Archive for Ottobre, 2021

Ott 31 2021

i più eguali-duecentoquindici 31 10 2021

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I PIU’ EGUALI – duecentoquindici

Dalle mie 70 cartelle sui processi Iori, sempre senza editore, per aggiungere una riga in più: l’esito dell’autopsia venne consegnato cinque mesi dopo, perchè i medici non riuscivano a capire il perchè della morte, visti gli strumenti usati.

Francoforte 31 10 2021 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com —In epoca successiva venivano poi depositati e resi noti i risultati dei molteplici accertamenti tecnico/scientifici che erano stati disposti dagli inquirenti (consulenza informatica, genetica e dattiloscopica; autopsia con consulenza medico legale e tossicologica; consulenza in ordine all’azione del gas GPL di cui alle bombolette).

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Ott 31 2021

cremonesità-centosessantatre 31 10 2021

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CREMONESITA’ – centosessantatre

Mi piace alla rubrica di www.cremonasera.it “L’appetito vien mangiando”: 365, per adesso. Assolto Alessandro Pasini, 1, il mio.

Francoforte 31 10 2021 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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Ott 31 2021

il diciassette 31 10 2021

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IL DICIASSETTE

Titoli e timori di Repubblica! Francoforte 31 10 2021 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

—Elezione presidente della Repubblica: destra e centristi, prove per il Colle. Quei 17 voti che servono a Berlusconi

Maggioranza a un passo se alla coalizione si unissero (come teme il Pd) anche i grandi elettori di Italia Viva

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Ott 31 2021

i giovani internet 31 10 2021

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I GIOVANI INTERNET

sanno nulla di quanto bisognasse aspettare l’interurbana, che Marco Bragazzi ricorda in www.cremonasera.it!

Francoforte 31 10 2021 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

—31 ottobre 1970, quando cessò il lavoro delle “notturniste” Stipel e Cremona era il perno della comunicazione dell’est bassa Lombardia

Il 31 ottobre 1970 rappresenta una data di passaggio storico nella storia italiana, una data praticamente dimenticata ma che ha saputo avvicinare gli italiani di tutta la penisola e anche coloro che vivevano all’estero. L’Italia, da quel giorno, si ritrovava sotto un unico mezzo di comunicazione grazie alla teleselezione, strumento telefonico che faceva sparire de facto i centralini di commutazione delle chiamate e permetteva ad ogni cittadino di comunicare direttamente con tutta Italia e tutto il mondo grazie ai prefissi.

Ora, dopo solo 50 anni, sembrano scomparsi anche i prefissi, si digita un nome e la chiamata, verso una o più persone contemporaneamente, ti collega anche via video rendendoci ancora più vicini ma facendo sparire anche parte della privacy. Noi tutti abbiamo visto film o documentari dove una fila interminabile di signore e signorine, vestite con una divisa che ne identificava con precisione il ruolo, erano sedute e perfettamente operative davanti ad un pannello composto da cavi, spinotti e luci il quale, normalmente, avrebbe mandato nel panico chiunque anche soltanto per capire cosa stava accadendo. Quella unificazione via cavo nasce nel 1964 quando l’Italia, divisa in 5 aree di competenza telefonica gestita da altrettante aziende, vede la creazione di un’unica società dal nome SIP con sede a Torino, in pratica quella azienda che, per circa i 30 anni a seguire, avrebbe gestito ogni telefonata, ma anche fax o telex, di tutta Italia. Cremona, fino a quel fatidico 1964, ricadeva nell’area piemontese-lombarda di competenza della Stipel, acronimo dello scioglilingua Società telefonica interregionale piemontese e lombarda che dal 1925 gestiva, tramite le educate e precise signorine dalla voce dolce e i tecnici con l’occhio puntato su matasse interminabili di file, il traffico telefonico di tutta la zona tanto che i primi elenchi telefonici, visto anche il minor di utenze complessive, comprendeva le provincie di Cremona e Mantova.

