Archive for Maggio, 2020

Mag 30 2020

la legge del più forte-milleseicentodieci 30 05 2020

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LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – milleseicentodieci

Da www.errorigiudiziari.com; i soliti pentiti fanno penitenza indicando a vanvera i complici, i giudici non controllano bene e Mirko Eros Turco si fa 10 anni di galera, vestito da innocente.

—“E’ stato un incubo dal quale esco solo adesso. La mia vita ricomincia oggi, a 30 anni”. Furono queste le prime parole pronunciate davanti ai cronisti da Mirko Eros Turco, rientrato a Gela da uomo libero, dopo 10 anni di ingiusta detenzione nel carcere di Bologna con l’accusa di avere compiuto due delitti nel 1998: quello del commerciante Orazio Sciascio, 66 anni, avvenuto durante un tentativo di rapina nella sua salumeria di “Locu Baruni”, e quello di Fortunato Belladonna, 16 anni, il cui cadavere fu bruciato in un canneto del lungomare di Gela.

Mirko Eros Turco, accusato da alcuni pentiti di mafia, era stato condannato all’ergastolo. Ma fu scagionato da altri sette collaboratori di giustizia, che avevano confermato la sua estraneità. “Non ho finito mai di sperare”, disse ai giornalisti, “non mi sono lasciato prendere dalla depressione, mai pensato al suicidio, c’era in me la forza dell’innocenza e la convinzione che prima o poi la verità sarebbe venuta a galla”. A chi gli chiedeva cosa aveva provato per tutti quegli anni passati da presunto colpevole, rispose “rabbia, delusione per una giustizia ingiusta, ma mai desiderio di vendetta”. Tutto comincia nel 1998, quando Mirko ha ancora diciassette anni e gli manca poco per prendere la patente. L’11 agosto di quell’anno viene ritrovato il corpo di un sedicenne: si chiama Fortunato Belladonna ma a dispetto del nome viene ritrovato carbonizzato in un canneto nei pressi del lungomare di Gela. Cosa nostra lo ha ucciso perché ritiene che il ragazzo sia coinvolto nell’omicidio di Orazio Sciascio. Qualcuno mormora che doveva essere solo una punizione. Il giovane, avvicinatosi alla malavita, era un ”cane ca nun canusci patruni”, come dicono in Sicilia. Di questa morte, la Corte d’assise di Caltanissetta incolpa proprio Rosario Trubia, che confessa altri fatti di sangue e inizia a collaborare con la giustizia insieme ad altri affiliati del clan Emmanuello e i fratelli Emanuele, Sergio e Angelo Celona. E viene incolpato anche il nostro Mirko Eros Turco, lo hanno detto i pentiti. È stato lui: condanna all’ergastolo, i magistrati non hanno dubbi. Neppure il tempo di vedersi sul groppone un omicidio che non ha commesso, che a Turco ne viene appioppato un altro. Quello di Orazio Sciascio. Sciascio è un ex operaio di mulino in pensione, ha 67 anni e gestisce una salumeria insieme alla moglie Rosaria Caci. Alcuni banditi entrano nel negozio, gli chiedono il pizzo, lui reagisce e lo fanno fuori a revolverate. Ha due figli carabinieri. Di pagare non ne vuole sapere. Ma loro, i mafiosi, non vogliono fargli sconti. La firma di questo omicidio è come una macchina usata che nessuno vuole. Passa di mano in mano, di nome in nome. Ma il cerino finisce in mano a Mirko Turco. A incastrarlo è proprio la vedova di Sciascio, Rosaria Caci, che in un faccia a faccia non ha il minimo dubbio. Lo indica. È stato Mirko. Ma il seguito della storia, delle indagini, lo stuolo di falsi pentiti, contropentimenti, finalmente porta alla verità nel 2012. Con l’omicidio del salumiere, Turco non c’entra nulla. La corte di appello di Catania revoca la condanna di Turco e lo assolve per l’omicidio di Sciascio. I responsabili individuati sono Salvatore Rinella e Salvatore Collura. Resta però la condanna per Belladonna, il ragazzo arso vivo nel canneto. Tutto è messo nero su bianco soltanto nel dicembre del 2011. Due collaboratori di giustizia, Carmelo Massimo Billizzi di 41 anni e Gianluca Gammino di 37 anni, affiliati al clan Madonia di Gela, vengono condannati rispettivamente a 19 e a 18 anni di reclusione. Si sono autoaccusati dell’omicidio del 16enne Fortunato Belladonna: hanno confessato di averlo ammazzato loro il 14 luglio del 1998. Mirko Eros Turco si è già fatto dieci anni di carcere per due omicidi che non ha mai commesso. Ha ottenuto la revisione del processo e la libertà dalla Cassazione nel 2008. Ma l’ultima parola, la parola definitiva che insieme alla libertà gli restituisce anche la sua dignità di uomo arriva solo ieri, dopo molte altre complicazioni. La procura generale di Messina ha insistito: ha chiesto il rigetto della revisione del processo ai danni dell’ex ragazzino invecchiato in carcere per le chiacchiere di sette pentiti. Ma la corte di Appello di Messina ha respinto la richiesta della procura generale e accoglie l’istanza di revisione. L’8 marzo 2015 Mirko Eros Turco viene assolto, al termine del processo di revisione, con formula piena per non avere commesso il fatto. La condanna all’ergastolo è stata revocata. Lo aveva detto dal primo minuto in galera: «Io sono innocente». Ma qualcuno ha creduto a tante bugie. Chissà se c’è qualcuno disposto a pentirsene. Sabato 12 settembre 2015 la sentenza di assoluzione diventa definitiva: la Corte d’appello di Messina ha rigettato anche il ricorso avanzato dalla procura generale contro la revisione del processo. Mirko Eros Turco è tornato a essere un uomo libero, ma soprattutto innocente.

