Archive for Marzo, 2021

Mar 30 2021

i più eguali-due 30 03 2021

Published by under Pubblica Amm.ne

I PIU’ EGUALI – due

Dal sito dell’Associazione nazionale magistrati; ogni commento è superfluo.

Francoforte 30 03 2021 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

Carriera delle toghe, Santalucia a Ermini: “Contrario a valutare un magistrato dall’esito dei suoi processi”

Il presidente dell’ANM intervistato da “La Repubblica”

Secondo il presidente dell’Anm, giudice in Cassazione, non solo le regole già esistono, ma il rischio nell’appesantirle è quello di intimidire il pm di fronte a processi scomodi.

Promuovere o bocciare un pm in base all’esito dei suoi processi? “Lo trovo un criterio sbagliato”. Il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia, che come magistrato è consigliere della prima sezione penale della Cassazione, e quindi per le sue funzioni valuta la fondatezza finale di un processo, non è d’accordo con quanto sostiene il vice presidente del Csm David Ermini.

In un’intervista al Messaggero Ermini, di solito molto prudente, stavolta fa un’affermazione assai radicale, e che nel titolo suona così: “La carriera delle toghe è legata alla fondatezza dei processi”. Lei che ne dice di questa tesi?
“In questi termini così radicali non posso che esprimere un fermo dissenso. I processi sono fatti per accertare le verità che nessuno conosce al momento del loro inizio. E pertanto sarebbe poco logico giudicare l’operato di un magistrato sulla base del risultato ottenibile solo attraverso, e alla conclusione, del processo. Bisogna stare attenti perché tutti i magistrati devono poter agire certamente senza un’aspirazione a vantaggi personali di carriera, ma anche senza il timore di ripercussioni sulle loro carriere sulla base del loro stesso impegno processuale”.

Ermini però si pone questo interrogativo: “Se la gran parte dei processi chiesti da un pm finiscono in assoluzione o se le sentenze di un giudice civile vengono riformate in quantità, va considerato o no in una valutazione di professionalità?”.
“Probabilmente il vice presidente ha in mente le vicende anomale e abnormi di smentite processuali per dati percentuali elevatissimi. Ma io però ricordo che la legge già oggi, sia pure con la necessaria cautela, consente che la capacità tecnica e professionale del magistrato sia valutata anche in relazione all’esito degli affari nelle successive fasi e gradi del processo”.

Scusi, ma di che legge sta parlando, dell’ordinamento giudiziario del 2006 di Castelli-Mastella?
“Si, proprio quella. Ma proprio quella stessa legge contiene un principio sacrosanto, e cioè che la valutazione di professionalità di un magistrato non può avere ad oggetto l’attività di interpretazione delle norme e di valutazione dei fatti e delle prove. Il senso è chiaro: il Csm, nel giudicare la carriera un magistrato ai fini di una promozione, non può sovrapporsi ai processi. E deve rispettare i confini propri dell’autonomia della giurisdizione. Ma vi sono ovviamente anche i casi di effettiva abnormità nell’interpretazione della legge e dei fatti che, appunto perché abnormi, possono diventare oggetto, in alcuni casi, di valutazione del Consiglio”.

Lei sta dicendo quindi che oggi il Csm, nei casi di processi clamorosamente sbagliati, può già procedere a valutare negativamente la carriera di una toga?
“La domanda è semplice, ma la risposta è complessa. Perché bisogna intendersi bene su cosa vuol dire fare un processo sbagliato. Intanto l’analisi non può essere limitata a un solo processo, ma al più possono essere presi in esame insuccessi reiterati e comunque sempre entro i limiti che la legge indica, cioè quella che garantisce l’insindacabilità dell’interpretazione e della valutazione dei fatti”.

Ma scusi, faccio l’avvocato del diavolo, chi ci dice che a pronunciare una sentenza sbagliata non sia stato il giudice su un processo impostato correttamente dal pm?
“La sua domanda rivela la particolare complessità del tema posto dal vice presidente del Csm. Si tratta di un terreno molto scivoloso, ove si rischia di creare squilibri laddove invece si vuole rafforzare la valutazione del merito professionale. Senza contare che quelli che a volte vengono indicati come insuccessi professionali sono la conseguenza di mutamenti delle norme o anche di orientamenti della giurisprudenza delle Sezioni unite della Cassazione che gioco forza alterano la prospettiva iniziale”.

