Lug 13 2020

qui cremona-seicentonovantadue 13 07 2020

Published by at 4:26 pm under Pubblica Amm.ne

QUI CREMONA – seicentonovantadue

Quando scrive Antonio Grassi la tastiera vibra, le idee e le battute s’affollano, ma devono cedere spazio al principio: ubi maior minor cessat, considerato il numero; “Cremona, è tempo di alzarsi dalla panchina e scendere in campo”, è il titolo del pezzo di oggi per www.cremonaoggi.it; l’inizio:

—Il raddoppio ferroviario della Mantova-Cremona-Codogno si farà. Almeno questa la promessa. Escluso dal binario di Italia veloce viaggerà, grazie all’interrogazione di un parlamentare di casa nostra, su quello alternativo dei commissari. Roma ne nominerà uno che realizzerà l’opera con procedure più rapide e snelle di quelle abitualmente seguite per operazioni di questo genere. Il sistema ha funzionato a meraviglia per il nuovo ponte di Genova e non c’è motivo di dubitare che ciò non avvenga a Cremona. Mancano il Decreto del presidente del consiglio che definisce l’operazione, il progetto, il finanziamento e molto altro. Arriveranno.

il durante:

—Sulle mappe antiche, ai confini della nostra provincia, non compare l’avvertimento hic sunt leones, bensì hic sunt boves, che non è un’offesa, ma la realtà, certificata e veicolata in Italia e all’estero dalla Fiera internazionale del bovino. Vanto degli allevatori la manifestazione è uno dei fiori all’occhiello di Cremona. Poco importa se oggi l’appuntamento è meno splendente del passato e i petali un po’ appassiti.

il finale:

—Scoprire guerriera la paciosa provincia di Cremona sarebbe qualcosa di straordinario. Di più, di rivoluzionario. Se così fosse il territorio entrerebbe in campo dal primo minuto senza attendere in panchina. Ma pure questa è un’altra storia. Forse, solo un sogno—

Crisi Vanoli basket, un’idea: se Arvedi, abituato a vincere, proponesse uno scambio con la Cremonese?

Coronavirus, forse Luca Alini, infermiere dell’ospedale, non ha torto, se la Provincia fin che c’è scrive, con parole che potrebbero suonare un po’ buffe sui più anziani:

— Non è cambiato nulla. Il virus non è mutato. I quadri clinici degli ultimi ricoverati non sono diversi da quelli di chi entrava in ospedale tra febbraio e marzo. L’età però sembra essere diversa: mediamente, si tratta di persone più giovani. E questo forse perché ora si è riusciti a mettere in salvo i più anziani: le Rsa restano blindate e protocolli rigidissimi rendono le residenze socio-sanitarie un arcipelago di isole bonificate dopo il tributo altissimo pagato.

Francoforte 13 07 2020 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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