Archive for Gennaio, 2022

Gen 31 2022

i più eguali-duecentottantasette 31 01 2022

Published by under Pubblica Amm.ne

I PIU’ EGUALI – duecentottantasette

Dalle mie 70 cartelle sui processi, senza editore….

Francoforte 31 01 2022 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com —Anche se nessun assassino “ordinario” avrebbe usato gli strumenti che han causato la morte, figuriamoci un medico esperto come Iori. Dello Xanax abbiamo già riso, delle bombole il minimo si possa dire è: ma non era meglio il gas di casa, considerato che il gas delle quattro bombolette, più pesante dell’aria, dopo qualche moto ondulatorio plana a terra, dove non arriva a superare il battiscopa, cioè non asfissia nemmeno il gatto?

No responses yet

Gen 31 2022

cremonesità-duecentotrentacinque 31 01 2022

Published by under Pubblica Amm.ne

CREMONESITA’ – duecentotrentacinque

Non ci fosse Arvedi la città sarebbe ben più povera; da www.cremonasera.it

Francoforte 31 01 2022 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com —Firmato il contratto di cessione di Acciai Speciali Terni al Gruppo Arvedi. Nasce un Gruppo da 7,5 miliardi di Euro di fatturato e oltre 6600 dipendenti

Il Gruppo Arvedi ha acquisito da thyssenkrupp la società Acciai Speciali Terni (AST) e le controllate commerciali in Germania, Italia e Turchia. Il contratto è stato firmato oggi a Essen da Giovanni Arvedi Mario Arvedi Caldonazzo, presidente e amministratore delegato del Gruppo Arvedi, e da Volkmar Dinstuhl, CEO Multi Tracks, in rappresentanza di thyssenkrupp. Al closing dell’operazione, dopo il signing del 15 settembre 2021, si è arrivati a seguito del via libera dell’Antitrust europeo del 21 dicembre scorso e di quello dell’Antitrust turco.

Con questo passaggio si conclude positivamente una trattativa complessa avvenuta in piena collaborazione con thyssenkrupp e condotta con spirito costruttivo e leale. thyssenkrupp manterrà una quota del 15 per cento in AST in segno di continuità e fiducia. 

AST è uno dei quattro produttori europei di laminati piani di acciaio inossidabile, con una produzione di circa 1 milione di tonnellate e l’impiego di 2300 dipendenti.

Il Gruppo Arvedi, controllato dalla omonima famiglia, è attivo nella produzione e nella lavorazione di acciaio al carbonio e inossidabile, con oltre 4,5 milioni di tonnellate di prodotti siderurgici e 4300 dipendenti. Grazie a questa acquisizione, si consolida tra i principali players siderurgici europei, raggiungendo EUR 7,5 miliardi di fatturato e contando su 6600 dipendenti in Italia.

L’operazione rappresenta un rafforzamento del Gruppo in quanto ne completa, in una sinergia industriale, il mix produttivo. 

Nella giornata di oggi si sono tenute le assemblee di AST e delle società controllate Terninox (Ceriano Laghetto), TK Stainless GmbH (Germania) e TK Turkey che hanno rinnovato gli organi sociali. Il Cavaliere Giovanni Arvedi è da oggi presidente di Acciai Speciali Terni e il dottor Mario Arvedi Caldonazzo amministratore delegato. Amministratori Giancarlo Stringhini, presidente delle società inox del Gruppo Arvedi, ed i “ternani” Mariano Pizzorno, confermato CFO, e Dimitri Menicali, direttore di stabilimento.

Il fondatore e presidente del Gruppo Arvedi, Cavaliere Giovanni Arvedi, ha dichiarato: “Acciai Speciali Terni ha una storia importante che s’intreccia con l’interesse del nostro paese; con umiltà faremo tutto il possibile per darle il futuro che merita. Con l’acquisizione di AST, il Gruppo Arvedi si conferma un asset strategico del sistema industriale italiano e uno fra i principali operatori siderurgici europei. Il nostro impegno per AST si concentrerà sulla competitività e la sostenibilità ambientale, attraverso un piano di investimenti concentrato su impianti all’avanguardia, tecnologie innovative, ricerca e sviluppo. Continua il nostro impegno, come nei siti di Cremona e Trieste, per la decarbonizzazione anche attraverso l’impiego di idrogeno verde”.