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Mag 30 2020

qui cremona-seicentoquarantotto 30 05 2020

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QUI CREMONA – seicentoquarantotto

Da www.cremonoggi.it l’omaggio a Arvedi del Comune:

—In occasione della Festa della Repubblica, il Comune di Cremona organizza l’iniziativa 2 Giugno – Siamo cittadini dedicata alle ragazze ed ai ragazzi che hanno compiuto 18 anni, nonché agli stranieri residenti a Cremona che hanno acquisito la cittadinanza italiana. Nel rispetto della normativa vigente, quest’anno il programma della cerimonia è stato molto semplificato per evitare ogni forma di assembramento. Alle 11.30, nel cortile del Museo del Violino, che il 2 giugno riapre le sue porte ai visitatori, la giovane violinista Sara Zeleni*, che si collocherà all’intero della grande scultura di Jaume Plensa L’Anima della Musica, suonerà l’Inno Nazionale con uno strumento vincitore di un’edizione del Concorso Triennale Internazionale di Liuteria “A. Stradivari”—

Sito della Diocesi di Cremona:

—Riflessi Magazine e il Museo del Torrazzo presentano un’iniziativa del tutto particolare per celebrare, martedì 2 giugno, una data speciale per la diocesi, la città e il territorio della provincia di Cremona: un talk show registrato dentro le sale del Museo Verticale per guardare al futuro da un punto di vista… unico. «Tempi nuovi. Cremona riparte»: questo il titolo e il tema della serata che andrà in onda il 2 giugno alle ore 21 su riflessimag.it, sulla pagina facebook del magazine e sui social della diocesi di Cremona (Youtube e Facebook)— Anche il Giorno scrive del centesimo attacco alla sede della Lega: —Scritte e vetri rotti alla sede della Lega di Cremona. Gli atti vandalici nella notte scorsa come precisa la Lega sulla sua pagina Fb. “L’ennesimo nell’arco degli ultimi dieci anni. Le finestre sono state sfondate e sul muro esterno dell’appartamento adiacente sono comparse scritte di chiara matrice antagonista” si legge nel post— Il sindaco Gianluca Galimberti scrive al direttore delle Ferrovie Italiane, Francesco Parlato; scelgo la frase per me più significativa: —Saremmo felici di poter avere un incontro con lei anche a Cremona, cosicché se non conosce già i luoghi, possa rendersi conto delle potenzialità dei nostri territori.

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Mag 30 2020

c’è padrone e padrone 30 05 2020

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C’E’ PADRONE E PADRONE

Gad Lerner risponde oggi a Michele Serra dal Fatto Quotidiano: “Caro Michele, Repubblica adesso è sotto padrone”. Da quando cioè l’ha comprata John Elkann, prima con Carlo De Benedetti, no!

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Mag 30 2020

politici amici e non 30 05 2020

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POLITICI AMICI E NON

Dall’Avvenire; il Presidente della Repubblica dorme spesso all’umido, se ha bisogno di leggere i giornali per le notizie che l’italiano medio conosce da anni; e non una parola in più sulla “commistione tra politici e magistrati”: commistione strana, chè da un lato ci si incontra di sera in albergo, dall’altro si fanno processi agli ex ministri per la trattativa Stato mafia.

—È il tempo, per Sergio Mattarella, di porre rimedio alla «degenerazione del sistema correntizio» e all’«inammissibile commistione tra politici e magistrati», dinamiche già denunciate dal capo dello Stato (e presidente del Csm) nelle opportune sedi istituzionali un anno fa, sul nascere del “toga–gate”.