Insomma, secondo lei, bisogna innanzitutto intendersi su cosa vuol dire un insuccesso?
“Sì, certo. Un’assoluzione non sempre può significare che ci sia stato un errore del pubblico ministero o del giudice che ha disposto il rinvio a giudizio. All’interno di un processo le diverse valutazioni fanno parte della fisiologia della sua evoluzione e perciò non rivelano, in quanto tali, errori o cadute di professionalità, meritevoli di essere sanzionate o prese in esame dal Csm in fase di valutazione di una carriera”.

Lei non crede che agitare davanti alla faccia di un pm lo spauracchio di un processo sbagliato, e quindi di una carriera stroncata, possa provocare un timore preventivo che alla fine può bloccare la stessa azione penale?
“Il pericolo è proprio questo. E va assolutamente scongiurato. Perché i casi più difficili e le situazioni più complesse potrebbero essere, anziché coltivate e portate avanti, evitate e messe da parte da magistrati impauriti. Anche alla luce del caso Palamara, le riforme necessarie devono restituirci un magistrato che sia autenticamente privo di ambizioni di carriera, ma che allo stesso tempo non abbia da temere sul piano personale per l’esercizio di un’attività complessa ed essenziale qual è la giurisdizione. Per citare un vecchio detto, un magistrato deve essere senza speranze e nel contempo senza timori. Solo dentro questa cornice sarà un magistrato veramente indipendente”.

Senta, ma non le sembra un po’ buffo che ci si ponga il problema dei processi persi dal pm, quando al Csm fanno avanzare in carriera un magistrato come quel Cipolletta che, in ben due casi e nella vita di tutti i giorni, ha avuto un comportamento aggressivo?
“Sono abituato a pronunciarmi su un singolo caso quando ne conosco i dettagli. Di questa vicenda ho letto solo resoconti giornalistici. E pertanto non ritengo di poter rispondere”.

No responses yet

Mar 30 2021

qui cremona-novecentoquarantanove 30 03 2021

Published by under Pubblica Amm.ne

QUI CREMONA – novecentoquarantanove

Per evitare i casini già successi, record toccati con gli ottantenni, la Regione Lombardia decide di chiudere i punti minori, scrive www.cremonasera.it, che brucia sul tempo i colleghi, si fa per dire:

—Nella provincia di Cremona è previsto un cambio di rotta per quanto riguarda le vaccinazioni. Quest’ultime, come ha comunicato ATS su indicazione della Regione, non verranno più effettuate nei singoli centri vaccinali comunali, come succedeva fino ad oggi ad esempio nei comuni di Vailate, Rivolta D’Adda, Castelleone, Soresina e Trigolo, ma saranno ripristinate presso i tre maggiori centri vaccinali: Crema, Cremona e Casalmaggiore—

La Provincia fin che c’è, dopo lunga meditazione, sceglie il titolo:

