Archive for Novembre, 2021

Nov 29 2021

i più eguali-duecentoquaranta 29 11 2021

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I PIU’ EGUALI – duecentoquaranta

Dalle mie 70 cartelle sui processi Iori senza editore, alla fine ce l’hanno fatta….

Francoforte 29 11 2021 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

—“Pubblico Ministero – No, no, ma voglio dire, possiamo arrivarci anche per altra strada, perché siccome poi lei nella relazione di servizio in gran parte quello che riferisce lo riferisce come appreso da altri non come frutto di una percezione diretta. La domanda che è importante, è capire, perché noi non… se lei si ricorda di averla vista, l’ha vista! Ne ha viste due contemporaneamente di pastiglie? Chiariamo il punto, perché lei dice… (parole inintelligibili)…

Testimone, Marchetti G. – No, due contemporaneamente, no. Due contemporaneamente…

Pubblico Ministero – … quindi, lei ha visto, ricorda di averne vista una in bocca. E poi quando viene spostata la bambina una pastiglia in un posto diverso?

Testimone, Marchetti G. – … sì.

Pubblico Ministero – Ma due contemporaneamente le ha viste?

Testimone, Marchetti G. – No, due contemporaneamente, no.”

Finalmente! La coppia d’attacco Pm/Presidente è andata in gol!

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Nov 29 2021

cremonesità-centottantotto 29 11 2021

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CREMONESITA’ – centottantotto

www.cremonasera.it è sempre più bello e io continuo a copiare, e ricopio L’appetito vien mangiando.

Francoforte 29 11 2021 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

—Gösa fèr, el pès in aiòon e la ricetta della tinca in umido

Le vicende storiche di Cremona si riflettono nelle acque del Po. Il fiume era già utilizzato al tempo degli antichi romani, dalla Regina Teodolinda che incrementò i traffici fluviali e il commercio del sale. Con Federico I il Barbarossa i cremonesi costruirono un nuovo alveo, detto il Po di Maestra capolavoro di ingegneria. Addirittura il 22 giugno 1431 i Cremonesi con i Visconti davanti alla Porta del Po e sotto le mura della città, batterono le galee della Serenissima. Nel 1431 i Visconti armarono il porto con fortilizi, uno su ogni riva e uno nell’isolotto in mezzo al fiume. Ma il fiume era molto ricco di pesce che finiva sulle tavole dei cremonesi: pesce persico, carpa, cavedani, tinche, alborelle, temoli, agoni, lavarelli, lucci, trote e anguille popolavano il grande fiume che non aveva ancora subito i danni del degrado e dell’inquinamento. Lungo via del Sale vivevano fino alla fine degli anni Cinquanta i pescatori di fiume.

Il pescato era perlopiù in “boujòon” (come dice il Peri) in acqua e poco aceto e foglie di lauro (alloro). Il termine dialettale è un francesismo da bouillon e “faa ‘l boujòon al pèss” è quindi bollire il pesce. (Giorgio Maggi)

Gösa fèr

Dal tedesco guss a fertig=salsa fusa pronta.

Nel vocabolario del Bresciani Gösa  è gocciolare (Gösa fèr è far gocciolare). Il signor Mainardi della pasticceria Corni ricordava la tradizione del Gösa fèr come condimento della polenta. La ricetta più comune consiste nel far soffriggere aringa, aglio, olio, prezzemolo e aceto.

La Rusina di via del Sale ricordava questa ricetta: “mètege oli, ai e perdesem in dena superina scalda e smorsa cun aséet: vodel in sòl pès frit, lassa in repòos e po’ tasta. Tanti i la ciàma ‘pès in carpiòon”.

Ma come si cucina el “ Gösa fèr”?

Ingredienti: un’aringa o 4 sardelle, 3 spighe d’aglio, ½ bicchiere di olio, un pugno di prezzemolo, un cucchiaio di aceto.

