Archive for Dicembre, 2022

Dic 29 2022

Maurizio Iori 29 12 2022

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MAURIZIO IORI

dal mio libretto

Francoforte 29 12 2022  flcozzaglio@gmail.com

—Comunque le 14 quattordici pagine verbose dedicate al movente finiscono così, e non poteva esser altrimenti: “In conclusione, la pluralità degli argomenti sviluppati sul tema afferente la personalità e le ultime reali aspettative di Claudia, conducendo univocamente ad escludere plausibilità alla configurazione di un movente che avesse potuto ispirare la donna a commettere il cosiddetto suicidio allargato, ha finito inevitabilmente per irrobustire la prova del movente in capo all’imputato, così come sopra già delineato” Conclusione mia e spero dei lettori: un movente ci fosse stato, bastavano tre righe, invece delle venti pagine, ma anche qui ci scontriamo col leitmotiv dell’intero procedimento: non è possibile spiegare i fatti, e allora si parla d’altro, d’altro, e d’altro ancora…..

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Dic 29 2022

riesce a far parlare 29 12 2022

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RIESCE A FAR PARLARE

anche i morti, Gilberto Bazoli di www.cremonasera.it

Francoforte 29 12 2022  flcozzaglio@gmail.com

—Quel corista cremonese di Beniamino Gigli, morto e sepolto a New York e quella lapide (senza corpo) che lo ricorda a Cremona. La pronipote Maria Rita Scolari alla ricerca di notizie.

Al Civico cimitero c’è una lapide annerita dal tempo. “Artista modesto e bravo”, si riesce a leggere con una certa fatica. E’ la lapide, voluta dai familiari e dagli amici, che ricorda Andrea Arduini, famoso corista di Beniamino Gigli, morto la notte di Natale del 1921 a New York dopo un concerto al Metropolitan. Un loculo senza tomba e con molte domande: chi è stato vicino al cantante cremonese nel momento dell’addio? Cosa ha detto loro? Dov’è sepolto? Alcuni di questi interrogativi hanno trovato una risposta grazie alle ricerche e alla tenacia della pronipote, Rita Maria Scolari, 66 anni compiuti proprio oggi, ex insegnante di spagnolo al Manin. Altre questioni, invece, rimangono aperte.

Ho cominciato a indagare e a interessarmi al caso quando sono andata in pensione”, dice la professoressa. “Il mio bisnonno cantava per il Ponchielli, in seguito venne chiamato da Gigli, che gli era molto affezionato perché, prima di entrare nel suo coro, faceva il falegname. Come il padre del grande tenore di Recanati, che lavorava il legno per le barche”.

Andrea Arduini e la moglie, Teresa Zanoni, avevano 6 figli, “A tutti loro il papà dava il nome di un’opera lirica: Clotilde, Libera coma la Gerusalemme Liberata e così via. Quando tornava dall’America, li riempiva di regali. Dopo la sua scomparsa cominciarono i problemi e la mia bisnonna si rimboccò le maniche facendo la sarta, anche se Gigli fu generosissimo risarcendo i congiunti con somme esorbitanti all’epoca. Lo stesso fecero i suoi colleghi”.

La pronipote conserva un trafiletto della ‘Provincia’, pubblicato il 18 gennaio 1922, in cui si legge: ‘Giunge la notizia da New York essere ivi morto il 24 dicembre Andrea Arduini. Cremonese e notissimo tra noi (gli amici lo chiamavano confidenzialmente Tello), ha soggiaciuto a un violento attacco di polmonite. All’ospedale dove fu ricoverato e dove poi spirò in meno di tre giorni, egli fu assistito fraternamente dagli amici, colleghi e concittadini Amelio Bodini, Zaini, Balteri, Rossini ed altri’.

Si parlava spesso in famiglia di lui – riprende la discendente -. Sono così venuta a sapere che si era presentato al Metropolitan nonostante la febbre altissima ma, da buon lombardo, non si tirava mai indietro e non aveva ceduto nemmeno quella volta”.

Restava una domanda sopra tutte: dove riposava? “Ricordo che sua figlia, mia nonna, e le sue sorelle se lo chiedevano spesso. Quando alla vigilia del Natale impastavano i marubini, erano tristi perché dicevano che si dovevano preparare a festeggiare la notte più triste dell’anno”.