Il CEO Multi Tracks di thyssenkrupp, Volkmar Dinstuhl, ha dichiarato: “Siamo lieti di aver trovato nel Gruppo Arvedi un nuovo proprietario per AST. Il Gruppo Arvedi guiderà lo sviluppo dell’azienda con investimenti e innovazioni e darà ai dipendenti prospettive interessanti. Questo è stato molto importante per noi durante le negoziazioni per la vendita. Auguriamo ad AST e Arvedi ogni successo per il futuro”.

No responses yet

Gen 31 2022

il monopattino va 31 01 2022

Published by under Pubblica Amm.ne

Sono troppo veloci, scrive Pirondini su Blitz Quotidiano di Marco Benedetto, perfino in Germania, patria del rispetto delle regole. Flaminio Cozzaglio.

Il monopattino va, l’incubo resta: boom di vendite e noleggi e di incidenti, c’è troppo permissivismo

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 30 Gennaio 2022 19:15

Monopattino, boom di vendite e noleggi. E di morti. Fioccano le polemiche, ovunque crescono  gli incidenti, le regole sono un caos. 

Vorrei poterne parlare bene di questa eredità grillin, fare l’elogio di un mezzo agile ed ecologico, adatto a tutte le età (o quasi), perfetto nello slalom speciale del traffico cittadino.

Vorrei ma non posso. Non ci riesco. Perché questi ”surf di città “ (copyright Beppe Boni) sono ormai un incubo per gli automobilisti. E per i pedoni che passeggiano sui marciapiedi ignari che, da un momento all’altro, possa sbucare  una mina vagante ciondolante sul pattino silenzioso, con il pilota magari avvinto al cellulare. Sono un incubo, punto e basta.

Monopattino, una novità che, in anno (2020), ci è costata 14 morti, 565 incidenti.

240 nella sola Milano in sei mesi (da giugno a dicembre 2021), troppi feriti sulle nuove piste /corsie ciclabili volute dal sindaco Sala che, eccitato dalla novità rivoluzionaria, ha pure autorizzato i nebulosi servizi di sharing.

Volano le vendite e i noleggi. In testa Bari (500 mila) seguita da Rimini (333.340). Totale noleggi nell’ ultimo anno: 7.400.000. In Italia, secondo l’Osservatorio Confindustria Ancma (Associazione  Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) circolerebbero circa 300 mila monopattini elettrici.

Le flotte più nutrite di monopattini in condivisione? Roma ha il primato con 12.900 veicoli disponibili. Seguono Milano (5.250) e Torino (3.000). Vogliamo parlarne? Vogliamo evitare il Far West sulle strade? Vogliamo mezzi più sicuri?

Il dibattito sulla sicurezza dei mezzi è all’ordine del giorno.

È un bla bla continuo, inconcludente, sterile, velleitario, stucchevole. In sintesi: questi monopattini vanno troppo forte, bisogna limitarne la velocità. 

Le nuove regole non hanno poi risolto un granché. Sono blande. E mancano i controlli. Ecco le cose più urgenti secondo almeno gli Osservatori regionali.
1) CARTELLONISTICA STRADALE –  Non è chiara. Occorre definire chiaramente il limite di velocità in base al tipo di strada percorsa.
2) CASCO PER TUTTI – Non solo obbligatorio per i minorenni. Basta un casco da bicicletta standard.
3) OBBLIGO DI TARGA – Lo chiedono molte associazioni. Perché il legislatore ha glissato sul tema? Serve per identificare l’autore di eventuali trasgressioni (ad esempio per arginare il malcostume dei monopattini abbandonati sui marciapiedi).
4)OBBLIGO DI FOTO – Chi prende un monopattino in sharing deve avere l’obbligo di fotografare il mezzo per dimostrare di averlo parcheggiato in un luogo consentito. Ovviamente no ai parcheggi selvaggi.
5) FRECCE E STOP – Dal primo luglio 2022 sono obbligatori per i nuovi mezzi. Chi invece circola da tempo e non ha il mezzo conforme dovrà adeguarsi entro l’1 gennaio 2024. Una discriminazione inacettabile. Serve un adeguamento immediato. Poche storie.