Si lavano bene le sardelle o l’aringa per togliere il sale. Si levano le lische e poi si mettono per pochi minuti nell’olio bollente dove si sarà fatto soffriggere l’aglio. Si aggiunge poi il prezzemolo e l’aceto, crescendo o diminuendo la dose secondo i gusti. (Lydia Visioli Galetti).

A proposito, mia mamma, casalasca, mi raccontava che all’inizio del Novecento, quando la fame era tanta ma c’era poco da mangiare, l’aringa veniva appesa sopra la tavola e con il pane (o la polenta) si cercava di intingere, a turno, su quell’aringa penzolante finchè non restavano solo le lische.

A Casalmaggiore l’aringa affumicata, in dialetto, si dice cuspatòn. Da lì il modo di indicare un povero senza niente: l’è puvrët m’an cuspatòn, è povero come un’aringa a fine pasto (cioè solo con le lische)

El pès in aiòon


E’ il pesce fritto conservato in una infusione di olio, aceto, sale e soprattutto aglio misto a prezzemolo. La ricetta cremonese richiama il “pesce in savor” alla veneta. E’ il metodo di conservare sfruttando l’ambiente umido. Il pesce di di fiume come pescegatto, storione, anguilla ma anche il pesce di mare come il baccalà, è cucinato in umido a fuoco lento, spesso con pomodori, basilico, cipolla, aglio e prezzemolo, burro. Il tutto può essere conservato in un vaso a chiusura ermetica. (g.m.)

La ricetta: Tinca in umido (Tèenca in ümit)

Andàa a manàa era un’occupazione abbastanza frequente nel dopo lavoro di campagna che presupponeva la capacità di catturare il pesce con le mani: generalmente tiche o pesci gatto o anche il meno nobile pesce bianco che andava ad arricchire i modesti menu dei lavoratori nei campi.

Ingredienti per 6oo grammi di tinche: 500 grammi di piselli, una cipolla, 2 pomodori, mezza tazzina d’olio, un mazzetto di prezzemolo, 3 foglie di basilico, una presa di sale fino.

In un tegame di idonee dimensioni preparare un soffritto con olio, prezzemolo e cipolla tritati. Aggiungere i piselli e i pomodori tagliati a pezzi, unire il basilico e il sale e fare bollire per una ventina di minuti a fuoco lento. Aggiungere le tinche a pezzi e proseguire nella cottura per altri 10 minuti circa, sempre a fuoco molto lento. (Lydia Visioli Galetti)

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Nov 29 2021

pandemia altruista 29 11 2021

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PANDEMIA ALTRUISTA

Esordio di Maria Acqua Simi tra i collaboratori di www.cremonasera.it

Francoforte 29 11 2021 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

—Piccoli e grandi gesti della Colletta Alimentare. 37 tonnellate di cibo raccolte. Risposta a chi dice che la pandemia ci ha resi peggiori

Cremona, 27 novembre 2021. Ore 10 circa. L’anziana signora entra nel supermercato a passi piccoli e lenti, avvolta nel cappottino grigio buono. Due giovanissimi volontari del Banco Alimentare, pieni di entusiasmo, la accolgono chiedendole se conosce la Giornata nazionale della Colletta alimentare, le spiegano che può donare un po’ di spesa in favore di tante famiglie povere, italiane e straniere, che faticano ad arrivare a fine mese e le consegnano due sacchetti gialli con il logo del Banco. Lei sorride triste e sussurra quasi in imbarazzo: “Anche io faccio fatica a comprare le poche cose che servono a me“. China il capo, ed entra. I ragazzi non insistono. Dopo mezz’ora, si sentono chiamare dalla cassa numero 7. “La signora ha bisogno di voi“. Due sporte gialle piene e pesanti, che l’anziana non riesce a sollevare. “Sono per i bambini, sono omogenizzati. Io mangio poco, i bambini devono crescere“. I volontari sono stupiti, si profondono in ringraziamenti. Lei accenna a un sorriso, questa volta disteso, e si avvia verso l’uscita. Per sé ha preso poco e niente, ha donato tanto a bambini sconosciuti che mai sapranno di lei. E lei non sa che con questo gesto ha contribuito alle quasi 37 tonnellate di cibo raccolte nei supermercati del cremonese in questa straordinaria edizione 2021 della Colletta, uno dei gesti di carità più conosciuti in Italia.