—Grave incidente, 20enne investita Morto il cane al guinzaglio—

Francoforte 30 03 2021 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

No responses yet

Mar 30 2021

comunicato stampa 30 03 2021

Published by under Pubblica Amm.ne

COMUNICATO STAMPA
Cremona, martedi 30 marzo 2021

Forza Italia invita il Cda a presentare il Piano di Sviluppo della Fiera di Cremona al Consiglio Provinciale, al Consiglio Comunale di Cremona e ai Sindaci del nostro territorio. Servono unità e sinergie per reperire risorse private e pubbliche per sostenerlo. Stop a nuove polemiche e conflitti istituzionali.
La Fiera rappresenta un indubbio valore per Cremona e per tutto il sistema economico. Essa deve operare in un sistema competitivo già fortemente provato dalle limitazioni alla mobilità delle persone, disposte a seguito della pandemia.
Riteniamo fondamentali l’unità e le sinergie tra le realtà politiche, istituzionali ed economiche, al fine di reperire le risorse private e pubbliche necessarie a finanziare il Piano di Sviluppo e ove necessario la ricapitalizzazione dell’ente, aprendo anche ad eventuali collaborazioni e accordi con altre realtà fieristiche.
Riteniamo certamente corretto richiedere a Regione Lombardia e al Governo un sostegno per la Fiera di Cremona, non già in risposta all’accaduto o in una logica compensativa, ma piuttosto come co-finanziamento di un progetto di crescita e sviluppo concreto e pienamente sostenuto dai soci che possa essere attuato non appena le condizioni lo permetteranno.
La maggioranza di centrosinistra in Provincia e in Comune a Cremona ha proposto una mozione sul tema Cremona Fiere auspicandone la condivisione delle opposizioni e dei Sindaci del territorio. Precisiamo subito che tale mozione non può essere condivisa da Forza Italia, in quanto alcuni contenuti sono ancora divisivi e strumentali. Siamo sicuramente
disponibili, invece, a lavorare insieme con tutte le forze politiche per la definizione di una mozione condivisa, partendo anche dalla bozza presentata, che tenda verso l’auspicata unità del territorio e della politica e al contempo sia di prospettiva e di supporto per lo sviluppo della Fiera di Cremona.

Tale documento condiviso, riteniamo possa trovare la sua migliore formulazione solo dopo aver preso consapevolezza dei contenuti del Piano di Sviluppo della Fiera di Cremona.
Invitiamo, pertanto, il Cda a presentare quanto prima il piano che ha recentemente approvato, non solo al Consiglio Provinciale e al Consiglio Comunale di Cremona, in quanto soci di riferimento dell’ente fiera, ma anche a tutti i Sindaci del nostro territorio.
Nello stesso tempo non alimenteremo ulteriori dannose polemiche o scontri istituzionali, chiedendo alle altre forze politiche lo stesso impegno, poiché stanno avendo come unico risultato il progressivo isolamento del nostro territorio e delle relative realtà economiche dal contesto regionale e nazionale.


Gabriele Gallina
Coordinatore Provinciale Forza Italia
Alberto Sisti
Matteo Guerini Rocco
Consiglieri Provinciali Forza Italia
Carlo Malvezzi
Federico Fasani
Saverio Simi
Consiglieri Comunali Cremona Forza Italia

No responses yet

Mar 30 2021

donne al comando 30 03 2021

Published by under Pubblica Amm.ne

Donne al comando, Pirondini lo sapeva già, agli italiani, maschiacci! gliene frega poco, i problemi sono altri; da Blitz Quotidiano. Flaminio Cozzaglio.

Donne al comando, Italia migliore? Sondaggio: i problemi sono altri; e la rissa Serracchiani – Madia lo conferma

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 29 Marzo 2021 12:26

Donne al comando, la questione femminile spacca l’Italia. Solo il 56% la ritiene un problema importante. Tema più sentito dai giovani che dagli over 55. Bocciate le quote rosa in Politica : servono piuttosto merito e evidenti capacità personali. Ma il 67% sostiene che le donne debbano guadagnare come i maschi. A parità di mansioni.

La questione femminile torna centrale nel dibattito politico. Come un fiume carsico scompare e ricompare quando il dibattito politico se ne fa carico.

Per primo è stato il Pd ad accendere la miccia non avendo trovato posto nella squadra dei ministri nessuna donna dei Dem.

Poi ha detto la sua il neo segretario Enrico Letta che ha indicato – per i ruoli di governance del partito – la necessità di una significativa presenza di donne. E, come d’incanto, sono finite sotto i fari Debora Serracchiani e Marianna Madia.

La prima è una (tosta) avvocatessa romana, già vice di Renzi. Spedita dal partito a Trieste a reggere la presidenza della Giunta regionale del Friuli-Venezia Giulia. Incarico svolto dal 2013 al 2018. Dopo aver frequentato l’Europarlamento per poi essere eletta vice presidente del Pd (marzo 2019) – contitolare con Anna Ascani – e fatto il vice di Paolo Gentiloni e Valentina Cuppi (ex sindaco di Marzabotto).

Marianna Madia è romana anche lei. Deputato da tre legislature, ha raggiunto una certa notorietà facendo il ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione di governi Renzi e Gentiloni. Posto poi preso da Giulia Bongiorno nel primo governo Conte. Ora il rinnovamento rosa sta scricchiolando. Le due donne, candidate alla guida del gruppo alla Camera dei Deputati, sarebbero ai ferri corti. Almeno così si mormora nei corridoi di Montecitorio.

