Mag 18 2022

il caso calabresi 18 05 2022

Published by at 1:09 pm under Pubblica Amm.ne

GIORGIO PIETROSTEFANI E CALABRESI, 17 MAGGIO 1972: ASPETTIAMO 

Il caso Calabresi è forse l’unico dei cd misteri d’Italia in cui un esecutore materiale abbia confessato, eppure non è chiuso Ce lo dicono I giornali di questi giorni, sembra eternamente sospeso nel presente, come piazza Fontana. Ha segnato il cuore e la vita di troppe persone non solo dei familiari ma dalla parte degli uomini con le divise e dalla parte dei giovani con l’eskimo. Deve succedere qualcosa prima che tutti i suoi protagonisti spariscano lasciando bianca la pagina più importante. Si sa come l’omicidio venne eseguito. Solo un ex-militante in malafede o un complottista può pensare che quella mattina Leonardo Marino non fosse alla guida di quella Fiat 125 che attendeva lo sparatore. Ma non si sa come l’esecuzione fu discussa e decisa, magari quali scontri, ci furono, credo, nell’intellighenzia di Lotta Continua. L’Italia ha il diritto di chiedere che un suo cittadino, come Giorgio Pietrostefani, condannato per omicidio non viva indisturbato all’estero. Ha il dovere, se sarà in Italia di collocarlo, senza vendette, dove possa essere curato, certamente non in carcere. Nello stesso tempo Pietrostefani, che ha snobbato per 30 anni la giustizia italiana e di cui l’Italia ha chiesto l’estradizione dalla Francia, ha il dovere civile e morale di raccontare, anche senza fare nomi, quanto successo prima di quella mattina del 17 maggio in via Cherubini. Probabilmente solo lui può chiudere questa pagina. Se non lo fa, lui e i suoi sostenitori perdono il diritto morale di chiedere la verità su Pinelli, su piazza Fontana e sul resto. E la verità può anche avere un effetto a catena. Molti la aspettano. Non li deluda.

Guido Salvini

magistrato

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