Come lei ieri hanno donato tutti: famiglie, anziani, stranieri di ogni nazionalità (“quando ho avuto bisogno, ho ricevuto anche io il pacco alimentare. E adesso voglio restituire un po’ del bene ricevuto“, ha raccontato un senegalese 45enne a uno dei volontari), giovani entrati a comprare un paio di birre e usciti con un carrello pieno di scatolette di tonno, legumi e pasta.

Una somma di piccoli e grandi gesti che hanno contribuito a rendere unica la giornata di sabato. Il cibo raccolto  durante l’anno verrà distribuito quindicinalmente, sotto forma di pacchi alimentari, a tutti i poveri e chi è in situazione di fragilità. Una catena “di generosità” sicura, perché a livello locale si affida a tutti gli enti caritativi che da sempre operano sul territorio a fianco dei più deboli.

Nel cremonese e nel casalasco l’adesione è stata altissima, sia nelle donazioni sia nel numero di volontari che si sono avvicendati per raccogliere il cibo, catalogarlo, immagazzinarlo, per accogliere la gente fuori dai market o per invogliare con creatività le persone a donare. Ragazzi dai 12 anni in su, padri di famiglia, bersaglieri, alpini… tutti si sono mossi per aiutare. Sempre originale e significativo, tra gli altri, il contributo del “Coro Gioventù Alpina” di Cremona, che ogni anno propone un video cantato per invitare i cremonesi ad aderire alla Colletta. 

LINK AL VIDEO (https://fb.watch/9ACZnLV_qn/

Quest’anno poi – vista l’emergenza sanitaria – a livello nazionale sono state attivate diverse modalità per donare il cibo: fino al 10 dicembre, infatti, sarà possibile fare la colletta nei supermercati online, mentre fino al 5 dicembre si può acquistare la card del Banco Alimentare (direttamente nei supermercati, chiedendola alla cassa, oppure online). Un modo per raggiungere tutti e non disperdere questo incredibile patrimonio di umanità, che da oltre 30 anni ogni novembre ci ricorda che è bello “condividere i bisogni, perché è condividere il senso della vita”. A chi dice che la pandemia ci ha resi peggiori, questa è stata la miglior risposta.

Nelle foto di sabato sera, la confezione dei cartoni divisi per genere alimentare e il caricamento su un mezzo messo a disposizione dall’esercito

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Nov 29 2021

la finanza in casa 29 11 2021

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LA FINANZA IN CASA

E dio sa quando esce, scrive Federico Centenari in www.cremonasera.it…. Francoforte 29 11 2021 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

—Sarà la Guardia di Finanza di Pavia a indagare sulla fusione A2A-Lgh. Preso in carico dalle Fiamme Gialle anche l’esposto dei 5 Stelle

E’ la Guardia di Finanza di Pavia, Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, ad aver preso in carico l’esposto presentato dal Movimento 5 Stelle contro la fusione tra Linea Group e A2A. La denuncia è stata depositata nei giorni scorsi e presentata durante una conferenza stampa a Milano (qui l’articolo). A farsi carico degli accertamenti richiesti sull’operazione finanziaria, considerata illegittima dai ricorrenti per mancanza di gara pubblica, sono dunque le Fiamme Gialle di Pavia, che già stanno procedendo in queste settimane con gli accertamenti presso varie società e vari Comuni sempre in merito alla fusione. Sempre della Finanza di Pavia è infatti la richiesta di documentazione pervenuta al Comune di Cremona alcune settimane fa e quella arrivata a Scs, la società cremasca che ha nel suo “portafoglio” le partecipazioni del Comune di Crema e di Scrp (altra società cremasca) in Linea Group. L’accentramento delle indagini è pertanto completo e fa capo alla Finanza pavese.

