Lug 12 2020

la legge del più forte-milleseicentocinquantatre 12 07 2020

Published by at 8:15 pm under Pubblica Amm.ne

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – milleseicentocinquantatre

Dal Dubbio la conferma: non solo i giudici si ritengono quasi perfetti, tutti! ma hanno gli strumenti per punirsi da sé eventualmente sbagliassero in modo grossolano, alla Tortora, per intenderci!

—La proposta è in discussione in Commissione Giustizia martedì ma a sorpresa potrebbe incontrare anche il favore del ministro Alfonso Bonafede. Si tratta della modifica all’articolo 315 del codice di procedura penale, in materia di trasmissione del provvedimento che accoglie la domanda di riparazione per ingiusta detenzione, ai fini della valutazione disciplinare dei magistrati, proposta dal parlamentare forzista Enrico Costa. E l’inaspettato possibile placet del Guardasigilli avvalora anche le ipotesi di sostegno del partito del Cavaliere al governo.

Bonafede, nelle scorse settimane, ha avviato un monitoraggio dei casi effettivi di “ingiusta detenzione”, circa 1000 l’anno secondo “www.errorigiudiziari.com”, anche per verificare il comportamento tenuto dai magistrati che hanno sbagliato. Un’idea che non piace all’Anm, come riporta Repubblica, che tramite il segretario Giuliano Caputo sostiene l’esistenza di strumenti già deputati a verificare e punire gli errori. «Abbiamo già efficaci strumenti per accertare eventuali errori e un rigoroso sistema di responsabilità civile e disciplinare. Questa modifica è inutile e rischia di condizionare l’adozione di iniziative cautelari proprio nella fase in cui i magistrati sono chiamati ad operare scrupolosamente, sulla base di elementi frammentari, un difficile bilanciamento tra le fondamentali garanzie di libertà e le esigenze di tutela della collettività. Che si tratti dell’ennesima norma manifesto è confermato dal riferimento alla “superficialità”, concetto e terminologia del tutto estranei al mondo del diritto».

D’altronde, proprio il sistema di sanzioni è uno dei punti più criticati da parte delle toghe, che hanno deciso di mettere i bastoni tra le ruote al ministro al tavolo per la riforma del processo penale, prima disertato, poi riaggiornato giovedì scorso, ma giusto per ribadire il proprio no, questa volta assieme all’avvocatura, anche se per motivi diversi.

Enrico Costa, responsabile Giustizia di Forza Italia, è dunque convinto che la maggioranza sarà con lui: «Se viene tolta ingiustamente la libertà a una persona, non può pagare solo lo Stato, ma occorre fare chiarezza e verificare se ci sono state negligenza o superficialità da parte del magistrato che come pm ha richiesto l’arresto o come gip lo ha disposto. Ci sono vite distrutte per arresti decisi con troppa disinvoltura. Talvolta ai limiti del sequestro di persona».

Francoforte 12 07 2020 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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