La città di Cremona targata Stipel era il perno dell’asse di comunicazione dell’est della bassa Lombardia, le operatrici con il camice grigio o nero, la camicetta bianca e le acconciature comode per poter portare le pesanti cuffie d’ascolto erano letteralmente i confessori dei cittadini di allora, basti pensare avevano l’incombenza di mettere in contatto due persone, per qualsiasi motivo, a qualsiasi ora. Dietro quei pannelli luminosi la privacy era tutto fin dai tempi della costituzione dei centralini, i colloqui, ai tempi fatti spesso dal direttore di Cremona, si basavano molto sulla capacità di una ragazza di saper tacere su ciò di cui sarebbero venute a conoscenza. Non era una questione da poco pensandoci bene, ogni forma di comunicazione orale, fosse militare, economica, sociale o politica passava dalle orecchie e dalle dita di quelle ragazze con il taccuino pronto per prendere appunti su fogli da distruggere a fine turno, operatrici che in pochi minuti potevano trasformarsi da una sorta di Cyrano de Bergerac tra due amanti a quello di Mata Hari tra due esponenti politici, il tutto in ogni momento dell’anno.

A Cremona, fin dal 1925, le ragazze venivano impegnate, caso unico nella telefonia italiana di allora, anche come “notturniste”, ovvero prendevano posto davanti ai pannelli di comunicazione anche dopo le 22 nonostante la legge nazionale sul lavoro non prevedesse per il sesso femminile tali tipi di turni. Forse abitavano nelle case costruite apposta per i dipendenti, come gli appartamenti in via Esilde Soldi, oppure tornavano a casa a notte inoltrata in gruppo per evitare incontri poco salubri ma, comunque, durante quelle ore davanti ai led lampeggianti avevano acquisito una serie di informazioni enormi e potenzialmente deflagranti in vari ambiti della vita sociale. Oltre a trasferire le chiamate le centraliniste avevano il compito di far suonare la sveglia, ovvero il telefono, degli utenti che chiedevano questo tipo di servizio, rendendo ancora più difficile la vita lavorativa di queste operatrici perché spesso chi chi interrompe i nostri sogni spesso non ci risulta molto simpatico, quanto meno per ricordarci appuntamenti al posto della tranquillità offerta da Morfeo.

Al pari di un presidio medico d’emergenza il ruolo delle centraliniste, notturne o diurne che fosse, richiamava l’importanza di mettere in comunicazione persone o enti per ogni motivo, ruolo che divenne fondamentale durante la guerra dato che avevano l’opportunità di capire dal traffico telefonico chi, come, dove, quando e perché, ovvero una serie di questioni così tanto delicate che nel 1944 i centralini telefonici vennero gestiti dalla Wehrmacht per l’importanza chiave che avevano nel prosieguo del conflitto.

Con il passare degli anni il ruolo delle notturniste cremonesi venne preso in carico anche da ragazzi che, spesso, riuscivano a far coincidere lo stipendio con gli studi universitari, fino a quel fatidico 31 ottobre 1970 quando quel decennale bagaglio di informazioni, conoscenze, fatti o persone verrà trasformato in un prefisso da attivare comodamente da casa.

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Ott 31 2021

quando antonio 31 10 2021

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QUANDO ANTONIO

Grassi dimentica il bastone, usa la panca. Come don Camillo. Con i politici, almeno quelli che meritano bastone e panca. Naturalmente su www.cremonasera.it.

Francoforte 31 10 2021 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

—Partiti in coma, ma questa sanità non li salva

Stefania Bonaldi, sindaco di Crema, spiega: «i partiti hanno un ruolo importante e delicato, sono facilitatori dei percorsi di avvicinamento alla cosa pubblica e al servizio alla comunità». Per riuscirci «contano molto la capacità di leggere la realtà e il saper cogliere il battito della propria comunità». (Cremaonline, 28 ottobre) 

Gazzosina alla menta al suo esordio politico-amministrativo, poi sindaca tequila bum bum, Stefania per i sostenitori, Stefy per qualche collega, non ha perso la carica ideale degli inizi. È un’illusa o – con un termine alla moda e abusato – è una visionaria, giudizio appagante che si scontra con lo spietato pragmatismo della politica attuale. 

Infarciti di scartine e ballerine di terza fila, burattini, yes men, i partiti, a differenza dell’auspicio della sindaca, sono più interessati alla propria squadra che al servizio della comunità di appartenenza. 