La comunicazione della presa in carico dell’esposto è di oggi, 29 novembre. Oggetto: “Comunicazione presa in carico esposti – denuncia”. Il testo, succinto, fa sapere che “si comunica la presa in carico al protocollo di questo Nucleo PEF delle seguenti segnalazioni”. Segue la descrizione della denuncia dei 5 Stelle: “esposto-denuncia datato 15 ottobre, avente ad oggetto: segnalazione circa la sussistenza di un possibile danno erariale per responsabilità amministrativa riguardante l’acquisizione da parte di A2A del 51% di Linea Group Holding (LGH) senza prima esperire una procedura di evidenza pubblica in violazione della Delibera ANAC n. 172 del 21 febbraio 2018”.

Tutto fa capo quindi a Pavia, che procede su due fronti: quello avviato autonomamente tempo fa a seguito del parere dell’Anac del 2018, richiesto sempre dai 5 Stelle e risultato contrario alla fusione, e quello trasmesso recentemente insieme alla documentazione raccolta dal Movimento.

I contenuti dell’esposto, come emerso pochi giorni fa, sono decisamente pesanti. I ricorrenti chiedono anzitutto che “sia verificata la sussistenza di eventuali danni erariali in capo alle società pubbliche interessate dall’operazione nonché in capo ai Comuni soci, con conseguente responsabilità amministrativa per danno erariale”. Seconda richiesta, “nel caso di accertamento delle violazioni riscontrate, sia sospesa immediatamente la procedura di integrazione societaria ed industriale tra A2A Spa e LGH Spa e i relativi gruppi aziendali, esperendo idonea procedura ad evidenza pubblica e aprendo al contesto concorrenziale di altri operatori economici”.

Infine, i ricorrenti chiedono che “nel caso di accertamento di responsabilità amministrativa per danno erariale, sia disposta l’immediata restituzione di quanto eventualmente corrisposto ad A2A Spa adottando ogni provvedimento più opportuno nei confronti egli amministratori pubblici delle società partecipate che hanno deciso di cedere le quote di LGH ad A2A”.

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Nov 29 2021

la materia organica 29 11 2021

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LA MATERIA ORGANICA Ritorno all’antico, dice l’assessore a www.cremonasera.it Francoforte 29 11 2021 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

—Spandimento di fanghi da depurazione vietato in 42 comuni cremonesi. Rolfi: “Dove c’è sostanza organica non c’è bisogno di fanghi”

“Nel 2022 lo spandimento di fanghi da depurazione nei campi sarà vietato in 174 Comuni lombardi. La materia organica ha reso la pianura padana una delle terre più fertili al mondo. La Regione Lombardia continua a prediligere gli effluenti zootecnici rispetto alla chimica per la fertilizzazione dei campi. Dobbiamo anzi continuare a lavorare affinché la materia organica sia utilizzata per ciò che è: una straordinaria risorsa in ottica di economia circolare, dalla quale poter produrre energia green. Investendo in iniettori e in innovazione tecnologica stiamo contribuendo alla riduzione delle emissioni in atmosfera. La strada è questa, a tutela della zootecnia, dell’agricoltura e dell’ambiente”. Lo ha detto l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi, presentando il decreto con il quale la Regione Lombardia ha vietato per l’anno campagna 2021/2022 l’impiego per uso agronomico dei fanghi da depurazione in 174 Comuni del territorio regionale.

 L’impiego dei fanghi per uso agronomico è dunque consentito solo su terreni non localizzati in Comuni in cui la produzione di effluenti da allevamento, dovuta al carico zootecnico, superi il limite fissato dalla Direttiva nitrati e dalla norma regionale di settore (170 kg N/ha/anno per le zone vulnerabili; 340 kg N/ha/anno per le zone non vulnerabili).