No responses yet

Gen 31 2022

una parola buona per tutti 31 01 2022

Published by under Pubblica Amm.ne

UNA PAROLA BUONA PER TUTTI Titoli dell’Avvenire; forse il Papa non ha chiaro cosa sia la tutela. Francoforte 31 01 2022 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com —Udienza. Papa Francesco: le tasse, se sono giuste, tutelano i più poveri

Il Pontefice ha ricevuto l’Agenzia delle Entrate

No responses yet

Gen 31 2022

adagio adagio 31 01 2022

Published by under Pubblica Amm.ne

ADAGIO ADAGIO L’ultimo saluto di Mario Silla in www.cremonasera.it Francoforte 31 01 2022 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

—“L’ Adagio del Concerto di Aranjuez” con una sua chitarra, tanta gente e commozione per salutare l’avvocato Gualazzini

Le note dell’adorato Adagio del Concerto di Aranjuez di Joaquin Rodrigo hanno accompagnato l’uscita dalla chiesa di Sant’Agata della bara dell’avvocato Cesare Gualazzini. A suonarla era una commossa Eleonora Pasquali, straordinaria chitarrista che altre volte aveva imbracciato gli strumenti dell’avvocato-liutaio ma che questa volta, pizzicando Paquita (la chitarra dedicata alla moglie Maresa), sembrava far uscire dalla cassa una musica unica, celestiale, pur con le lacrime agli occhi ripensando all’amico e maestro. Ricordo un pomeriggio di qualche anno fa nel suo studio di via Angelo Morsenti dove avevamo appuntamento per una intervista su un processo che l’aveva visto vincere con una difesa quasi impossibile. L’incontro si protrasse molto a lungo perchè, dopo avermi raccontato del processo, Cesare – sapendo della mia passione per la musica – accese un registratore e mi illustrò il concerto di Aranjuez parlandomi di ogni passaggio di quella musica scritta da un cieco che si è ispirato ai giardini del Palazzo Reale e nei suoni della chitarra, Cesare mi interpretava la fragranza delle magnolie, il fischio degli uccelli o gli scrosci delle fontane. Sembrava davvero di esserci in quel meraviglioso giardino.

Due passioni diverse, quelle di Gualazzini, quasi opposte. Da un lato l’amore per la legge e il sogno di difenderla sempre e comunque, dall’altro il desiderio di costruire strumenti musicali, alla ricerca della perfezione del suono. E le passioni di Cesare c’erano tutte, insieme ai carissimi familiari (la moglie Maresa, il figlio Ugo, i familiari) tanti colleghi del Foro di Cremona, ex magistrati (Carlo Maria Grillo e Antonella Nuovo), ex impiegati e uscieri del tribunale, l’assessore Barbara Manfredini a rappresentare il Comune (di cui Gualazzini fu avvocato di fiducia per tanti anni), liutai, musicisti, giornalisti, amici e tanta gente comune. Nella navata di destra, in fondo, una anziana signora con le lacrime agli occhi raccontava che Cesare ha fatto del bene alla sua famiglia tutelandola per una vicenda in tribunale e, sapendo delle condizioni economiche disagiate, non le ha mai chiesto nulla di parcella. Gualazzini era così.

Insieme al parroco di Sant’Agata don Irvano Maglia ha concelebrato don Mario Bardelli, parroco di Bonemerse, amico di famiglia e a lungo vicario nella parrocchia. Nell’omelia don Mario ha ricordato Gualazzini evitando di tesserne le lodi di principe del foro per oltre cinquant’anni perchè così tutti lo avevano già conosciuto e ricordato. “La natura – ha detto don Mario – è stata avara con la prestanza fisica ma gli ha dato una grande intelligenza e un grande cuore”. “Cesare sorriderà e gradirà la citazione latina di Orazio che voglio fare: ‘Non omnis moriar’, ‘non morirò del tutto’. E anche per lui sarà così non solo nel ricordo di tanta gente ma anche cristianamente”. Il sacerdote ha voluto poi soffermarsi sulla scelta delle letture dove si è parlato del Tribunale di Dio, un tribunale del tutto particolare dove accusa e difesa sono la stessa persona, cosa che spiazzerrebbe anche un principe del foro come Gualazzini. “Ma anche lì, nel Tribunale di Dio, Cesare si troverà a suo agio circondato dal nostro affetto, dal nostro ricordo e dalla nostra preghiera”.

Anche l’amico Pietro De Franchi, quello del caffè delle 10,30, ha voluto ricordare Gualazzini. “Il nostro era un appuntamento fisso, così per stare in compagnia. Parlavamo del caffè, la sua bevanda preferita, di Formula 1, dello sfortunato Schumacher e del concerto di Aranjuez di cui mi spiegava le scale”.