I sondaggisti hanno preso la palla al balzo ed hanno voluto vederci chiaro. Partendo da una domanda di fondo: quanti italiani ritengono importante la questione femminile?

Ed hanno scoperto – intervistando un migliaio di elettori – che l’Italia è spaccata esattamente in due parti, come si tempi di Coppi e Bartali. O, se volete, di Rivera e Mazzola. Metà (44%nè) sostiene che la questione femminile è importante, bisogna parlarne, i tempi sono maturi. Anzi siamo già in ritardo.

L’altra metà dice che è tempo perduto, che le priorità sono altre. Il 12% tace, nicchia, fa spallucce. E manda al diavolo gli intervistatori. Succede. Prevedibile il dato sulla disaggregazione di questo giudizio raccolto da Antonio Noto. Il 34% degli uomini afferma, risoluto, che la questione va affrontata. Adesso. Poche storie. Scendete dalla pianta. Sveglia. Questa percentuale sale tra le donne. Si arriva al 56%.

Stesse dinamiche, dice Noto, se si interpretano le risposte dei giovani, degli adulti, degli anziani.

I giovani sono più sensibili a questo tema “visto che per il 59% la problematica del ruolo della donna nella società è un fattore importante che caratterizza la vita sociale ed economica del Paese “. Con l’aumentare dell’’età le percentuali mutano. Gli adulti (35-54 anni) ammettono che la priorità va considerata (45%). Più tiepidi gli over 54. Si cala al 33%. C’è ancora tanta strada da fare.

In Italia finora solo cinque donne hanno ricoperto 3 delle 5 massime cariche

Alla presidenza del Senato è arrivata, per la prima volta, una donna il 24 marzo 2018. Maria Elisabetta Alberti Casellanti al posto di Piero Grasso. Avvocato, senatore per cinque legislature, per quattro anni componente del Consiglio superiore della magistratura, due volte sottosegretario di Stato (Giustizia e Salute), è approdata alla seconda carica dello Stato in virtù di un solido curriculum . Prima di lei vanno ricordate Nilde Iotti, Irene Pivetti, Laura Boldrini. Tutte e tre alla presidenza della Camera. Completa la sparuta pattuglia rosa Marta Cartabia, costituzionalista e accademica, prima donna a ricoprire la carica di presidente della Corte costituzionale. Per questo Draghi l’ha voluta nella sua squadra di governo.

Ma le donne in Italia sono ancora discriminate. Siamo al penultimo posto in Europa. Peggio di noi fa solo la Grecia

Solo una donna su due in età lavorativa – come documenta la fondazione Arché – è attiva. Il 73% delle dimissioni volontarie rassegnate nel 2017 (ultimo dato disponibile) sono state di lavoratrici madri. Solo il 28% delle posizioni dirigenziali nelle aziende italiane è ricoperto da donne. E il 31,5% di loro – tra i 16 e i 70 anni – è stata vittima di violenza. Siamo rimasti indietro. La parità di opportunità non si è verificata. Servono riforme strutturali ed un cambiamento culturale. Campa cavallo.

