Set 29 2020

cesare paga 29 09 2020

Published by at 3:34 pm under Pubblica Amm.ne

CESARE PAGA e L’Avvenire, il giornale dei Vescovi italiani, si frega le mani soddisfatto. Certo che per confondere una legge con dei comportamenti ripetuti serve uno stomaco robusto! —Correggere sì, cancellare no. Reddito di cittadinanza sotto attacco. Ci sono le truffe, certo. Ci sono gli evasori totali, vero. E c’è chi se ne approfitta per non lavorare oppure farlo poco e ‘in nero’. Ma queste non sono novità prodotte dal Reddito di cittadinanza, come invece oggi si vuol far pensare per cancellare uno dei pochi strumenti – pur imperfetto – di welfare a favore dei più deboli.
I comportamenti opportunistici nel mercato del lavoro o quelli addirittura delinquenziali in campo economico ci sono sempre stati. Prima del Reddito di cittadinanza, una certa politica e professionisti compiacenti si inventavano la concessione di pensioni di invalidità a chi invalido non era. I sussidi di disoccupazione agricola a chi nei campi non ha mai messo manco uno stivale, sono una malapianta vecchia di decenni e non ancora estirpata. Di evasione fiscale, poi, l’Italia è malata cronica: chi stima 100, chi arriva a 150 miliardi di euro l’anno di soldi sottratti al fisco. L’economia sommersa, secondo l’Istat, supera il 12% del Pil e, tolte le attività propriamente criminali, assomma a 190 miliardi di euro, con il lavoro in nero che pesa per il 37%. Cifre relative al 2018, prima dunque che venisse approvato il Reddito di cittadinanza. Eppure oggi la narrazione, in particolare di una parte della stampa espressione di certo mondo imprenditoriale, cerca di far passare il Reddito di cittadinanza come l’origine di tutte le malversazioni. Fino a ribaltare il quadro della realtà e delle responsabilità. Il lavoro ‘in nero’, infatti, sarebbe colpa di chi, per non perdere il Rdc che riceve, non vorrebbe più lavorare in regola. E non di imprenditori e professionisti che il ‘nero’ lo hanno sempre sfruttato, lucrandoci dei bei guadagni. Eccetera eccetera.

Francoforte 29 09 2020 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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