Due settimane fa Rita Maria Scolari ha alzato il velo sul mistero della sepoltura. “Dopo cent’anni di ricerche da parte di tre generazioni, solo ora ho scoperto che i suoi resti si trovano nel cimitero Calvari di New York. Non è stato facile, ce l’ho fatta grazie all’aiuto di alcuni esperti che hanno potuto avere accesso a un registro privato, quello dei Mormoni. Sono molto orgogliosa di esserci riuscita”. Ma le indagini non sono finite. “Il nuovo passo è risalire all’esatta ubicazione della tomba in quel bellissimo camposanto. Ho scritto alla direzione del cimitero e sto aspettando la risposta”.

Per chiarire altri aspetti della vicenda, la pronipote del corista ha lanciato un appello su Cremona Antica: “Dalla carta di imbarco si evince che gli artisti alle dipendenze di Gigli erano parecchi e provenienti da diverse parti d’Italia, dalla Toscana, di qua e di là. Intorno al nome del mio bisnonno si notano i cognomi di alcuni coristi cremonesi, 4 o 5, che viaggiarono con lui. Gli stessi vengono citati nel necrologio sul giornale. Erano come una famiglia, alloggiavano nello stesso albergo. Vorrei trovare qualche discendente di quei gentilissimi e generosissimi colleghi cremonesi che tanto si adoperarono per assistere il mio bisnonno prima e per seppellirlo poi: Bodini, Zaini, Balteri, Rossini, eccetera. Qualcuno mi può aiutare?”. Le ricerche continuano, con pazienza e passione.

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Dic 29 2022

e lo stato 29 12 2022

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E LO STATO non paga neanche le spese, pure sul caso che si venga assolti con formula piena; sul Dubbio. Francoforte 29 12 2022  flcozzaglio@gmail.com

—«Ho subito quindici procedimenti, ho dovuto sospendere la mia carriera politica, sono stato sbattuto sui giornali, e adesso che sono stato assolto lo Stato si mette contro di me»: a parlare al Dubbio è Ezio Chiesa, ex consigliere regionale del Partito democratico in Liguria, poi uscito dal gruppo. L’uomo da dieci anni è finito nel tritacarne giudiziario e mediatico per due filoni di inchiesta sulle cosiddette “spese pazze” della Regione Liguria.

Era il dicembre 2012 quando la Guardia di Finanza fece irruzione nel Consiglio regionale. La procura di Genova decise di mettere sotto osservazione cinque anni di bilanci regionali a cavallo di due legislature, dal 2008 al 2012. Chiesa fu accusato in due distinti processi per peculato; è stato assolto, sempre con formula ampia, in via definitiva nel primo, mentre nel secondo è stato prima condannato e poi assolto qualche giorno fa con la stessa procura a chiedere l’assoluzione. Insieme alla sua sono arrivate molte altre assoluzioni. Infatti, come era accaduto per il primo filone d’inchiesta, anche il secondo è finito in un nulla di fatto.