Poi durante la comunione Eleonora Pasquali ha suonato una struggente “El dia de noviembre” di Leo Brower sempre sulla chitarra realizzata da Cesare. “Il suono, la forma, i materiali. In ogni strumento tutto deve essere unico e irripetibile” diceva Cesare quando si accingeva a creare una nuova chitarra. Anche la tua vita è stata qualcosa di unico. Ciao Cesare.

L’avvocato Cesare Gualazzini ed Eleonora Pasquali suona a Sant’Agata una chitarra dell’avvocato-liutaio

No responses yet

Gen 31 2022

i cinghiali 31 01 2022

Published by under Pubblica Amm.ne

Cinghiali, Coldiretti Lombardia: bene Regione

su delega abbattimenti per agricoltori danneggiati

Con almeno novemila assalti in dieci anni tra campagne e strade provocati dai cinghiali in Lombardia, ogni iniziativa che può aiutare ad arginare l’azione distruttiva di questi animali è importante. Così Coldiretti Lombardia commenta positivamente la delibera approvata dalla Regione su proposta dell’assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi, che stabilisce la possibilità per gli agricoltori che subiscono danni causati dai cinghiali di indicare due operatori abilitati al contenimento dell’animale sui propri terreni.

Ringraziamo l’assessore Rolfi per l’attenzione con cui guarda a questa problematica – continua la Coldiretti Lombardia – testimoniata da questa ulteriore misura. La situazione nelle nostre campagne è ormai insostenibile in varie aree – continua la Coldiretti regionale –. I cinghiali stanno mettendo a rischio la tenuta stessa delle aziende agricole, a causa delle devastazioni che provocano alle colture in campo: dal fieno, la cui qualità è compromessa dall’andirivieni di questi animali sui prati, al mais, le cui semine vengono decimate se non azzerate; dalle patate ai piccoli frutti che sono ricercati come cibo. Non vengono risparmiati neanche il riso, schiacciato dai loro zoccoli, o le vigne dove le piantine più piccole vengono sradicate mentre il frutto maturo viene mangiato. Danni si registrano anche negli uliveti – spiega la Coldiretti Lombardia – con i cinghiali che scavano vicino alle radici delle piante, pregiudicandone la tenuta. Questi animali – continua la Coldiretti – sconvolgono l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico e non risparmiano i muretti a secco, la cui arte è stata riconosciuta dall’Unesco patrimonio immateriale dell’Umanità.

Senza dimenticare – continua la Coldiretti Lombardia – il pericolo per la sicurezza delle persone sulle strade e nei centri abitati, oltre al rischio di diffusione di malattie come dimostrato dai primi casi di peste suina africana (PSA) riscontrati su cinghiali in Piemonte e Liguria ma anche in Germania, Belgio e Paesi dell’Est Europa, che rappresentano un grave campanello d’allarme per i nostri allevamenti di maiali. La Peste Suina Africana – precisa la Coldiretti – può colpire cinghiali e maiali ed è altamente contagiosa e spesso letale per questi animali, ma non è, invece, trasmissibile agli esseri umani.

Secondo le ultime stime – continua la Coldiretti Lombardia – a livello nazionale il numero di cinghiali ha superato i 2 milioni di esemplari. Non c’è più tempo da perdere, serve un’azione sinergica su più fronti per mettere in campo interventi decisivi e riportare sotto controllo la gestione di questi animali, sia a livello numerico che spaziale attraverso le attività venatorie, le azioni di controllo della legge 157/92 e le azioni programmabili nella rete delle aree protette.

La delibera approvata oggi – conclude la Coldiretti regionale – prevede anche il potere sostitutivo di Regione nei confronti di quegli Ambiti territoriali e Comprensori alpini di caccia in aree non idonee al cinghiale che non dovessero predisporre nei tempi stabiliti i piani di intervento.

Daniela Maggi comunicazione.lombardia@coldiretti.it 335.79.95.609

No responses yet

Gen 31 2022

questa è una notizia! 31 01 2022

Published by under Pubblica Amm.ne

QUESTA E’ UNA NOTIZIA!

