Dic 02 2020

la legge del più forte-milleottocentotre 02 12 2020

Published by at 6:54 pm under Pubblica Amm.ne

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – milleottocentotre

Da www.errorigiudiziari.com, com d’uso; quando comprate un terreno assicuratevi che nel raggio di qualche Km nessuno conservi armi, è la lezione di oggi! —Due cittadini di Gioia Tauro, madre e figlio, arrestati con accuse pesanti e poi, dopo oltre un anno assolti con formula piena, ovvero per non avere commesso il fatto, si sono rivolti alla Corte di Appello di Reggio Calabria chiedendo, a titolo di risarcimento per la ingiusta detenzione e per altri danni connessi, compresi quelli morali, un risarcimento complessivo di un milione e mezzo di euro. Protagonisti della storia, che fa seguito ad un arresto al quale i giornali avevano dato ampio risalto, sono Teresa Guerrisi, 40 anni, e il figlio Domenico Albanese, 21 anni. Entrambi, assistiti dai legali di fiducia, avvocati Gregorio Cacciola e Domenico Ascrizzi, intendono essere risarciti dopo la sentenza assolutoria emessa dal Gup dott. Santo Melidona a conclusione del rito abbreviato, col quale avevano chiesto di essere giudicati. Per Teresa Guerrisi e per Domenico Albanese e per un un loro congiunto, Stefano Condello, 64 anni, coinvolto nel processo per falsa testimonianza, il pubblico ministero aveva chiesto condanne varianti dai dieci ai quattordici anni. Tutto era cominciato il dodici maggio del 2009, allorquando in località Valle Amena di Gioia Tauro, in prossimità di una azienda agricola condotta da Teresa Guerrisi (il marito è rimasto vittima di un agguato nel marzo 2005) e Domenico Albanese, nel corso di una perlustrazione gli agenti della Squadra Mobile di Reggio Calabria, dell’Unità anticrimine della Questura reggina e del Commissariato di Gioia Tauro, avevano scoperto, interrate e sistemate in contenitori di plastica, armi, munizioni e droga. Per la cronaca i poliziotti avevano portato alla luce cinque fucili calibro 12 di cui uno a pompa e uno a canne mozze, due mitragliette di fabbricazione straniera, un revolver, sei candelotti di dinamite, centinaia di munizioni, tre panetti del peso complessivo di un chilogrammo circa di hashish, due passamontagna e altro materiale. Per la donna e il figlio era scattato subito l’arresto. Teresa Guerrisi era stata ammessa ai domiciliari, dovendo accudire una figlia di pochi anni, e vi è rimasta fino al diciotto giugno scorso; Domenico Albanese era finito in carcere, peregrinando un po’ per tutta Italia malgrado le sue non buone condizioni di salute, soltanto dal dodici maggio 2010, ovvero poco tempo prima del processo conclusosi con l’assoluzione con formula piena, gli erano stati concessi i domiciliari. Madre e figlio si sono protestati sempre innocenti sostenendo di non avere nulla a che fare con le armi e tutta l’altra roba scoperta in contrada Valle Amena. I due legali avevano anche presentato delle memorie difensive, frutto di indagini e investigazioni, sostenendo tra l’altro, carte e documenti alla mano, che il posto dove erano stati trovati interrati i contenitori di plastica con armi munizioni e droga non ricadeva nella proprietà Guerrisi-Albanese ma che lo stesso era soltanto vicino. Da qui, poi, la decisione dei due legali di andare in giudizio con il rito abbreviato che si è concluso con la piena assoluzione. «Per i due arrestati – sottolinea l’avv. Gregorio Cacciola – era stato addirittura ipotizzato il reato di collusione con la criminalità organizzata e di essere, in particolare, favoreggiatori della famiglia Piromalli. La loro assoluzione conferma, invece, il contrario. Ma restano alle loro spalle sofferenze di ogni tipo, a cominciare dalle ingiusta detenzione per la quale, ormai definitiva la sentenza assolutoria (la Procura ha rinunciato all’appello), è stata avanzata la richiesta risarcitoria, un milione per Domenico e cinquecentomila euro per la signora Teresa, in quanto è chiaro e scontato si sia trattato di un clamoroso errore giudiziario». Teresa Guerrizzi ha ottenuto la riparazione per ingiusta detenzione: lo Stato le ha liquidato la somma di 50 mila euro.

Francoforte 02 12 2020 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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