I PIU’ EGUALI –
trentatre
Mi sembra di riscrivere le
70 cartelle sui processi Iori, pilucco qua e là, come capita; oggi è
di turno la Cassazione, il Supremo Collegio!
—Spesso i media ne ripetono le
massime, in genere le più strane, per divertire i lettori, e ci
riescono, ma poi le massime obbligano a decidere in quel senso i
giudici d’ogni parte d’Italia, che a loro volta sistemano la nostra
vita, gli capitassimo tra le mani!
Le 50 paginette della
Cassazione andrebbero lette, integrali, in ogni ordine di scuola,
sono ripasso e commento delle motivazioni delle due Corti di merito,
in modo che il cittadino, fin da ragazzo, capisca bene il significato
delle discussioni sulla Giustizia, quando son recitate dai Davigo di
turno; intanto cominciamo dalle ultime righe, che è possibile
riassumere così:
“Entrambe le Corti di
merito si sono accorte dell’estrema gravità del fatto, della
intensità del dolo e della particolare efferatezza della condotta,
che la Corte di secondo grado non ha esitato a definire connotata da
empietà”
Iori, oltre all’ergastolo,
ha rischiato la scomunica, perché non ha manifestato alcun segno di
pentimento durante l’intero corso dei processi. La Cassazione,
comunque, gli concede il diritto di difendersi, nelle forme previste
dalla legge:
“Anche col silenzio e la
menzogna, purché non sconfini nella calunnia, ma…. niente condotte
oblique e fuorvianti, perché tutti nel processo devono essere
leali.”
Beh, vista la mole di
carcerazioni preventive che finisce in assoluzione piena, in Italia,
sarebbe da precisare meglio chi siano i “tutti nel processo”, ma
sono certo, mi fermassi qui, il lettore non capisce che intenda la
Cassazione; glielo spiego in poche parole: comunque scelga
difendersi, Maurizio Iori, la conseguenza inevitabile della sua
difesa è si tratti di un suicidio di Claudia Ornesi, che però prima
di uccidersi ha ucciso la sua bambina, quindi Iori ne infama la
memoria!
Francoforte 30 04 2021
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