Stefania Bonaldi ha provato a invertire la rotta, ma la Repubblica del Tortello è rimasta tale. L’Area omogenea è spaccata, zombi che vaga senza meta. L’integrazione con il resto della provincia è ferma nel libro delle intenzioni con Cremonese, Cremasco e Casalasco in fila indiana, ognuno per sé e dio per tutti. Qui, Quo, Qua. Manca zio Paperino. O, forse, ce ne sono troppi. 

Lontane dai cittadini, avulse dal territorio, aliene, le segreterie dei partiti inneggiano all’unità. Nei fatti perseguono la divisione. Affini al manzoniano azzeccagarbugli, distanti dal tarantiniano signor Wolf, non risolvono i problemi. Li aggravano. 

I partiti sono analfabeti e sordi. Non leggono la realtà.  Guardano film da loro stessi girati. Onanisti, se la suonano e se la cantano. Non colgono il battito, ma neppure l’urlo delle proteste. Della rabbia. Del disagio. 

Complicano, invece di agevolare. Allontanano. Logorroici e inconcludenti, sono fiumi di parole e aridi di fatti. Minestra riscaldata. Aria fritta. 

Al servizio di se stessi, preoccupati della loro sopravvivenza, si riempiono la bocca del bene comune, ma lo archiviano tra gli accessori. 

La vulgata dice che i partiti servono alla democrazia. Il segretario del Pd provinciale propone per la loro sussistenza un finanziamento pubblico. Cercano consenso e raccolgono indifferenza e ostilità. Chiamano all’adunata e trovano la diserzione. 

I cittadini pretendono di voltare pagina. Di tornare facilitatori, per usare l’espressione della Bonaldi. È il nodo gordiano da sciogliere. Come?  Ah, saperlo.

In solaio è conservato uno slogan dei tempi andati: «Contro i sensi vietati, le strade del possibile». Potrebbe essere la soluzione.

Un corso di alfabetizzazione per imparare a leggere, uno stetoscopio per auscultare il battito, un apparecchio Amplifon per vincere la sordità potrebbero servire. 

Un cambiamento di uomini e mentalità sarebbe il sistema più incisivo per raggiungere l’obiettivo. Tanto rivoluzionario che fare passare un cammello attraverso la cruna di un ago è più semplice. Per restare nel locale, è più facile convincere i cremaschi della disponibilità dei cremonesi a non fotterli, che incidere sullo status quo dei partiti. More solito, si vagheggia una rivoluzione incruenta e si dimentica che non è un pranzo di gala.

Nell’attesa del rinnovamento della politica anche questa settimana i cahiers de doleances di casa nostra non si sono fatti mancare nulla.

I pendolari hanno continuato a subire la violenza di ritardi inaccettabili. 

L’autostrada Cremona-Mantova ha regalato l’ennesima polemica tra Pd e Cinque Stelle. Protagonisti l’onorevole Luciano Pizzetti e il consigliere regionale Marco Degli Angeli, unici politici del territorio degni di questa categoria.

Cremona si è confermata maglia nera per la qualità dell’aria in Lombardia.

Il settimanale Espresso ha pubblicato un’inchiesta impietosa sull’inquinamento con un titolo «Cremona, polveri sottili sotto il tappeto» appropriato per un film dell’orrore.

La sanità persiste a fare acqua e a creare malumori. 

Un avvocato si è lamentato in maniera educata e rispettosa per il trattamento ricevuto dall’ospedale del capoluogo. L’ente gli ha risposto con una lettera asettica e burocratica, formalmente ineccepibile che, invece di smorzare la querelle, l’ha resa incandescente. (Cremonasera, 28 ottobre)

I sindacati hanno protestato all’ingresso del medesimo ospedale contro gli smantellamenti e le chiusure progressive dei servizi, gli appalti esterni.  «La salute non si appalta perché bene comune» hanno sottolineato. A seguire la richiesta di «valorizzare le competenze e le professionalità esistenti, riconoscendo il lavoro dei professionisti e degli operatori, di rinnovare la pubblica amministrazione attraverso risorse, occupazione, sicurezza e contrattazione ed una maggiore integrazione tra ospedale e territorio». (Cremonasera, 30 ottobre)

Da anni la politica ha trasformato la salute in una merce e il malato in una macchina da aggiustare con un listino prezzi, assente il costo del fattore umano. Il risultato non è brillante. Cremona non fa eccezione. 

