Gen 20 2021

la legge del più forte-milleottocentocinquantuno 20 01 2021

Published by at 6:23 pm under Pubblica Amm.ne

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – milleottocentocinquantuno

https://www.errorigiudiziari.com/innocenti/vita-carriera-rovinate-risarcito-55-mila-euro/

Uno dei ritornelli dei giudici contro gli avvocati, ripreso ogni tanto anche dal sito Anm, che vi invito a leggere per capire chi li rappresenta, è che ricorrono sempre per allontanare i tempi dell’eventuale condanna; le Procure invece ricorrono molto spesso, evidentemente non si fidano delle sentenze dei Tribunali…..

—Quattro ordinanze di custodia cautelare e ben ottantatré giorni di carcere. E un’odissea giudiziaria durata dieci anni, con l’assoluzione emessa dal Tribunale di Teramo nel 2006 successivamente confermata in tutti i gradi di giudizio. Una vicenda umana e giudiziaria, quella dell’ex assessore all’urbanistica del Comune di Martinsicuro Antonio Lattanzi, che per la Corte d’Appello vale 55 mila euro. A tanto, infatti, ammonta l’indennizzo per ingiusta detenzione liquidato a Lattanzi dal tribunale dell’Aquila. Una cifra che per il diretto interessato ha il sapore della beffa. Perché se nessuna somma avrebbe mai potuto risarcirlo del dolore e dei danni subiti, quei 55mila euro danno a Lattanzi la misura di quanto valga per lo Stato la vita di un uomo ingiustamente arrestato per reati infamanti per un amministratore quali la concussione e l’abuso d’ufficio.

“E’ come se fossi stato raggiunto da una nuova ordinanza di custodia cautelare – commenta l’ex assessore del Comune di Martinsicuro, che in giudizio è sempre stato difeso dall’avvocato Lino Nisii -. Adesso valuterò insieme ai miei avvocati se fare ricorso in Cassazione ma questa cifra ridicola è il segno di quanto valga la vita di un uomo ingiustamente arrestato. E che le quattro ordinanze di custodia cautelare a mio carico siano state un errore giudiziario non l’ho detto io, ma il Tribunale del riesame che le ha sempre annullate. Una verità giudiziaria confermata in tutti i gradi di giudizio”.

Nel corso dell’intero procedimento giudiziario, dalla fase delle indagini preliminari all’assoluzione emessa dal Tribunale di primo grado e confermata fino in Cassazione, Lattanzi ha sempre mantenuto un estremo riserbo. E dimostrato un profondo rispetto delle istituzioni e della magistratura. Non ha mai avuto parole di accusa verso la Procura, ha sempre espresso al massima fiducia nella magistratura. E quando ha parlato, dopo che la sentenza di assoluzione è divenuta definitiva, lo ha fatto essenzialmente per raccontare la sua vicenda umana. E per esprimere l’amarezza di un uomo travolto da una vicenda giudiziaria che ne ha interrotto la carriera politica. E non perché qualcuno, all’interno del suo partito (all’epoca era An) gli abbia chiesto di fare un passo indietro. Ma perché Lattanzi ha scelto consapevolmente di dedicare tutte le sue forze per difendersi, per dimostrare la sua innocenza.

“Nessuna somma potrà mai risarcirmi per il dramma che ho vissuto – dice Antonio Lattanzi -. Sia chiaro, non ho mai voluto arricchirmi con questa storia. Non avrei mai voluto vivere un’esperienza del genere. Ma avrei voluto almeno recuperare quello che ho speso in questi anni. Questa storia ha portato con sè un carico di problemi psicologici, affettivi, d’immagine. Problemi per me, per la mia famiglia. E quello che mi ha colpito di più è che per l’avvocatura dello Stato l’assoluzione mi avrebbe risarcito di tutto”. Parole, quelle dell’ex assessore, che danno conto dell’amarezza di un uomo. Un’amarezza che non passa in secondo piano nemmeno di fronte all’assoluzione. Un’assoluzione che non potrà mai restituirgli tutto quello che ha perso.

“Sono profondamente amareggiato – conclude Antonio Lattanzi -. Anche perché io ho le spalle grosse, ho sempre lottato con i miei avvocati per dimostrare la mia estraneità ai fatti. Anche quando sotto il peso della pressione sarebbe stato più facile ed umano confessare anche colpe inesistenti. Ma ricordo che il sindaco di Roccaraso Camillo Valentini, dopo essere stato arrestato, si è suicidato in carcere”.

A breve, in ogni caso, Lattanzi racconterà la sua storia in un libro pubblicandola, atti alla mano, anche su Facebook.

La vicenda giudiziaria di Antonio Lattanzi è finita in “Non voltarti indietro“, il primo docufilm sugli errori giudiziari mai girato in Italia, insieme ad altre quattro storie emblematiche di innocenti finiti vittime di ingiusta detenzione.

Francoforte 20 01 2021 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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