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Mag 30 2020

neanche il tempo di copiare 30 05 2020

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NEANCHE IL TEMPO DI COPIARE

trovano, alla Provincia fin che c’è; ieri servizi durissimi di www.cremonaoggi.it sull’affaire Ponchielli/Cauzzi, con la presa di posizione dei soci fondatori e sostenitori, Arvedi in testa, eppure non una riga sull’on line, dove il primo posto è occupato dai nuovi Cavalieri del Lavoro!

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Mag 30 2020

il segnale 30 05 2020

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IL SEGNALE

Se perfino Trump telefona alla famiglia di Floyd per calmare gli Usa in fiamme, vuol dire che il poliziotto assassino l’ha combinata grossa: valeva la pena?

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Mag 30 2020

sempre il pomodoro 30 05 2020

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I consigli del nutrizionista di Campagna Amica

Pomodoro, il re della dieta mediterranea

Tipico ortaggio estivo, deve il suo colore rosso alla presenza del “Licopene”, un carotenoide che protegge le membrane cellulari ed è attivo contro le malattie cardiovascolari

Il pomodoro è l’ortaggio tipico della dieta mediterranea e dei suoi numerosi piatti salutisti. Deve il suo colore rosso al licopene, una sostanza carotenoide. Si trova solo in pochissimi tipi di frutta e verdura e il pomodoro è quello che ne contiene di più. È un grande antiossidante e si è visto che le diete addizionate di succo di pomodoro aumentano le difese organiche. C’è una correlazione tra il consumo di pomodori freschi e bassi livelli di grassi perossidati nelle colesterolo LDL, cioè nel colesterolo “cattivo”, che sono appunto gli indicatori del grande stress ossidativo, quello che porta le cellule a invecchiare molto precocemente. Il licopene protegge le membrane cellulari ed è attivo contro le malattie cardiovascolari. Sia l’esofago che lo stomaco risentono positivamente di questa protezione. Inoltre è anche un potente antiossidante e ha una funzione antietà. Un etto di pomodori fornisce solamente 20 calorie e contiene una grandissima quantità di acqua (il 94%) con tracce di proteine e grassi e un po’ di buoni zuccheri (il 3,5%) e un po’ di buona fibra vegetale che aiuta l’intestino ad essere regolare. Fornisce, inoltre, un’ottima dose di Vitamina C, quasi un terzo del fabbisogno giornaliero, di Potassio e pochissimo Sodio, per cui è ideale non solo per quei maschi che soffrono di prostata, ma anche per tutti coloro che soffrono di cuore. Il pomodoro crudo va gustato, in insalata, solo quando è al punto giusto di maturazione, perchè appartenendo alle Solanacee, se introdotto ancora verde, può contenere la solanina un alcaloide tossico alla salute umana; inoltre quando è verde contiene meno Vitamina C e meno licopene. Il pomodoro acerbo è, inoltre più ricco di acido ossalico, che può favorire la formazione di calcoli renali di ossalato di calcio.

A cura di Giorgio e Cinzia Myriam Calabrese

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Mag 30 2020

sassi e scritte 30 05 2020

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SASSI E SCRITTE

contro la sede della Lega, così intendono la libera uscita gli antagonisti dei centri sociali. Lapidario il commento di Fabio Grassani a www.cremonaoggi.it:

—Per gente così, sarebbe utile una zona rossa permanente. Anche il virus dell’ignoranza fa disastri.

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Mag 30 2020

col tifo di sussurrandom 30 05 2020

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COL TIFO DI SUSSURRANDOM prima di ogni altro, e l’assistenza quotidiana di Stefano Mauri, il DocRock Maurizio Borghetti diffonde la sua verità, che non diverge tanto da quella ufficiale, salvo gli esami e i rimedi! —Dati alla mano, considerando il numero di abitanti e le percentuali dei contagiati, ecco la provincia di Cremona, senza dubbio è tra le più colpite al mondo dal maledetto Covid-19. E pure le vicine provincie di Lodi, Piacenza, Brescia e Bergamo non sono state risparmiate dal Coronavirus. Tutt’altro. Ah, non ci fosse stato il dottor Maurizio Borghetti, radiologo esperto con idee controcorrente sulla valutazione dei dati relativi al virus, probabilmente del caso Crema e Cremona non si sarebbe occupato nessuno. Pure il dottor Attilio Galmozzi, a onor del vero, si è impegnato per portare alla ribalta la cosiddetta questione Crema, col nosocomio cremasco, tra la fine di febbraio e gli inizi del marzo scorso trasformato in un vero e proprio Lazzaretto dell’Italia Settentrionale. Adesso però pure i politici nazionali si stanno interessando, a quanto pare, dei tanti ammalati e purtroppo dei numerosi decessi tra i monti di Bergamo e Brescia e i fiumi Oglio, Serio, Po e Adda. Già ma cosa è successo in quella fetta di Lombardia bombardata, violentata dal “Covid”? Riuscirà chi di dovere a capirci e poi a spiegare qualcosa? Intanto nei giorni scorsi, Borghetti è tornato a … postare sui social.

