Archive for the 'costume' Category

Ago 12 2019

dai centri sociali in su 12 08 2019

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DAI CENTRI SOCIALI IN SU

l’insulto è quasi brevettato a sinistra; qualche giorno fa mi son preso, netto e preciso, dell’imbecille su facebook da un professor filosofo d’università, tale Trabattoni Franco, di Milano, per aver reagito con garbo a un suo: “i sostenitori di Salvini son quasi tutti stupidi”. Tuttavia la forza dell’opinione pubblica è tanto consolidata da farle dire: gli “aggressori vengono invariabilmente da destra”…….

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Ago 12 2019

i contratti son pezzi di carta 12 08 2019

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I CONTRATTI SON PEZZI DI CARTA

Lo conferma dall’Avvenire un cardinale di peso, un colpo a Salvini, un altro a Di Maio; quelli dell’Unione Europea poi non se ne parla proprio.

—Il Paese ha bisogno di sviluppo e unità e per questo «il governo, di qualunque colore sia, deve nascere su un progetto, su punti concreti non su un contratto». Lo ha detto il presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Gualtiero Bassetti. Il presidente della Cei ha parlato anche di Unione Europea. «Doveva essere l’Europa dei popoli – ha detto Bassetti – invece è diventata l’Europa del carbone e poi quella delle banche».

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Ago 12 2019

titoli impropri 12 08 2019

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TITOLI IMPROPRI CHE INTASANO I GIORNALI Qui il Corriere della Sera; se nel 90% nessuna urgenza, ai Mai Pronti Soccorsi dovrebbero corrispondere un 90% di codici bianchi….. —MILANO L’inutile assedio ai pronto soccorso: nessuna urgenza nel 90 per cento dei casi Oltre 1.500 persone al giorno nei triage milanesi. «Accessi impropri che intasano le sale d’aspetto»

Il Reportage – Allarmi infondati, ansie e solitudine: “faceva caldo, ho chiamato il 118

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Ago 12 2019

oggi a iori, domani a te 12 08 2019

OGGI A IORI, DOMANI A TE
In Italia i carcerati sono 60mila, uno ogni mille abitanti: è per questo che gli altri 999 non ci badano, convinti che a loro non toccherà mai. Ho concluso il libretto sul caso Iori, all’ergastolo definitivo con dimostrazioni alla sfera di cristallo et similia, per un omicidio impossibile da commettere a chiunque, con le cause di morte accertate; per un fine: raccontare come sia facile a qualsiasi dei 999 diventare l’uno.
Border Nights-You Tube, una piccola emittente toscana, facilmente rintracciabile su internet, riporta la mia intervista del 21 ottobre 2016 sul caso Iori; qualche difetto, all’inizio manca l’audio (!), a volte le voci non sono perfette, ma credo d’esser riuscito a condensare bene ciò che scrivo da anni.

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Ago 12 2019

la legge del più forte-milletrecentotrenta 11 08 2019

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LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – MILLETRECENTOTRENTA

Dal Dubbio; una sola battuta a commento: accettando la proposta di Caselli, Enzo Tortora si sarebbe fatto anni di carcere, dopo la condanna in primo grado! —Caselli e la boutade sull’abolizione dell’appello

Colpisce lo spregio dell’ex procuratore per un istituto richiamato dalla Costituzione. E colpisce soprattutto l’approccio fintamente efficentista: dietro l’ansia per i tempi lunghi della giustizia penale c’è una forma di integralismo religioso giustizialista