in due distinti processi per peculato; è stato assolto, sempre con formula ampia, in via definitiva nel primo, mentre nel secondo è stato prima condannato e poi assolto qualche giorno fa con la stessa procura a chiedere l’assoluzione. Insieme alla sua sono arrivate molte altre assoluzioni. Infatti, come era accaduto per il primo filone d’inchiesta, anche il secondo è finito in un nulla di fatto.ue distinti processi per peculato; è stato assolto, sempre con formula ampia, in via definitiva nel primo, mentre nel secondo è stato prima condannato e poi assolto qualche giorno fa con la stessa procura a chiedere l’assoluzione. Insieme alla sua sono arrivate molte altre assoluzioni. Infatti, come era accaduto per il primo filone d’inchiesta, anche il secondo è finito in un nulla di fatto.ue distinti processi per peculato; è stato assolto, sempre con formula ampia, in via definitiva nel primo, mentre nel secondo è stato prima condannato e poi assolto qualche giorno fa con la stessa procura a chiedere l’assoluzione. Insieme alla sua sono arrivate molte altre assoluzioni. Infatti, come era accaduto per il primo filone d’inchiesta, anche il secondo è finito in un nulla di fatto.ue distinti processi per peculato; è stato assolto, sempre con formula ampia, in via definitiva nel primo, mentre nel secondo è stato prima condannato e poi assolto qualche giorno fa con la stessa procura a chiedere l’assoluzione. Insieme alla sua sono arrivate molte altre assoluzioni. Infatti, come era accaduto per il primo filone d’inchiesta, anche il secondo è finito in un nulla di fatto.ue distinti processi per peculato; è stato assolto, sempre con formula ampia, in via definitiva nel primo, mentre nel secondo è stato prima condannato e poi assolto qualche giorno fa con la stessa procura a chiedere l’assoluzione. Insieme alla sua sono arrivate molte altre assoluzioni. Infatti, come era accaduto per il primo filone d’inchiesta, anche il secondo è finito in un nulla di fatto.ue distinti processi per peculato; è stato assolto, sempre con formula ampia, in via definitiva nel primo, mentre nel secondo è stato prima condannato e poi assolto qualche giorno fa con la stessa procura a chiedere l’assoluzione. Insieme alla sua sono arrivate molte altre assoluzioni. Infatti, come era accaduto per il primo filone d’inchiesta, anche il secondo è finito in un nulla di fatto.ue distinti processi per peculato; è stato assolto, sempre con formula ampia, in via definitiva nel primo, mentre nel secondo è stato prima condannato e poi assolto qualche giorno fa con la stessa procura a chiedere l’assoluzione. Insieme alla sua sono arrivate molte altre assoluzioni. Infatti, come era accaduto per il primo filone d’inchiesta, anche il secondo è finito in un nulla di fatto.ue distinti processi per peculato; è stato assolto, sempre con formula ampia, in via definitiva nel primo, mentre nel secondo è stato prima condannato e poi assolto qualche giorno fa con la stessa procura a chiedere l’assoluzione. Insieme alla sua sono arrivate molte altre assoluzioni. Infatti, come era accaduto per il primo filone d’inchiesta, anche il secondo è finito in un nulla di fatto.ue distinti processi per peculato; è stato assolto, sempre con formula ampia, in via definitiva nel primo, mentre nel secondo è stato prima condannato e poi assolto qualche giorno fa con la stessa procura a chiedere l’assoluzione. Insieme alla sua sono arrivate molte altre assoluzioni. Infatti, come era accaduto per il primo filone d’inchiesta, anche il secondo è finito in un nulla di fatto.ue distinti processi per peculato; è stato assolto, sempre con formula ampia, in via definitiva nel primo, mentre nel secondo è stato prima condannato e poi assolto qualche giorno fa con la stessa procura a chiedere l’assoluzione. Insieme alla sua sono arrivate molte altre assoluzioni. Infatti, come era accaduto per il primo filone d’inchiesta, anche il secondo è finito in un nulla di fatto.

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Dic 29 2022

il gip 29 12 2022

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IL GIP 

ha disposto che Letizia Ruggeri venga indagata, ogni tanto succede; su Repubblica.

Francoforte 29 12 2022  flcozzaglio@gmail.com

—Il gip di Venezia Alberto Scaramuzza ha disposto l’iscrizione nel registro degli indagati per frode processuale o depistaggio per la pm del caso Yara GambirasioLetizia Ruggeri a conclusione dell’udienza di opposizione all’archiviazione della posizione del presidente della Corte d’assise di Bergamo e di una cancelliera  presentata dai legali di Massimo Bossetti. La vicenda riguardava la conservazione di reperti dell’inchiesta che ha portato all’ergastolo il muratore di Mapello.

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Dic 29 2022

il presepe 29 12 2022

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IL PRESEPE

Uomo di pensiero, Francesco Martelli, invita a visitare il Presepe, da www.cremonasera.it a cura di Stefano Mauri.

Francoforte 299 12 2022  flcozzaglio@gmail.com

—Francesco Martelli, uomo di cultura e pensiero, invita a visitare il Presepe dei Sabbioni di Crema.

33 anni di Presepe ai Sabbioni.

Vincenzo Alghisio porta avanti questa avventura iniziata da suo papà Giovanni oltre 30 anni fa.

Una atmosfera unica, degna di un film di Ermanno Olmi, un viaggio a dimensione reale nella “Civiltà Contadina” (che poi da che la civiltà è scomparsa, è comparsa contadina…).

Andate a visitarlo !

Così postò via social Francesco Martelli, Eccellenza Cremasca da esportazione, esteta, appassionato d’arte, uomo di cultura e pensiero, sovrintendente Archivistico del comune di Milano.