Ignorata dai colleghi, pubblicata da www.cremonasera.it! Francoforte 31 01 2022 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

—Rinasce la casa di Stradivari. Una fondazione ne curerà la trasformazione in officina musicale. Sarà presentata venerdì

La prima bottega del più grande liutaio di tutti i tempi riaprirà finalmente le porte ai cremonesi e alla comunità internazionale. Il progetto della Fondazione Casa Stradivari sarà illustrato dai membri della Fondazione venerdì prossimo alle 11, 30 proprio nella dimora nuziale di Stradivari dove abitò con la prima moglie al numero 57 di corso Garibaldi, alla presenza del sindaco Galimberti e degli assessori Luca Burgazzi e Barbara Manfredini. Tra i membri della Fondazione il violinista svizzero-partenopeo Fabrizio von Arx, già ospite qualche tempo fa al Museo del Violino per un concerto. In occasione della presentazione saranno illustrati anche i progetti architettonici che permetteranno una maggior fruizione, anche turistica della casa. Un segnale importante per la città.

No responses yet

Gen 31 2022

anche il giorno dopo 31 01 2022

Published by under Pubblica Amm.ne

ANCHE IL GIORNO DOPO

La Provincia fin che c’è insiste…. Francoforte 31 01 2022 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

—IL SONDAGGIO

Riconferma per il Presidente della Repubblica, sarà Mattarella-bis: sei d’accordo?

Capo dello Stato uscente, che si è messo a disposizione del Paese. E tu cosa ne pensi?

No responses yet

Gen 31 2022

alloro 31 01 2022

Published by under Pubblica Amm.ne

IL CIBO GIUSTO DI CAMPAGNA AMICA

PREPARA IL TUO ORTO

ALLORO, LA PIANTA DELLA SAGGEZZA E DELLA GLORIA

Oltre ad essere di buon augurio per i neolaureati, è una pianta senza particolari esigenze che cresce bene in tutti i terreni. E le foglie si usano per aromatizzare le pietanze in cucina

L’alloro è una pianta aromatica sempreverde usata molto in cucina. La varietà più diffusa è il Laurus nobilis angustifolia, caratterizzato da foglie dalla forma allungata e dal bordo leggermente ondulato. Il frutto, presente solo negli esemplari femminili, è una bacca ovoidale che contiene un solo seme.
In Italia cresce spontaneamente nelle zone centro-meridionali e lungo le coste, mentre nelle regioni settentrionali viene coltivato.
È una pianta rustica che cresce bene in tutti i terreni e senza particolari esigenze, anche se preferisce le zone soleggiate e ben riparate dal freddo. Se coltivate in vaso, le piantine vanno rinvasate ogni due anni in pieno inverno perché le radici occupano molto spazio. Sia il vaso sia la terra devono garantire un buon drenaggio. Essendo una pianta utilizzata per aromatizzare, è consigliabile usare un concime ricco di azoto che favorisce, appunto, lo sviluppo delle parti verdi. Va annaffiato moderatamente ma costantemente, evitando i ristagni di acqua. La sua crescita va tenuta sotto controllo, accorciando i rami due o tre volte l’anno; cresce al massimo fino a 2 metri e può essere allevato ad arbusto oppure ad alberello.
Le foglie si raccolgono durante tutto l’arco dell’anno, anche se le migliori sono quelle giovani, e si usano per aromatizzare arrosti di carneformaggi e verdure conservate sott’olio, mentre la raccolta delle bacche si effettua in autunno.
Uno dei nemici dell’alloro è sicuramente l’oidio che può provocare dei danni alle foglie, ma posso essere limitati con la distribuzione di zolfo. Tra i parassiti animali ricordiamo le cocciniglie, emitteri di forma circolare che portano ad un ingiallimento e disseccamento delle foglie. Per la difesa possono essere utilizzati gli oli minerali.
Le foglie si possono consumare per uso culinario sia fresche sia secche. Per l’essiccazione si sistemano all’ombra, in un luogo aerato e una volta pronte durano circa un anno. Dopo tale periodo, perdono gran parte del loro aroma e assumono un sapore amarognolo. Le bacche, invece, si fanno essiccare al forno a bassa temperatura e si conservano poi dentro barattoli in vetro: hanno un sapore molto più forte e robusto delle foglie.

