CREMONESITA’ – settantadue
Pericoloso negare ciò che
scrive www.cremonasera.it, arriva una risposta completa di barba
baffi capellorum amen, in questo caso dalla tastiera di Federico
Centenari!
—Sindaco
denunciato per maltrattamento di animali, l’assessore Pasquali: “In
Comune non ci risulta”. Ecco qui le carte e le dichiarazioni del
legale
E’
curioso constatare come, di questi tempi e a diversi livelli,
politici ed amministratori abbiano una formula standard con la quale
far fronte a notizie circa provvedimenti penali, condanne o denunce
che li riguardano. Solitamente la formula è “non ne so niente”,
declinata naturalmente in svariate forme sintattiche. Il concetto,
tuttavia, è quello. Basti pensare, per restare a Cremona, al caso
della condanna penale per falso in atto pubblico del presidente della
Provincia Paolo
Mirko Signoroni.
Apparsa la notizia sul giornale, Signoroni ha commentato con un
laconico: “Assurdo, non
ne sapevo niente, sentirò il legale”
(qui
l’articolo).
Oggi
in redazione è pervenuta una lunga lettera dell’assessore comunale
all’Ambiente, Simona
Pasquali,
che abbiamo pubblicato e nella quale l’assessore replica al
consigliere di Fratelli d’Italia Marcello
Ventura,
a sua volta intervenuto nei giorni scorsi sulle vicende relative al
gattile di via Bissolati (che finirà in via Brescia) e sulla notizia
data da Cremona
Sera circa
la denuncia per maltrattamenti di animali depositata contro il
sindaco Galimberti e contro l’Aipo per l’intervento che un anno fa ha
spazzato via la colonia felina lungo il Po (qui
l’articolo).
Commenta
la Pasquali: “Per
quanto riguarda la colonia di Lungo Po Europa confermiamo di non aver
ricevuto attualmente nessuna denuncia, nel caso, oltre ad essere
pronti alla risposta, ci ricorderemo di avvisare il Consigliere
Ventura”.
Ma
come, assessore? Possibile che di quella denuncia presentata da tre
concittadini il 13 ottobre 2020 – oltre otto mesi fa – un
assessore non ne sappia niente? L’assessore è senza dubbio in buona
fede. Per questo, a suo beneficio, ecco un paio di foto di quella
denuncia, di cui Cremona Sera è venuta in possesso nei giorni
scorsi. A ulteriore scanso di equivoci e sempre a beneficio
dell’assessore, ecco ciò che ci ha raccontato oggi
l’avvocato Alessandro
Nolli del
foro di Brescia, che quella denuncia ha redatto per conto dei tre
concittadini e che quella denuncia ha depositato in Procura.
“La
denuncia c’è eccome e l’ho presentata in Procura –
dice l’avvocato Nolli –. E’
stato un bel lavoro di squadra con la mia assistente e ritengo di
aver fatto un buon lavoro, dal momento che a Brescia mi occupo spesso
di vicende come questa”.
“Sono
anche io, se così possiamo dire, un gattaro –
prosegue Nolli – e
assisto abitualmente e gratuitamente chi si rivolge a me per
denunciare maltrattamenti su animali”.
-Avvocato,
come è possibile che l’assessore dichiari di non sapere niente di
una denuncia depositata oltre otto mesi fa?
-“Può
dipendere dai tempi della Procura –
replica il legale – ma
questo non posso saperlo. Quello che le posso dire è che quando
viene presentata una denuncia, dopo una ventina di giorni, al massimo
un mese, il denunciato viene convocato dai Carabinieri per l’elezione
di domicilio. Da quel momento, chiaramente, viene a conoscenza del
fatto che a suo carico è stata presentata una denuncia”.
-Ritiene
possibile che, essendo la denuncia rivolta al sindaco e al legale
rappresentante dell’Aipo, la notifica sia stata fatta solamente a
questi due soggetti? E che pertanto, nel caso del sindaco, questi
possa esserne a conoscenza e possa non averne informato la giunta?
-“Può
essere. Sì, questa è una possibilità. Ma di più non posso
sapere”,
commenta il legale.
IL
LEGALE ANDRA’ IN PROCURA –
“Una
cosa le posso però dire sin da ora –
conclude l’avvocato Nolli –. La
prossima settimana presenterò personalmente alla Procura istanza per
l’esercizio dell’azione penale. In altre parole, presenterò un atto
formale con il quale chiederò che la Procura proceda sulla base
della denuncia a suo tempo depositata”.
L’atto
redatto dall’avvocato Nolli è articolato su undici pagine e due
allegati: la documentazione fotografica della colonia felina dopo “lo
scempio intervenuto”
e le carte relative all’approvazione del progetto esecutivo dell’Aipo
per l’intervento alla colonia lungo il Po.
Tra
i passaggi più forti dell’atto, quello a pagina 3, in cui si legge
che l’intervento effettuato nel luglio del 2020 è stato “una
vera e propria macellazione di animali indifesi, che ancora riversa
le sue conseguenze sui felini e le altre specie presenti, avendo
assistito impotenti alla distruzione violenta del loro habitat”.
Francoforte 31 07
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