di Giorgio Varano*

Alcuni pubblici ministeri vivono la propria funzione con uno spirito religioso integralista e giustizialista. Poi, una volta andati in pensione, o vengono folgorati sulla via di Damasco, o si pongono come teologi dell’ortodossia integralista. Il Dottor Caselli, con la sua ridondante proposta di abolire l’appello nel penale, fornisce però spiegazioni più da seminarista in erba che da teologo. L’ex procuratore pone due domande: è vero che negli ordinamenti con un sistema processual-penale di tipo accusatorio di regola c’è un solo grado di giudizio nel merito? È vero che anche in Italia nel 1989 è stato introdotto un sistema di tipo accusatorio? Teme, nel porre queste domande capziose, la reazione “cattiva degli avvocati”. Ma gli avvocati non sono usi a reagire in modo cattivo, anche perché dotati di tanta pazienza, così come di solito non pongono domande scivolose, senza avere la certezza delle risposte. Nel nostro Paese non c’è un sistema processuale accusatorio “puro”, ma un sistema a tendenza (omeopatica) accusatoria. Infatti, non ci sono le carriere dei giudici e dei pm separate, c’è un unico Csm per entrambi, ci sono tantissimi processi che si svolgono a dibattimento, tanti decisi da giudici “onorari”, ci sono tanti limiti ai riti alternativi, non ci sono le giurie solo popolari (le corti d’assise non lo sono), non ci sono le decadenze o le nullità dell’azione penale o l’inutilizzabilità assoluta delle prove raccolte in violazione della legge. Potremmo continuare scrivendo pagine e pagine sul punto. Ma è meglio partire della costituzionalizzazione dell’appello nella nostra Carta, nella speranza che possa terminare questa boutade dell’abolizione dell’appello. Nell’assemblea costituente si discusse a lungo sull’inserimento formale dell’appello penale quale diritto costituzionalmente garantito. Ci furono numerose discussioni, e si convenne di non formalizzare questo diritto solo per il penale, perché, per dirla con le parole di Meuccio Ruini, presidente della Commissione per la Costituzione, non conveniva ammettere espressamente l’appello per certe categorie di sentenze e provvedimenti, tacendo delle altre, ché sarebbero potute sembrare escluse dall’appello (seduta del 27 novembre 1947). Ma la migliore spiegazione la diede il costituente Francesco Dominedò: «La via ad una più alta tutela delle libertà del cittadino, attraverso la possibilità di configurare sempre il doppio grado di giurisdizione (la Cassazione non era e non è considerata un secondo grado) in quanto sempre operi l’istituto della motivazione, garanzia di giustizia e segno di civiltà». Ed è proprio questo il punto in cui è insito il diritto costituzionale all’appello: l’obbligo della motivazione, previsto da sempre dall’articolo 111 (“Tutti i provvedimenti giurisdizionali devono essere motivati”). Senza considerare poi le convenzioni e le carte internazionali, che riconoscono come inviolabile il diritto ad un nuovo esame di una sentenza di condanna o colpevolezza, da parte di un tribunale superiore. Chiedere l’abolizione dell’appello, per risolvere le lungaggini processuali, evidenzia una concezione di fondo della giustizia molto preoccupante: i giudici non possono sbagliare. Il vero problema non è solo che i giudici sbagliano (quasi la metà delle sentenze di primo grado vengono riformate in appello). Il problema è che non leggono perché hanno sbagliato. Infatti, non hanno l’obbligo di studiare le sentenze di appello avverso le loro pronunce. Ma è altrettanto preoccupante questo approccio fintamente efficientista, perché in realtà affronta in modo populista il problema delle lungaggini processuali, che i dati statistici dei vari Tribunali confermano essere causato da disorganizzazione e da mancanza di mezzi e personale. Proporre di abolire l’appello per ridurre i tempi processuali è un po’ come dire che per eliminare le attese negli ospedali dobbiamo abolire la possibilità di chiedere un secondo accesso agli stessi, anche se la prima volta ci hanno sbagliato la cura. È vero che viviamo tempi in cui si può abolire la povertà con un post sui social network, ma non è detto che dobbiamo considerare credibile chi ritiene di risolvere i problemi in questo modo. *responsabile Comunicazione Unione Camere Penali Italiane

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Ago 12 2019

muti ricorda karajan 11 08 2019

MUTI RICORDA KARAJAN

sul Corriere:

—Aveva un grande senso dell’humour: a un Tristano, un celebre tenore dopo tante interruzioni disse a Karajan: ci sono cento direttori che possono dirigere, ma solo cinque tenori possono cantare il Tristano. Un attimo di gelo. Poi Karajan esclamò: sono d’accordo con lei, io sono uno dei cento, ma lei non è uno dei cinque.