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Dic 28 2022

ammiranda 28 12 2022

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AMMIRANDA

Quando prende il microfono c’e’ da applaudire; per www.cermonasera.it Francoforte 28 12 2022

—-Quando Miranda Martino prese il microfono e a sorpresa cantò le canzoni della Fitzgerald…. Francoforte 28 12 2022  flcozzaglio@gmail.com

Gian Paloschi, giornalista cremonese di lungo corso, autore di monografie e della trilogia “Cremonesi così”, “Incontri cremonesi” e “Cremonesi e dintorni” in gioventù ha fatto parte, come cantante e batterista, di complessi musicali. Da quella esperienza è nato il volume “Quelli eran giorni” con storie di orchestre, canzoni e musicisti nella Cremona degli anni Cinquanta e Sessanta. In giro per l’Italia con il suo gruppo “I Vichinghi”, Gian Paloschi incontrò molti protagonisti della musica e della vita notturna di quegli anni. A Cremonasera ha affidato i suoi ricordi. Dopo quello di Celentano (leggi qui), ecco quello di Fred Buscaglione (leggi qui), il debutto di Tony Renis (leggi qui) il sempre triste Umberto Bindi (leggi qui) e quando i big di Sanremo tiravano tardi ascoltando i Vichinghi (leggi qui). E poi il Muretto di Alassio con Maurizio Arena (leggi qui)  o l’incontro con Alberto Rabagliati (leggi qui) e come i Vichinghi potevano diventare il suo gruppo.

Questa volta Gian Paloschi racconta di quella serata alla Rupe Tarpea quando prese il microfono la bella Miranda Martino ma anzichè canzoni napoletane volle cantare tutti brani jazz con i Vichinghi cremonesi. 

Eravamo nel momento clou della serata alla Rupe Tarpea. Stavamo eseguendo pezzi scatenati che il pubblico applaudiva quando, in un lampo, una bella ragazza si inerpicò sulla nostra pedana e, senza dire parola, si inserì nel nostro coro. Piena di energia, eseguiva le canzoni con una bravura inspiegabile per essere una dilettante. Durante una breve interruzione si presentò: sono Miranda Martino. E io aggiunsi “La famosa Miranda Martino”.

Sinceramente non la conoscevo bene poichè il suo repertorio era più melodico e – nonostante fosse stata tre volte al Festival di Sanremo – l’avevo sentita poco. Più che sentita l’avevo vista e la ricordavo come una bellissima donna tipicamente italiana.

A un certo punto aveva simpaticamente preso le redini della serata e qui fu il nostro stupore. Canzoni melodiche? Napoletane? Assolutamente no. Ci trascino a cantare pezzi di tipo jazzistici come Lullaby of Birland, The Lady is a tramp e tutto quel repertorio compresa la bellissima You are under my sky. Era una rivoluzionaria, simpatica e amichevole. Cantò con noi fino al la fine. Al mattino scomparve rapidamente com era venuta. Noi lo chiamammo “iI miracolo Miranda Martino”.

Di lei, oltre a sapere che è stata una grande cantante e anche attrice so che a ottant’anni ha ripreso a recitare e magari, chissà, che proprio in questo momento (89 anni) non stia cantando quella magnifica canzone di Ella Fitzgerald: Lullaby of Birland che elettrizzò La Rupe Tarpea. 

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Dic 28 2022

diavolo d’un bragazzi 28 12 2022

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DIAVOLO D’UN BRAGAZZI

Deve avere un archivio vasto a facile da consultare, a meno che non gli costi fatica sfogliarlo, per www.cremonasera.it

Francoforte 28 12 2022  flcozzaglio@gmail.com

—Ciak, si gira. “Da Cremona a Cremona”, il viaggio dalla Bulgaria alla “Terra Santa” della liuteria (11)

“Da Cremona a Cremona”, ovvero la storia di un viaggio e di un sogno. La città di Cremona diventa, in questo documentario del 2016 della regista russa Maria Averina, il punto di arrivo di una scelta di vita, di un sogno di una carriera. La liuteria del Torrazzo rappresenta da secoli “la liuteria” per eccellenza nel mondo e con i suoi 75 minuti “Da Cremona a Cremona racconta in maniera intima il desiderio che accomuna tutti i liutai del mondo: studiare e lavorare a Cremona, la culla degli Stradivari, degli Amati e dei Guarneri del Gesù. Per fare questo Maria Averina parte dalla azienda Cremona, in Bulgaria, ovvero una fabbrica di violini con quasi 100 anni di storia e sede nella città di Kazanlak. A Cremona i giovani liutai vengono seguiti nel loro percorso professionale legato al legno, all’intaglio, alle vernici e al perfezionamento di un’arte che da secoli ha nella città di Cremona la “Terra Santa” dei liutai, ma e è conosciuta in tutto il mondo come un vero e proprio “brand” legato alla unicità della storia dei violini.