Proprietà
Alle foglie e alle bacche dell’alloro, ricchissime di olio essenziale, vengono riconosciute proprietà antisettiche e antiossidanti; le foglie fresche di questa pianta sono molto ricche di vitamina C, utili per stimolare le difese immunitarie dell’organismo. L’alloro ha anche proprietà antinfiammatorie e digestive e per questo viene impiegato, in decotti e tisane, in caso di coliche o disturbi della digestione. Favorisce, inoltre, l’eliminazione della tosse e del catarro nei bronchi. L’alloro può essere usato anche per uso esterno per alleviare dolori reumatici o in caso di ematomi da trauma. Infine, può essere utile ricordare che l’alloro è un efficace repellente naturale contro gli insetti.

Curiosità
Nella mitologia greco-romana l’alloro era una pianta sacra che simboleggiava la sapienza e la gloria: una corona di alloro cingeva la fronte dei vincitori nei giochi olimpici e costituiva il massimo onore per un poeta. Tutt’oggi, si è soliti “coronare” il capo di un giovane neolaureato da una ghirlanda di alloro come simbolo di buon augurio.

Iscriviti alla nostra newsletter

VUOI RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO? ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER!

FONDAZIONE CAMPAGNA AMICA È IL LUOGO IDEALE DI INCONTRO TRA GLI INTERESSI DEI PRODUTTORI E QUELLI DEI CONSUMATORI.

No responses yet

Gen 31 2022

po in secca 31 01 2022

Published by under Pubblica Amm.ne

Clima: Po in secca come d’estate, SOS siccità

In Lombardia -51% riserve idriche e rischio incendi

Il fiume Po è in secca come d’estate, ma anomalie si vedono anche nei grandi laghi che hanno percentuali di riempimento che vanno dal 18% di quello di Como al 22% del Maggiore. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti Lombardia dal quale si evidenzia che il livello idrometrico del fiume Po al Ponte della Becca (Pavia) è sceso a -3 metri, più basso che a Ferragosto ed è rappresentativo della situazione di sofferenza in cui versano tutti i principali corsi d’acqua al Nord.

Nella nostra regione – continua la Coldiretti Lombardia – è scattato anche l’allarme per il rischio incendi favorito dall’insorgere del vento forte: secondo le previsioni regionali, infatti, nelle prossime ore sono attese raffiche con velocità massime tra i 70 ed i 90 km/h su Alpi, Prealpi e nei fondivalle più esposti (in particolare su Valchiavenna, Prealpi Occidentali e Valcamonica), mentre in quota oltre i 1800-2000 possibili raffiche oltre i 100 km/h.

Sono gli effetti – sottolinea la Coldiretti Lombardia – dell’assenza di precipitazioni invernali significative che perdura ormai da settimane e che fa aumentare la preoccupazione per il totale delle riserve idriche stoccate nei grandi laghi, negli invasi artificiali e sottoforma di neve che in Lombardia è inferiore del 51% rispetto alla media del periodo 2006-2020 come emerge da un’analisi della Coldiretti regionale sull’ultimo bollettino ARPA Lombardia.

Una situazione che mette a rischio le coltivazioni che – sottolinea la Coldiretti – avranno bisogno di acqua per crescere al risveglio vegetativo favorito da un inverno mite. La siccità – rileva la Coldiretti – è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana con danni stimati in media in un miliardo di euro all’anno soprattutto per le quantità e la qualità dei raccolti. I cambiamenti climatici hanno modificato soprattutto la distribuzione sia stagionale che geografica delle precipitazioni anche se l’Italia – sottolinea la Coldiretti – resta un Paese piovoso con circa 300 miliardi di metri cubi d’acqua che cadono annualmente dei quali purtroppo appena l’11% viene trattenuto.

Per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie è stato elaborato e proposto insieme ad Anbi un progetto concreto immediatamente cantierabile nel PNRR – insiste la Coldiretti nazionale – Un intervento strutturale reso necessario dai cambiamenti climatici caratterizzati dall’alternarsi di precipitazioni violente a lunghi periodi di assenza di acqua, lungo tutto il territorio nazionale. Il progetto – conclude la Coldiretti – prevede la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti, progettualità già avviata e da avviarsi con procedure autorizzative non complesse, in modo da instradare velocemente il progetto e ottimizzare i risultati finali. L’idea è di “costruire” senza uso di cemento per ridurre l’impatto l’ambientale laghetti in equilibrio con i territori, che conservano l’acqua per distribuirla in modo razionale ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione.

Daniela Maggi comunicazione.lombardia@coldiretti.it 335.79.95.609

No responses yet

Next »