La prospettiva di costruire un ospedale nuovo con il corollario di appalti e di consulenze che porta con sé è stata sufficiente per dimenticare le promesse gridate durante l’emergenza covid. Dopo il virus, l’amnesia.

Poi c’è il capitolo Lgh-A2A. Un vaso di Pandora. All’improvviso si è scoperto che l’operazione, osannata da destra e manca, centro compreso, lo straniero accolto con canti, ukulele e collane di fiori e con la prospettiva di ricadute pubblicitarie eccezionali, sedativo per notizie scomode, presenta delle criticità. Sulla fusione, inaspettato, è arrivato da Lodi un siluro a testata nucleare, ma i partiti non hanno mosso ciglio. Neppure un respiro. Timorosi.

E intanto a Crema, Consorzio.it insiste a chiedere ai soci-sindaci di approvare un intervento che è già al centro di una diffida inviata alla società da un legale. Allegria, avrebbe detto Mike Bongiorno. 

Dispiace per la Bonaldi.  Come per i biscotti Colussi, tempi duri per i troppo buoni.  Durissimi per quelli che cercano di cogliere il battito. 

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Ott 31 2021

davide e golia 31 10 2021

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Che dire di Beckham, ha imparato da Matteo Renzi a viaggiare in quei posti, dove il diritto ce l’ha solo il Padrone, ha dimenticato Pirondini su Blitz Quotidiano di Marco Benedetto…. Flaminio Cozzaglio.

David Beckham, è bufera, sarà testimonial del Qatar: ha venduto l’anima al diavolo schiavista per i petrodollari?

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 31 Ottobre 2021 7:16

David Beckham, icona del calcio mondiale, su di lui si è scatenato un buferone: per denaro si è venduto ai Sauditi. Il paladino dei diritti umani ha fatto un clamoroso autogol: da  ambasciatore Unicef a testimonial per il Qatar.

Cioè “uno dei paesi più illiberali del mondo,” come spiega Amnesty International Uk . Con un comunicato che trasuda indignazione, rabbia, stupore, incredulità. Uno scivolone.

David Beckham ha accettato di prestare il suo volto e le sue parole alla campagna di promozione della Coppa del mondo che si svolgerà appunto nello Stato della penisola Arabica. Un emirato che non gode di grandi simpatie.

Addirittura altri paesi musulmani (Maldive comprese) l’hanno accusato di sostenere gruppi integralisti come Hamas (l’organizzazione terroristica palestinese islamista, sunnita e fondamentalista) e come i Fratelli Musulmani, altra organizzazione islamista fondata in Egitto dopo il collasso dell’Impero Ottomano.

Poi quest’anno, a gennaio, Qatar e monarchie del Golfo hanno risolto la crisi.  Si sono riconciliate. Gli Stati Uniti ci hanno messo una pezza. E forse pure il calcio.

Pesanti le accuse a David Beckham che piovono da ogni parte. Tipo “ ha venduto l’anima al diavolo”, “ha messo i soldi davanti alla morale”,  “i soldi davanti ai principi“. Il Ceo di Amnesty Uk, Sacha Deshmukh, lo ha invitato ad “informarsi seriamente sulla situazione dei diritti umani in Qatar“.

David Beckham, icona del calcio mondiale, su di lui si scatenato un buferone: per denaro si è venduto ai Sauditi. Il paladino dei diritti umani ha fatto un clamoroso autogol: da  ambasciatore Unicef a testimonial per il Qatar.

Cioè “uno dei paesi più illiberali del mondo,” come spiega Amnesty International Uk . Con un comunicato che trasuda indignazione, rabbia, stupore, incredulità. Uno scivolone.

Poi quest’anno, a gennaio, Qatar e monarchie del Golfo hanno risolto la crisi.  Si sono riconciliate. Gli Stati Uniti ci hanno messo una pezza. E forse pure il calcio.

E la situazione è allarmante: i lavoratori migranti sono maltrattati, non hanno libertà di parola, sono impietosamente sfruttati, spesso nemmeno pagati.