Il viaggio di Averina accompagna i sogni di quei ragazzi che da Cremona in Bulgaria hanno deciso di vivere tramite l’arte liutaria, grazie alla narrazione il documentario spiega di come tutti i liutai di Cremona vorrebbero vivere quel sogno, qualcuno ci prova, pochi ci riescono ma per quei pochi trasferirsi nei vicoli del centro storico rappresenta molto di più di un lavoro, rappresenta trasformare le proprie ambizioni nella vita quotidiana. Tra il desiderio di studiare ed imparare una professione cominciando alla scuola di liuteria cremonese per seguire le orme dai grandi maestri ognuno di loro dovrà affrontare le difficoltà organizzative, la rivalità con i colleghi, la formazione di un bagaglio culturale e storico adatto per partire da Kazanlak o da altre parti del mondo e arrivare in Piazza del Duomo. Quando si pensa alla liuteria cremonese si pensa a tradizioni e segreti custoditi nei secoli, il documentario “Da Cremona a Cremona” farà scoprire il dietro le quinte di questo universo, unico nel suo genere, segnato da toni romantici e ma anche contraddittorii, rivelando come il messaggio di bellezza della liuteria cremonese non sia raccolto solo nel melodico suono di un violino, ma anche nei sogni chiusi nel cassetto di qualsiasi persona che si avvicina all’arte liutaria. 

Maria Averina racconta il viaggio “Da Cremona a Cremona” di Ivan Bizov, un giovane liutaio bulgaro che si è formato a Kazanlak e si iscrive alla  “Scuola internazionale di liuteria” di Cremona, illustrando le difficoltà che incontra all’arrivo in Italia e le scelte che decide di compiere. 
Intrecciata alla sua storia quella di Eva e Christo Marinov, una coppia di liutai bulgari che per aprire una propria bottega a Cremona decide di cambiare il cognome in Marino perchè il mercato è ancora chiuso agli stranieri. E poi l’esperienza di Stoyanka Ivanova che lavora nell’altra Cremona, la fabbrica bulgara di strumenti musicali a Kazanlak.

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Dic 28 2022

la famiglia 28 12 2022

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LA FAMIGLIA

allargata a dismisura….

Francoforte 28 12 2022  flcozzaglio@gmail.com

Famiglia allargata: ancora una volta i giudici, in nome del popolo italiano, prendono dai fatti solo ciò che fa comodo alla loro tesi. La famiglia di Maurizio Iori e la seconda moglie era così composta: i due primi figli di lui; il primo figlio di lei; la figlia comune: se non è allargata questa! Certo non si poteva allargarla inserendo anche Claudia Ornesi, come impensabile Claudia cedesse la figlia….. Per completare l’opera, di nuovo i giudici ignorano completamente le spiegazioni rese in Aula da Iori: non è vero non volesse presentare Livia ai fratelli; l’avrebbe fatto, ma solo dopo che Livia, per scelta della madre non era mai andata all’asilo nido e quindi non aveva dimestichezza coi coetanei, avesse frequentato un po’ di scuola materna. 

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Dic 28 2022

cremonesita’-quattrocentotrentaquattro 28 12 2022

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CREMONESITA’ – quattrocentotrentaquattro

Si respira malissimo a Cremona, e bene fece a ricordarlo www.cremonasera.it

Francoforte 28 12 2022 flcozzaglio@gmail.com

—Per 64 giorni all’anno a Cremona “tira una brutta aria”. Limiti superati. Barbara Meggetto di Legambiente: “Serve nuova stagione di politiche ambientali”