 “La scelta di prediligere concime naturale per la nostra terra – ha aggiunto l’assessore – sarà sempre più vincente anche sotto il profilo dell’immagine aziendale. I fanghi, correttamente trattati, eventualmente devono essere considerati come integrativi dove manca materia organica, non possono sostituirla. Vogliamo dare ai nostri allevatori e produttori la possibilità di essere competitivi sul mercato. In Lombardia, prima regione agricola d’Italia, l’agroalimentare sta guidando la ripartenza”. “L’export – ha continuato – fa registrare crescite in doppia cifra anche rispetto al periodo pre pandemia e dobbiamo sostenere le nostre aziende agricole in questo percorso legato a doppio filo alla sostenibilità ambientale”.

 “Il numero dei Comuni in cui è attivo il divieto è aumentato rispetto allo scorso anno, segno di una zootecnia che cresce. Questa attività – ha concluso l’assessore Rolfi – è alla base delle Dop italiane più conosciute e apprezzate al mondo. Con l’innovazione tecnologica le nostre aziende agricole hanno la possibilità di abbattere le emissioni e trasformarsi in agroraffinerie in grado di produrre energia pulita”.

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Nov 29 2021

un paio di cosette 29 11 2021

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UN PAIO DI COSETTE

Sul Dubbio.

Francoforte 29 11 2021 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

—L’ex procuratore di Venezia, Carlo Nordio, in un’intervista a Libero, torna a parlare dei temi della giustizia, con uno sguardo interessato all’elezione del presidente della Repubblica. «L’esperienza ci insegna che le figure emergenti della politica che intendono riformare la giustizia vengono raggiunte da informazioni di garanzia o delegittimate da fughe di notizie sapientemente pilotate. E’ successo con Berlusconi, con Salvini e con altri, e ora con Renzi. E plausibile che in vista dell’elezione del presidente, o delle prossime elezioni politiche, lo stesso capiti a qualche altra personalità». Una frase che sicuramente farà discutere.

Nordio, però, critica anche i poteri che oggi sono in mano ai pubblici ministeri. «E’ l’effetto del nuovo codice Vassalli, “alla Perry Mason“, che ha conferito ai pm gli stessi poteri, anzi poteri maggiori, di quelli attribuiti al “prosecutor” americano». E aggiunge: «Il pm italiano, capo della polizia giudiziaria e quindi munito di formidabili poteri operativi, in base al principio dell’obbligatorietà dell’azione penale può indagare nei confronti di chiunque anche senza denunce qualificate e formali. E tuttavia, godendo delle stesse garanzie del giudice e non essendo elettivo, è irresponsabile e inamovibile. Ecco perché è l’unico organismo al mondo dove il potere non è coniugato alla responsabilità». In tal senso la riforma del ministro della Giustizia, Marta Cartabia «non incide su questo punto, né potrebbe farlo, perché bisognerebbe cambiare sia la Costituzione sia il codice di procedura. Compito che spetta al parlamento».

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Nov 29 2021

il gran debutto 29 11 2021

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IL GRAN DEBUTTO

“Per Fris. Ital. I” titolo in prima pagina della Provincia fin che c’è.

Francoforte 29 11 2021 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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Nov 29 2021

uno scrigno 29 11 2021

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UNO SCRIGNO DI TESORI: OLIVE ABRUZZESI, CAMPANE E PUGLIESI

Territori brulli e poco fertili, sono resi diversificati dalla presenza di questo albero meraviglioso, di grande importanza storica e culturale. Ecco alcune produzioni simbolo della biodiversità contadina

Leggi cosa sono “I Sigilli di Campagna Amica”

L’oliva, è un frutto molto diffuso nel nostro paese e quasi tutte le regioni possiedono uliveti. Questo particolare ecosistema rappresenta di per sé un patrimonio da proteggere; a prescindere dalla varietà infatti, per moltissime specie di animali e piante selvatiche l’olivo diviene luogo di rifugio e sopravvivenza. Territori brulli e poco fertili, sono resi diversificati dalla presenza di questo albero meraviglioso, storicamente e culturalmente.