No responses yet

Mar 30 2021

palamara ha scritto un libro 30 03 2021

Published by under Pubblica Amm.ne

PALAMARA HA SCRITTO UN LIBRO con Sallusti sui sistemi di una certa magistratura e non ha subito conseguenze, questi qua per aver messo le dita nella marmellata finiscono ai domiciliari; dall’Agenzia Ansa. —Le accuse sono: falso materiale ed ideologico. Ai domiciliari sono finiti la dirigente generale del Dasoe Maria Letizia Di Liberti, il funzionario della Regione Salvatore Cusimano e il dipendente di una società che si occupa della gestione informatica dei dati dell’assessorato Emilio Madonia. Nell’inchiesta è indagato anche l’assessore regionale alla Sanità della Sicilia Ruggero Razza: gli è stato notificato un invito a comparire con avviso di garanzia. E’ accusato di falsità materiale ed ideologica. I carabinieri gli hanno anche sequestrato dei telefoni. L’assessore ha chiesto al presidente Musumeci di accettare le sue dimissioni. Il governatore Nello Musumeci ha accettato le dimissioni. Il presidente terrà l’interim. “Spalmiamoli un poco…” Così l’assessore alla Salute Ruggero Razza diceva alla dirigente regionale che avrebbe dovuto comunicare i dati dei decessi per Covid in Sicilia all’Istituto Superiore di Sanità. “I deceduti glieli devo lasciare o glieli spalmo?”, chiede lei non sapendo di essere intercettata. “Ma sono veri?”, chiede Razza. “Si, solo che sono di 3 giorni fa”, risponde. E Razza dà l’ok: “Spalmiamoli un poco”. La dirigente prosegue: “Ah, ok allora oggi gliene do uno e gli altri li spalmo in questi giorni, va bene, ok. Mentre quelli del San Marco, i 6 sono veri e pure gli altri 5 sono tutti di ieri… quelli di Ragusa, Ragusa 5! E questi 6 al San Marco sono di ieri.. perché ieri il San Marco ne aveva avuti ieri altri 5 del giorno prima, in pratica. Va bene?” “Ok”, risponde l’assessore Razza. In tutto gli indagati sono 7. “Letizia è inutile che facciamo stare in piedi sacchi vuoti… c’è stata una gravissima sottovalutazione e il dato finale di questa sottovalutazione di questa gravissima sottovalutazione è scritto in quegli indicatori, poi secondo me sono sbagliati perché mettono sullo stesso piano indicazioni diverse, però come avrai visto ci sono dei dati dove noi comunichiamo zero! … E chissà da quanto! “. Così l’assessore regionale alla Sanità siciliana Ruggero Razza parlava, non sapendo di essere intercettato, con la dirigente regionale Letizia Di Liberti dei dati sulla pandemia comunicati all’Iss.

Francoforte 30 03 2021 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

No responses yet

Mar 30 2021

titolo in mezzo 30 03 2021

Published by under Pubblica Amm.ne

TITOLO IN MEZZO

alla prima pagina della Provincia fin che c’è:

-Il Bovino è in stallo-

Sotto, altro titolo per far capire al lettore:

-Categorie a confronto per ricucire, ma l’intesa non arriva-

Francoforte 30 03 2021 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

No responses yet

Mar 30 2021

scatta e vince 30 03 2021

Published by under Pubblica Amm.ne


SCATTA E VINCE con facilità www.cremonasera.it sui colleghi che scrivono di Cremona; un augurio a Cabini e una possibile novità. —“Territorio unito a livello economico e sociale ma associazioni divise” E a settembre Buzzella potrebbe guidare Confindustria Lombardia.

Scadrà a giugno il mandato di Presidente dell’Associazioni Industriali della Provincia di Cremona e Francesco Buzzella lascerà lo stesso dopo aver diretto la Confindustria cremonese con grande capacità e lungimiranza. Come un timoniere che ben conosce il mare, anche se questo a volte può riservare delle sorprese, il dottor Buzzella ha condotto gli industriali con acutezza, sagacia e avvedutezza, in un periodo catastrofico per la storia nazionale. Gli abbiamo rubato del tempo prezioso per conoscere la politica industriale e, lui con grande garbo e gentilezza ha risposto alle nostre domande. Uomo di stile e di grande aplomb.

-Dottor Buzzella: come ha affrontato l’emergenza Covid il sistema industriale della nostra provincia?

“Direi bene. Pur essendo in una situazione drammatica le nostre aziende si sono attivate fin da subito per promulgare i protocolli, ancora in vigore. Con orgoglio devo dire che le stesse sono luoghi sicuri e, durante quest’anno trascorso sono pochissimi i casi di Covid registrati all’interno delle industrie cremonesi.”

-Lei che soluzione intravede dopo questa burrasca?

“Il futuro dell’economia va di pari passo con la campagna vaccinale. Ci aspettiamo che si acceleri la stessa e, noi aziende siamo pronte e disponibili a garantire lo svolgimento dei vaccini anche al nostro interno. Se tutto funzionerà per il verso giusto, si potrebbe veramente avere uno sprint e un volano per la ripresa.”

-Secondo lei è sbagliato affermare che la Provincia di Cremona procede a due velocità?