In dieci anni i lavoratori impiegati nella costruzione degli stadi sono stati decimati. Si parla di migliaia di morti dovute alle proibitive condizioni di lavoro.

Finora la piccola monarchia (assoluta) l’ha fatta franca. Amnesty Uk accusa apertamente il Qatar di “schiavismo“ e lo Spice boy (marito della cantante inglese Victoria Adams delle Spice Girls) di “pura avidità“. E poi: “Che bisogno aveva  Beckham di accettare questo denaro quando già ne guadagna abbastanza e vanta un patrimonio, scrivono i tabloid di Londra, che si aggira sul miliardo di dollari?“.

L’ex stella del Manchester Utd (265 partite), del Real Madrid (116) e della Nazionale (115) – ma ha fatto pure una comparsata nel Milan prima di volare a Los Angeles, alla corte del ricchissimo club dei Galaxy – intascherà una fortuna: 177 milioni di euro.

Diciamolo: il petrolio si è preso il calcio. Il Qatar in particolare ha comprato il Paris Saint Germain  con un fondo sovrano. Chiara la strategia degli arabi: accattivarsi le simpatie degli Occidentali e moltiplicare gli affari in Europa. Il calcio è il loro cavallo di Troia. È sempre più business e meno sport. E ai tifosi non interessa da dove provengono i soldi.
Quanto ai Governi meglio stendere un velo pietoso; fingono di occuparsene, stanno zitti e gioiscono dei petrodollari. A loro basta registrare gli enormi flussi di cassa. Al resto , ai diritti umani, ci penseranno Amnesty e dintorni. Governi peggiori dei tifosi.

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Ott 31 2021

passi ascoltiamo i giovani…. 31 10 2021

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PASSI ASCOLTIAMO I GIOVANI…. Titolo del Dubbio: —L’appello di papa Francesco sul clima: «Ascoltiamo i bambini»

Francoforte 31 10 2021 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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Ott 31 2021

bencivenga dice la sua 31 10 2021

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BENCIVENGA DICE LA SUA

Il direttore della Provincia fin che c’è trombato dai giornalisti, spiega nel Punto di oggi come vanno le pensioni…..

—Come se ne possa uscire è difficilissimo anche solo da ipotizzare: la verità è che i nostri padri e i nostri avi hanno avuto il grandissimo merito di ricostruire il Paese devastato da due Guerre Mondiali, hanno saputo innescare il «boom economico» che ha trasformato l’arretrata Italia di inizio Novecento in una delle più grandi potenze economiche del mondo, ma per ottenere questo risultato si sono mangiati un pezzo di futuro: non solo hanno prodotto un debito pubblico mostruoso e in molti ambiti hanno creato un sistema clientelare e corrotto, ignorando qualsiasi criterio di meritocrazia, ma sono stati troppo generosi nel calcolare la sostenibilità a lungo termine del sistema previdenziale costruito nel momento di massimo splendore e prosperità del Paese. Non che abbiano sbagliato i calcoli in assoluto: più semplicemente, li hanno fatti con i numeri che avevano a disposizione in quel momento, senza immaginare come sarebbero evoluti a medio e a lungo termine.

Francoforte 31 10 2021 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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Ott 31 2021

pirondini si arrende 31 10 2021

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Pirondini si arrende al Fantacolle, troppo difficile anche su Blitz Quotidiano di Marco Benedetto! Flaminio Cozzaglio.

Presidente della Repubblica, è partito il Fantacolle, Berlusconi, Casini, Gentiloni, solo il nome di una donna

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 31 Ottobre 2021 8:18

Presidente della Repubblica italiana. È scattato il Fantacolle. Chi sarà il successore di Sergio Mattarella? Nomi se ne fanno tanti. Tre su tutti, per ora: Silvio Berlusconi, Marta Cartabia, Romano Prodi.

Ma anche Paolo Gentiloni, il “candidato Ursula“. E Pier Ferdinando Casini, l’inossidabile, democristiano di razza: fosse per Matteo Renzi il Quirinale sarebbe già suo. Lo trova francamente più “accessibile“ di Draghi. Oltretutto ha il cromosoma cattolico per cui ogni peccato si perdona.

