presidi di sicurezza,senza sapere con quali conseguenze,senza considerare le aspettative e vita lavorativa del personale di polizia,senza dichiarare verso chi saranno destinati i milioni di euro di risparmio. Il SILP CGIL è contrario allo stillicidio continuo di tagli lineari e chiusure di peculiari uffici di polizia,ritenendo invece opportuna l’unificazione delle forze di polizia,con la immediata conseguenza di una positiva riduzione delle spese. I tagli lineari operati ai corpi di Polizia ammontano, solo negli ultimi 5 anni, a piu’ di 4 miliardi di euro, circa il 50% in termini reali. Una scelta scellerata che non tiene in considerazione gli effetti negativi prodotti sul sistema di
protezione sociale e sul contrasto alla criminalita’ organizzata. Domani 26 febbraio Funzione pubblica CGIL e SILP CGIL, presidieranno la Piazza Montecitorio a Roma a partire dalle 9.30, , in difesa delle retribuzioni, delle funzioni e prerogative del mondo del lavoro in divisa, affinche’ le istituzioni – Parlamento in testa – diano risposte adeguate.
IL SEGRETARIO PROVINCIALE GENERALE SILP CGIL CREMONA
DR.GUIDO ETTARI

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Dic 11 2013

terribile 11 12 2103

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TERRIBILE
Dal Corriere on line:
Ma la Cgil a questo punto si interroga su forme alternative di protesta “di scioperi generali ne abbiamo fatti molti – ha concluso Camusso – ora bisogna verificare la possibilità di sperimentare forme altrettanto efficaci ma non esclusive, che abbiano la capacità di unificare il mondo del lavoro”.
Terribile, stanno invertendo l’ordine storico, adesso prima di scioperare si sforzano di capire!

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Ott 13 2013

la resa dei conti 13 10 2013

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LA RESA DEI CONTI
Buona l’idea del Governo italiano per Alitalia: preparato il piano d’intervento, solo 500 milioni, che il socio francese Air France faccia la sua parte, regalandone 150!
Il quale socio, avendo già le sue gatte da pelare, 2800 dipendenti da mettere in mobilità, la crisi, ahinoi, in misura diversa ma la crisi c’è per tutti, oltre ai soldi vuol salire al 51% per decidere la gestione. La trattativa si prevede lunga e dura.
Anche Letta il giovane dovrebbe aver imparato la lezione, perché gli esempi sul campo si ripetono da decenni. Il Governo si liberi di Alitalia, la regali così com’è, debiti e crediti, ai veri padroni: i sindacati. Ci penseranno loro a trovare il modo di riportarla in attivo.

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Set 14 2013

anni 70 14 09 2013

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ANNI 70
Le palle di piombo alle povere strutture dello Stato italiano sono tante, e forse la più dannosa è il sindacato, in qualsiasi modo, in qualsiasi campo si esprima: più ottuso del più ottuso dei burocrati, volto solo a mantenere i propri privilegi, spesso a danno dei lavoratori più deboli. Siccome i proprietari del Corriere: Fiat, Mediobanca, Intesa San Paolo, non si chiamano Piva Antonio, che fa pagare il disastro Provincia ai 3mila soci della Libera, prima riducono drasticamente il personale, poi cominciano a vendere l’argenteria, la sede storica di via Solferino 28. Ecco il giudizio del comitato di redazione, sempre identico da quarant’anni:
L’intenzione è vendere in blocco un immobile collocato nella zona più costosa di Milano (Garibaldi-Moscova-Solferino) al fondo americano Blackstone a un prezzo largamente inferiore ai valori potenziali, per poi riaffittarne una parte a prezzi di mercato, quindi altissimi. In questo modo l’azienda otterrà il classico piatto di lenticchie per aver svenduto la sede storica di via Solferino, lo specchio di un’identità che ha oltre cento anni di storia. E che costituisce, inoltre, una garanzia economica per tutti i lavoratori dell’azienda……………………………………………………………………….
L’imprenditore, nella migliore tradizione sindacale, meglio se profumata di sinistra, è un idiota, i sé dicenti difensori dei lavoratori, in mezza cartella, spiegano come si gestisce con profitto un’azienda.

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Lug 05 2013

siamo ancora qui 05 07 2013

SIAMO ANCORA QUI
Lo fanno in ogni parte d’Italia da decenni, figuriamoci se i sindacati non scoprono che anche l’azienda Comune di Cremona è amministrata male. In base a quali esperienze o dottrine, lo sanno solo loro. Parlo di quelli potenti, almeno fin quando non si arriverà, come per la Prima Repubblica, a “sindacato pulito”. Io li ho dovuti sopportare i trentacinque anni della mia vita di lavoro, e se c’è un’entità capace di distruggere l’azienda più sana del mondo, eccoli in prima fila. Un particolare, si fa per dire, agghiacciante: durante una delle solite trattative per l’incentivo, all’Inps era elevatissimo, migliaia e migliaia di euro l’anno, l’Amministrazione chiede, inutilmente, inutile dirlo, la possibilità di controllare il risultato anziché per reparto, persona per persona. La Cgil: rifiutiamo pericolose valutazioni individuali!
Invece di alzare la voce: in Germania, in Francia, in Gran Bretagna eccetera, Berlusconi sarebbe eccetera, provate a dire là, non qua, che il datore di lavoro non deve controllare il risultato del dipendente…..

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