“Le due realtà sono Crema e Cremona: Crema con un forte legame con Milano e tutta l’area metropolitana; Cremona con altre caratteristiche dettate ambedue dalla posizioni geografica che occupano ma entrambi complementari l’una all’altra. Il fatto di avere in una città come Cremona tutti le sedi degli uffici facilita di molto i rapporti e semplifica la burocrazia, diminuendo i tempi per le varie pratiche.”

-A questo proposito si è spesso parlato di una classe dirigente provinciale poco avvezza a unire il territorio, a cogliere le istanze e a trovare le risorse per concretizzarle. Cosa ne pensa?

“Penso che l’unità del territorio si sia raggiunta a livello economico, sociale, amministrativo. Vedo molta divisione negli stake-holders tipo associazioni di categoria, singoli territori che purtroppo viaggiano molto per campanilismi in un’ottica solo personale.”

-L’Associazione Industriali e la Camera di Commercio hanno commissionato allo studio Ambrosetti una ricerca che ha portato alla realizzazione del Masterplan 3C. Su cosa punta?

“L’Associazione Ambrosetti ha fatto in primis uno studio del territorio cremonese classificandolo come un buon territorio ma con alcune carenze: mancano infrastrutture e la capacità di innovazione è bassa. Da qui ha tracciato undici linee guida che dovranno essere recepite affinché si aggiusti il tiro.”

-Per quanto riguarda la scuola?

“Importantissima. Dalla scuola riparte il rilancio del territorio. Mancano ITS, ovvero percorsi post diploma che offrono una formazione tecnica altamente qualificata per entrare subito nel mondo del lavoro. Nel cremasco esiste l’ITS della Cosmesi, ma non basta…Lei pensi che in Germania il rapporto con l’Italia è di 100 a 1.”

-A proposito di infrastrutture. Il prolungamento della metropolitana fino a Paullo diventa indispensabile per il rilancio del territorio post Covid?

“La metropolitana leggera è fondamentale, come lo è il raddoppio della Paullese e il rifacimento della Cremona Mantova, in ottica verso il Brennero. Le infrastrutture danno valore al territorio, dove ci sono svincoli nascono aziende, posti di lavoro e business in generale. Per infrastrutture intendo anche quelle digitali sono indispensabili per il buon funzionamento di ogni azienda.”

-Ed ora chiudiamo con due considerazioni “personali”. La prima: dottor Buzzella cosa pensa della possibilità della candidatura di Umberto Cabini a sindaco della città di Crema?

“Sarebbe una risorsa unica ed enorme per Crema e per il suo territorio, come lo era stato un suo antenato del 1861, che ricoprì la carica di sindaco e ospitò anche Garibaldi.”

-Lei dottore è in scadenza di mandato come presidente dell’Associazioni Industriali della Provincia di Cremona. Qualche indiscrezione circa il suo futuro in Confindustria?

“ A giugno scadrà il mio mandato dopo due anni. Sono stato precettato per ricoprire la carica di Presidente Lombardia degli Industriali dallo stesso Bonomi. Sono veramente lusingato e ho dato la mia disponibilità per questa opzione. A settembre scadrà il mandato del presidente Bonometti e…poi vedremo.”

Francoforte 30 03 2021 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

No responses yet

Mar 30 2021

l’acqua 30 03 2021

Published by under Pubblica Amm.ne

NOTIZIE DA CAMPAGNA AMICA

Agricoltori, custodi dell’oro blu

Campagna Amica sostiene e supporta l’agricoltura locale e sostenibile che ha tra i suoi valori la salvaguardia delle risorse naturali, prime tra tutte quella idrica.

Il 22 marzo di ogni anno si festeggia l’acqua, elemento vitale per la sopravvivenza di ogni essere vivente. La Giornata Mondiale dell’Acqua è una ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992, prevista all’interno delle direttive dell’agenda 21, risultato della conferenza di Rio su ambiente e sviluppo. La crisi idrica è diventata una preoccupazione moderna che ogni stato e ogni cittadino ha l’obbligo di affrontare. Più del 70% della superficie terreste è ricoperta d’acqua. Di fronte a questo dato può non essere immediato comprendere l’urgenza posta dall’insicurezza idrica, ma la questione diventa presto chiara se si analizza meglio questo numero: secondo l’USGS (United States Geological Survey), solamente il 2,5 % di quest’acqua è dolce (la maggior parte della quale è inaccessibile in quanto conservata nei ghiacciai e nelle calotte polari). Il restante 1,2% di quel 2,5 % dovrebbe essere invece condivisa da una popolazione mondiale di sette miliardi di persone, in costante crescita.

