Ott 30 2020

vengo anch’io, no, tu no 30 10 2020

Published by at 12:11 pm under Pubblica Amm.ne

VENGO ANCH’IO, NO, TU NO

Oppure per qualche voto in più; interessante il contributo di una Pubblica Amministrazione a chi primo arriva; campo di lotta Affiche, da www.cremonaoggi.it:

—Doveva essere il Comune o la Regione ad entrare nel merito delle illustrazioni che hanno composto la mostra ‘Affiche’? Il tema viene ripreso oggi dall’assessore regionale all’Autonomia e Cultura di Regione Lombardia Stefano Bruno Galli, qualche giorno dopo la pubblicazione, sul Bollettino ufficiale della Regione, della concessione di un contributo di 6000 euro all’associazione Tapirulan, organizzatrice della mostra. “È necessaria qualche precisazione – scrive l’assessore – anche perché in seno all’opinione pubblica cremonese potrebbero diffondersi convincimenti fuorvianti. “Il bando “Ri-vivi la Lombardia” – uscito il 10 agosto scorso – è stato concepito con il deliberato obiettivo di sostenere le iniziative estive, che si sarebbero svolte all’aperto, per rilanciare le manifestazioni culturali nella massima sicurezza, dopo il tempo lungo del lockdown. Era un bando – con il quale abbiamo finanziato un centinaio di progetti – ‘a sportello’. In estrema sintesi: chi prima arriva, cioè ‘clicca’ per primo, meglio alloggia. “Sono sempre stato contrario ai bandi a sportello, che prescindono da un’approfondita valutazione dei progetti. Mirano solo a verificare i requisiti formali dell’associazione che li propone. Tanto è vero che quello presentato dall’Associazione culturale Tapirulan descriveva solo in generale l’idea di ‘Affiche’, mostra ‘atipica’ – com’era definita nella sintesi del progetto – perché allestita negli spazi riservati alle affissioni pubblicitarie o ai manifesti elettorali. Punto. Nessuna parola su Nicoletta Ceccoli e la sua arte”. “Affiche – continua Galli – non era una mostra a pagamento. Era una mostra – davvero invasiva – diffusa per una ventina di chilometri lungo le vie della città, negli spazi concessi dal Comune di Cremona. Veniva ‘imposta’ a tutti: difficile non imbattersi nei suoi pannelli. Era dunque l’amministrazione comunale a dover esprimere una valutazione in ordine alla proposta culturale da offrire alla cittadinanza attraverso i suoi spazi. Non era certo della Regione che neppure sapeva, per effetto del meccanismo del bando a sportello, di quale iniziativa – nello specifico – si trattasse. E che non poteva neppure verificare – per tutte le domande presentate a ogni bando a sportello? – quale tipo di arte pratichi un artista indicato con il solo nome e cognome.

Francoforte 30 10 2020 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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