Ott 01 2020
la legge del più forte-millesettecentoquarantadue 01 10 2020
LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – millesettecentoquarantadue
Dal sito nazionale dell’Anm, Palamara espulso, la parte finale dell’intervento di Stefano Giovagnoni. Le dinamiche di favorire un collega non danneggiano gli altri, è solo una responsabilità morale…..
—L’Anm
non ha cercato un capro espiatorio; ha fatto, in primo luogo, un “mea
culpa” e ha chiesto scusa in tutte le sedi istituzionali ai
cittadini, ai colleghi , alla intera comunità, al Presidente la
Repubblica e alla Carta Costituzionale, riconoscendo una propria
responsabilità morale perché, forse, certe dinamiche erano
conosciute e sono state taciute, ma mi sia consentito di dire che non
pensavamo che si fosse arrivati al punto di concertare
strategie di danneggiamento nei confronti di colleghi per le nomine
agli uffici giudiziari e di tramare alle loro spalle per il
perseguimento di finalità personali.
No,
questo non potevamo saperlo e lo respingiamo con forza, la
magistratura non è questa, non ci riconosciamo in quei comportamenti
perché non ci appartengono.
Si
tratta di fatti di eccezionale gravità perché hanno gettato una
gravissima ombra sul prestigio e sulla credibilità dell’intera
categoria, al punto che diversi colleghi hanno pubblicamente
confessato di aver provato imbarazzo davanti ai loro parenti, ai loro
genitori, ai loro mariti, alle loro mogli e soprattutto di essersi
vergognati di dire ai loro figli di essere magistrati.
Dobbiamo
essere convinti e credere con fermezza che il rigoroso rispetto delle
regole deontologiche sia condizione della credibilità del magistrato
e che la credibilità del magistrato sia, a sua volta, essenziale
all’accettazione da parte della società della autonomia e
dell’indipendenza della magistratura che non costituiscono, occorre
ricordarlo, un grazioso regalo fatto dai costituenti ad un gruppo di
privilegiati, ma sono funzionali all’esercizio della giurisdizione.
Francoforte 01 10 2020 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com
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