A proposito di Draghi. Una cosa è certa: è stufo di domande sul Quirinale, le trova “offensive per il presidente Sergio Mattarella”. Lo ha detto in conferenza stampa invitando piuttosto a rivolgersi al Parlamento “che decide dell’orizzonte del Governo “.

E poi, qualora si sentisse pronto per la chiamata, dovrebbe chiarire alcune cose. Non può permettersi, ad esempio, di essere candidato solo di un pezzetto della maggioranza, deve essere indicato da tutta l’ampia coalizione che lo sostiene. Però, come dicono ettari di peones, la sua candidatura avrebbe il sapore dell’annuncio di elezioni anticipate. Lui, in privato, dice di stare tranquilli; dice che le Camere non saranno sciolte. In caso contrario al posto di Supermario andrebbe uno come il ministro Franco. È una ipotesi gettonata nella giungla di nomi, patacche, intrighi. Ma niente di più.

Calma. C’è un altro aspetto da considerare: è la paura dei peones di perdere un anno di stipendio e lo scatto della pensione previsto a novembre 2022. Se viceversa sono costretti a votare Draghi, lo impallinano di sicuro nel segreto dell’urna. Ecco perché in queste ore sta crescendo il fronte  a favore della permanenza di Supermario a Palazzo Chigi. Draghi è un personaggio di caratura internazionale, ha una immagine da difendere. Impossibile gettarlo nella mischia senza un accordo blindato che lo metta al riparo di brutti scherzi. Tipo la fucilata rifilata a Prodi dei famosi 101. Cose che non si dimenticano. Restano Gentiloni, Casini e Cartabia. Tre rebus. E sulla loro strada per diventare presidente, c’è un ostacolo al momento insuperabile. Gentiloni dovrebbe lasciare il posto di Commissario europeo per gli Affari economici. Per una regola ferrea di Bruxelles il nostro Paese non potrebbe riavere quella casella per l’Italia molto importante.

Dunque le sue azioni sono in picchiata. Casini piace a molti, è in Politica da sempre, alla presidenza della Camera è succeduto a Luciano Violante. Ha fatto di tutto, anche l’europarlamentare per il Partito  Popolare, famiglia politica di Centrodestra liberal-conservatrice e cristiano-democratica.

Le credenziali ci sono ma Pierfurby rischia grosso: perché ha sponsorizzato Renzi e perché è stato eletto con il centro sinistra.


Infine Marta Cartabia, giurista e accademica, ex presidente della Corte costituzionale, oggi ministro della Giustizia (dal 13 febbraio). Non è più in pole position ed ha un grosso limite: le ire funeste dei Cinquestelle per la modifica della riforma Bonafede. Di altre donne in corsa per il Quirinale non se ne parla proprio. Ergo, gatta ci cova.

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Ott 31 2021

il maltempo 31 10 2021

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MALTEMPO, ORTAGGI AFFOGATI E PIANTE DIVELTE. SOS NEI CAMPI

Verdure e ortaggi affogati, piante di agrumi abbattute ed è stata interrotta la raccolta delle olive buttate a terra dai venti di burrasca

Verdure e ortaggi affogati, piante di agrumi abbattute nelle campagne allagate dove è impossibile effettuare le semine ed è stata interrotta la raccolta delle olive buttate a terra dai venti di burrasca con danni incalcolabili per le aziende agricole. È quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti per l’allerta rossa maltempo in Sicilia e Calabria dove si è passati improvvisamente dalla siccità ai nubifragi con effetti devastanti sul territorio e purtroppo anche vittime.

I violenti temporali si abbattono su una regione come la Sicilia che ha ben il 92,3% dei comuni con parte del proprio territorio a rischio frane e/o alluvioni con i terreni che non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando allagamenti e smottamenti. Una situazione che peggiora in Calabria dove si sale addirittura al 100% dei comuni. Il risultato sono pesanti danni anche alle infrastrutture con recinzioni e muri crollati e strade interrotte che provocano difficoltà per la viabilità soprattutto nelle aree rurali per raggiungere le aziende agricole.

Siamo di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con grandine di maggiori dimensioni, una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, che compromettono anche le coltivazioni nei campi con costi stimati che hanno già superato i due miliardi quest’anno tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

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