Oggigiorno, i cambiamenti climatici rendono incerta la disponibilità e la distribuzione geografica delle risorse idriche. Tutto ciò mette in pericolo le nostre economie, società ed ecosistemi. Secondo uno studio della United Nations University i costi del cambiamento climatico raggiungeranno circa 1,67 trilioni di euro nel 2030. In tal senso investimenti, infrastrutture e una gestione mirata di tale risorsa sono necessari per potersi adeguare ai cambi della natura e continuare ad avere uno sviluppo sostenibile. La sicurezza idrica non può essere a qualunque prezzo. Deve necessariamente essere sostenibile e rispondere in modo simultaneo alle esigenze sociali, economiche e ambientali. Ma più di tutto, la sicurezza idrica deve essere pensata in maniera tale che l’acqua ritorni nella natura e non venga sprecata, preservando così la biodiversità e la disponibilità di risorse e salvaguardando gli ecosistemi attraverso un’azione circolare. Infatti, oltre l’80% degli sprechi d’acqua a livello globale viene scaricata nell’ambiente senza alcun trattamento, nonostante la sanificazione dovrebbe essere al primo posto tra le nostre preoccupazioni. Secondo il rapporto Ocse, Water risk hotspots for agriculture, stress idrici legati a siccità, alluvioni, aumento del livello del mare, deterioramento della qualità dell’acqua e intensificazione della competizione per le risorse minacciano la produzione agricola in molte parti del mondo, determinando effetti catastrofici sulla produzione locale, la sicurezza alimentare e lo sviluppo socio-economico delle comunità. Secondo la Fao, attualmente, la scarsità idrica colpisce oltre il 40 % della popolazione mondiale, percentuale che potrebbe arrivare al 66% entro il 2050. Ciò è dovuto in gran parte proprio al consumo eccessivo di acqua nel settore agro-alimentare. Al contempo è questo stesso settore a risentire in modo significativo della mancanza d’acqua; ed è proprio l’agricoltura che ha la facoltà di contribuire, in modo significativo, all’aumento o alla diminuzione dello stress idrico nei singoli territori, determinando a propria volta un deterioramento – o meno – delle risorse naturali in questione. Quindi, gli agricoltori in primis, e chiunque operi nel settore agro alimentare, hanno un ruolo di fondamentale importanza nel contrastare l’insicurezza idrica e prevenire la futura assenza d’acqua. L’acqua è vitale per l’agricoltura ed è necessario che ogni agricoltore ne diventi custode attraverso un uso sostenibile, efficace ed efficiente.

Fondazione Campagna Amica cerca di sostenere e supportare l’agricoltura locale e sostenibile che abbia tra i suoi pilastri valoriali la salvaguardia delle risorse naturali, prime tra tutte quella idrica. Grazie alla sua rete di mercati locali di vendita diretta è possibile acquistare prodotti alimentari coltivati nel rispetto della natura e della sua biodiversità, contribuendo in questo modo a proteggere le risorse naturali e gli ecosistemi e contrastando in modo significativo il crescente stress idrico. È dunque dovere di ogni cittadino non abbandonare l’agricoltore in tale lotta, ma sostenerlo attraverso l’acquisto dei suoi prodotti.


No responses yet

Mar 30 2021

il processo floyd 30 03 2021

Published by under Pubblica Amm.ne

IL PROCESSO FLOYD

Passino i modi eccessivi della Polizia, ma se anche i giudici assolvono….

Francoforte 30 03 2021 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

No responses yet

Mar 30 2021

astrazeneca va bene 30 03 2021

Published by under Pubblica Amm.ne

ASTRAZENECA VA BENE

E Draghi con la moglie, settantenni, danno l’esempio, vaccinati entrambi!

Francoforte 30 03 2021 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

No responses yet

« Prev - Next »