Oggi, vi raccontiamo alcune varietà molto particolari di oliva che fanno parte dei nostri Sigilli. Tra queste troviamo l’oliva Intosso in Abruzzo. La coltivazione delle olive “Intosso” è diffusa nella province di Chieti e di Pescara, nelle aree interne e nella zona ai piedi della Maiella su suolo calcareo. Il nome di questa varietà di oliva deriva dal fatto che, per poter essere mangiate, dovevano essere “curate”, ovvero addolcite nel ranno (acqua bollente e cenere) e poi nell’acqua pura. Questa varietà viene utilizzata prevalentemente come oliva da tavola, utilizzabile sia come aperitivo, sia come condimento. Questa particolare oliva, viene prodotta dall’Azienda Agrituristica Scorrano Giuseppe (Pianella).

In Campania, l’oliva Caiazzana è una cultivar che beneficia di tutti i vantaggi del meraviglioso microclima che si registra a Caiazzo. Matura precocemente, tanto che già a inizio ottobre può essere raccolta. A maturazione completata la drupa è di color rosso vinoso, colorazione che interessa anche la polpa fino al nocciolo. Utilizzata sia per l’olio che per oliva da tavola è sicuramente apprezzata anche appassita. Viene prodotta dall’Azienda Agrituristica Le Campestre (Castel di Sasso).

Spostandoci in Puglia, troviamo l’oliva Cellina di Nardò, la varietà Mele e la Termite di Bitetto. Il colore nero come l’inchiostro è senza dubbio la sua caratteristica emblematica. Coltivata e utilizzata fin dall’antichità, l’oliva Cellina fu valorizzata per la prima volta dai latini, i quali ne esportarono l’olio in Oriente, e consacrata definitivamente dai Saraceni, che ne diffusero ulteriormente l’uso. Viene coltivata in Salento da produttori appassionati che troviamo nell’Azienda Agricola La Valle nel Parco di Cifarelli Pietro (Altamura), nell’Azienda Agricola Conte Marisa (San Donato di Lecce), nella Masseria Fatalò di Giuseppe De Pascalis (Lizzanello). La potete trovare nel Mercato di Campagna Amica di Bari, di Giovinazzo, Modugno e di Lecce.

Le olive della varietà “mele” caratteristiche del territorio barese sono polpose e dolci. Soffritte in padella, un tempo erano anche accompagnate dal mosto cotto. L’albero da cui derivano è mediamente vigoroso, con portamento piuttosto espanso e chioma non molto folta. Questa oliva non viene utilizzata per produrre olio data la sua bassa resa. Tra i frutti da mensa di origine pugliese si annovera l’oliva dolce “Termite di Bitetto”. Il sapore, la fragranza, la polpa consistente, la forma tondeggiante, il colore preminentemente verde sono tra le caratteristiche principali che ne fanno un prodotto ricercato e di assoluto valore. Si coltiva prevalentemente nei Comuni limitrofi di Bitetto. Queste due ultime varietà (Mele e Termite di Bitetto) sono coltivate dalla Tenuta Chianchizza (Monopoli) e vendute nel mercato di Campagna Amica di Bari.

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Nov 28 2021

non sono un intenditore 28 11 2021

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NON SONO UN INTENDITORE

di liquori come da giovane ero di vini, ne assaggerò tre volte l’anno, ma la Grappa dei Caleffi di Spineda mi sembra vicina ai Lambrusco!

Francoforte 28 11 2021 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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Nov 28 2021

quisquilie e 28 11 2021

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QUISQUILIE E

pinzillacchere, soleva ripetere Totò: mentre Bazoli raggiunge 781 mi piace sulla ricamatrice di borse, Loffi agguanta, in www.cremonasera.it, lo Stradivari del Terzo Reich, e non lo lascia sfuggire!

Francoforte 28 11 2021 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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