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Ago 12 2019

qui cremona-trecentosettantuno 11 08 2019

QUI CREMONA – trecentosettantuno

Bencivenga Marco, direttore della Provincia fin che c’è Bencivenga, è un raffinato politologo, e quindi non perde l’occasione di spiegarci la rottura tra Lega e 5 Stelle:

— Alla prova dei fatti, il secondo miracolo italiano non è riuscito per almeno tre buone ragioni: 1) perché il movimento nato dal nulla per «aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno» all’insegna della trasparenza, dell’onestà e dell’uno vale uno ha ben presto spento lo streaming, imparato a usare le auto blu e perso le storiche battaglie di bandiera (ultima trincea abbandonata: la Tav, con il doppio via libera di Governo e Parlamento al completamento dei cantieri nonostante la dichiarata contrarietà del ministro pentastellato alle Infrastrutture); 2) perché il partito fondato sulle sponde del Po da Umberto Bossi e dai suoi barbari sognanti si è ritrovato su una spiaggia dell’Adriatico a cantare Fratelli d’Italia fra cubiste leopardate e a dover giustificare strani rapporti con faccendieri russi, dittatorelli ungheresi e barbie nere francesi; 3) perché le sbandierate misure che avrebbero dovuto «abolire la povertà» – dalla fatidica quota 100 al reddito di cittadinanza – si sono rivelate quello che molti temevano che fossero: solo un pannicello caldo, come gli 80 euro di renziana memoria, e non già misure in grado di dare sollievo ai cittadini in difficoltà, tanto meno di rilanciare un’economia in stagnazione con tendenza al peggioramento, a rischio recessione. Con simili premesse, che il Governo prima o poi andasse a sbattere era inevitabile—

Il Bencivenga, direttore della Provincia fin che c’è Bencivenga, risparmia al lettore, almeno questa domenica, le altre ragioni, dalla quarta in poi; e lascia intervistare Paolo Voltini sull’accordo in Fiera, segno chiaro: il capitano e Coldiretti esistono, finalmente! anche per la Libera! E continua anche la discesa della copie vendute; maggio 2018 12.037; maggio 2019 11.300; giugno 2019 11.264, su semplice dichiarazione dell’editore.

Acquedotte, entra nel caso anche Welfare Cremona:

—Cremona Inchiesta Festival Acquedotte  Sette denunciati a piede libero.

L’inchiesta è stata seguita dai carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro. Le ipotesi di irregolarità sono tre : la mancanza di un bando pubblico per l’allestimento degli eventi, l’utilizzo irregolare di manodopera e presunto non completo rispetto delle norme sulla sicurezza— Che riporta anche il nome dei “denunciati”…..

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Ago 12 2019

né un gatto né un cane, 11 08 2019

NE’ UN GATTO NE’ UN CANE,

dichiara il caporale, che trae la conclusione ferragostana per www.cremonaoggi.it: quindi una pantera!

—Una pantera sarebbe stata avvistata lungo la ciclabile che collega Cremona con Gerre de’ Caprioli e Stagno Lombardo. Ad avvistarla è stato un caporale della caserma Col di Lana, Decimo Reggimento Genio Guastatori, che stava percorrendo la strada. L’uomo, secondo quanto ha raccontato al 112, avrebbe avvistato un grosso felino, che “non poteva essere né un gatto né un cane”.

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Ago 12 2019

non odia i vicini, 11 08 2019

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NON ODIA I VICINI,

odia di nascosto le auto, il tagliatore di gomme di Ceriana!

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Ago 12 2019

continuatissimo! 11 08 2019

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CONTINUATISSIMO! —Maltrattava la moglie, in continuazione. Per oltre 30 anni. Una condotta che, a più riprese, è continuata dal 1985 all’aprile 2019. E’ finito così nei guai un pensionato 65enne di Soresina, denunciato a piede libero dai Carabinieri per il reato continuato di maltrattamenti in famiglia; da www.cremonaoggi.it

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