Nell’ordine, sono Milano, Cremona, Mantova, Brescia, Lodi, Monza, Pavia e Como le città che hanno infranto il tetto massimo concesso dalla normativa europea per quanto riguarda le giornate di smog elevato, con polveri oltre i 50 microgrammi/mc: 35 giorni all’anno secondo le vigenti norme europee. Bergamo, ferma a 34 giorni, potrebbe farcela a restare al di sotto del limite europeo se le condizioni meteo degli ultimi giorni dell’anno favorissero un ricambio d’aria, mentre Lecco, Sondrio e Varese, con un numero di infrazioni compreso tra 14 e 20, sono in “zona salvezza” (vd. tabella 1). Nessuna delle città lombarde, però, rispetta le nuove linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, in virtù delle quali devono essere meno di 4 all’anno le giornate di smog estremo. «Le politiche per la qualità dell’aria in Lombardia sono ad un punto morto: significa che abbiamo smesso di aggredire le fonti emissive più importanti – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia –. Una condizione su cui la Lombardia vanta un insuperabile, quanto ben poco invidiabile, primato europeo per quanto riguarda i livelli di motorizzazione e i carichi di bestiame allevati nelle stalle: nulla di strano, dunque, se siamo una regione da record anche per quanto riguarda l’inquinamento generato, prioritariamente, da queste due fonti. Se vogliamo ambire a una dignitosa qualità dell’aria, occorre che venga avviata una nuova stagione di politiche ambientali, che portino da un lato ad una riduzione sostanziale del trasporto su gomma, e dall’altro ad una trasformazione strutturale dell’agricoltura lombarda, che deve diversificare le proprie produzioni per ridurre l’eccessivo carico zootecnico».

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Dic 28 2022

franco frattini 28 12 2022

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Franco Frattini meritava le altre che raggiunse, e bene ha fatto Pirondini a ricordarlo su Blitz Quotidiano di Marco Benedetto. 

Funerali di Stato per Franco Frattini, “servitore delle istituzioni”, omaggio di Mattarella e Giorgia Meloni

Funerali di Stato per Franco Frattini, “servitore delle istituzioni”. L’omaggio di Sergio Mattarella e Giorgia Meloni. Ha celebrato il cardinale Re nella basilica dei Santi Apostoli

di Enrico Pirondini 
Pubblicato il 27 Dicembre 2022 – 19:14unerali di Stato per l’addio a Franco Frattini. I vertici della Repubblica hanno reso omaggio al presidente del Consiglio di Stato (e due volte ministro) morto il 24 dicembre all’età di 65 anni. 

Gremita la Basilica dei Santi Apostoli, nel centro storico di Roma, adiacente a palazzo Colonna. Ha celebrato il cardinale bresciano Giovanni Battista Re, 88 anni, prefetto emerito della Congregazione dei vescovi e decano del collegio cardinalizio.

In prima fila,  nel banco accanto a moglie e figlia, il presidente Sergio Mattarella. Al suo fianco, Ignazio La Russa, Lorenzo Fontana e Giorgia Meloni. Tra i banchi, numerosi politici tra cui 4 ministri (Tajani, Crosetto, Berniini, Sangiuliano) nonché amici, dirigenti di Forza Italia, magistrati di ieri e di oggi, la presidente della Corte Costituzionale  Silvana Sciarra, il presidente del CONI Giovanni Malagò.

Alla omelia il cardinale  Re ha detto:”Salutiamo un protagonista di alto profilo della Repubblica italiana. La sua prematura scomparsa ha suscitato in tutti un profondo senso di tristezza. È stato un uomo di fede in Dio con la coscienza sempre attenta all’etica. Una benemerita figura del nostro Paese che ha servito le istituzioni con dedizione, professionalità e responsabilità in Italia e all’estero”.

UOMO DELLA DIPLOMAZIA

Commenti unanimi. Uomo garbato, imparziale,  preparatissimo. A 27 anni era già avvocato dello Stato e poi magistrato del TAR Piemonte. Quindi consigliere di Stato, consigliere giuridico del Tesoro e di Claudio Martelli,  poi nel mirino del governo Berlusconi, due volte Ministro degli Esteri e due volte Ministro della Funzione pubblica.

È stato successivamente Commissario europeo della Giustizia nella Commissione Barroso. L’ultimo incarico risale al 14 gennaio scorso sempre nell’orbita del Consiglio di Stato.

AI FUNERALI L’ULTIMO SALUTO DELLE PIÙ ALTE CARICHE

Al termine della funzione il feretro è stato accompagnato all’esterno dai più stretti familiari e dalle più alte cariche dello Stato. Davanti portico quattrocentesco  e tra due ali di folla, Mattarella ha reso l’ultimo saluto trattenendo una visibile commozione mentre Giorgia Meloni abbracciava e baciava la vedova.

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