–Ehilà! Finalmente se ne sono accorti. Era inevitabile che prima o poi accadesse. È da marzo che lo diciamo. Sì, su Facebook, Instagram e sui Media locali perché i TG e i salotti nazionali parlavano di Bergamo (giustamente), Milano (meno coinvolta, come il Veneto) Roma (pochissimo interessata cosi come Napoli e Genova ) mentre qui, a Crema e in provincia di Cremona c’era l’inferno e figuratevi se ci chiamavano (salvo pochissime eccezioni). Ne avremmo fatto volentieri a meno, dell’inferno. Visto che però è successo e nelle proporzioni che ormai sempre più vengono rese note anche a chi non le ha vissute, immagino e spero se ne tenga conto in tutte le valutazioni sanitarie, economiche, epidemiologiche che necessariamente devono e dovranno fare a tutti i livelli. Magari un giorno si riuscirà anche a capire perché sia stata cosi violentemente colpita dalla Corona Pandemia questa striscia di terra tra Lodi –Cremona –Piacenza, con estensioni verso Bergamo e Brescia, stranamente, (secondo me), senza un analogo coinvolgimento di Milano. Ma … una cosa alla volta. Dai Burdèl che ghe la fèm!

-Così postò sulla sua pagina Facebook nei giorni scorsi Maurizio Borghetti, il DocRock d’Italia, medico radiologo presso l’ospedale Maggiore di Crema e straordinario, squarciante socialinformatore, rasserenante, in questi giorni sclerati, stressanti e provanti. Stefano Mauri

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Mag 30 2020

quattro giorni con campagna amica 30 05 2020

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Quattro giorni con Campagna Amica

Stamattina a Casalmaggiore, domani a Crema, lunedì a Soresina

Il 2 giugno mercato speciale presso il portico del Consorzio Agrario di Cremona

Quattro giorni nel segno del vero made in Italy, proposto dagli agricoltori di Coldiretti-Campagna Amica. Partenza stamattina a Casalmaggiore, dove il piccolo mercato di Campagna Amica ha ripreso il suo posto in piazza Turati. Seguirà, domani, un’altra attesa domenica di mercato a Crema, con un’uscita a tema, dal titolo “voglia di fragole e ciliegie” (ma, accanto alla frutta di stagione, il mercato non mancherà di proporre anche gli altri prodotti della nostra agricoltura, dai formaggi ai salumi, dal miele a pane e prodotti da forno, con alcuni agricoltori in arrivo dalla vicine province per portare vino, riso, carne, olio). Il lunedì mattina proporrà il mercato di Campagna Amica a Soresina: da una manciata di giorni i gazebo gialli degli agricoltori hanno ripreso il proprio posto nella piazzetta del Comune. Per chiudere il “poker di bontà”, gli agricoltori di Campagna Amica danno appuntamento martedì 2 giugno a Cremona, presso il portico del Consorzio Agrario, per un’uscita del mercato un po’ speciale.

#MangiaItaliano è l’invito che Campagna Amica rivolge a tutti i cittadini che, con la loro puntuale presenza, testimoniano in ogni occasione il piacere di riallacciare l’incontro con gli agricoltori della Coldiretti. Il tutto avviene confermando l’impegno nel segno della sicurezza. I mercati perimetrati, il monitoraggio dell’accesso al circuito, la distanza di almeno un metro tra le persone in attesa, le maggiori distanze fra i gazebo, il divieto di toccare i prodotti esposti sui banchi, la rinuncia alle degustazioni…presso i mercati di Campagna Amica resta sempre alta l’attenzione alla sicurezza di cittadini e operatori, nel rispetto delle disposizioni previste per il contenimento dell’emergenza sanitaria. “Quello che non è cambiato è il nostro impegno nel portare prodotti buoni, sicuri, garantiti personalmente da noi produttori. Che come sempre ci mettiamo la faccia, ancorché parzialmente nascosta dalle mascherine – sottolineano gli agricoltori di Campagna Amica –. Cogliamo l’occasione per ringraziare i cittadini per la calorosa accoglienza che sempre ci riservano. E per l’attenzione che hanno dimostrato, fin dal primo giorno, insieme a noi, nell’osservare le prescrizioni legate alla sicurezza. Un impegno troppo importante, rispetto al quale non possiamo e non vogliamo abbassare la guardia”.

Per chi volesse trascorrere i giorni di festa all’insegna dei sapori del territorio, c’è anche la proposta degli agriturismi di Campagna Amica, che hanno riaperto le porte ed offrono il tradizionale pranzo in campagna, immersi nel verde, dove le distanze sono assicurate. Alcune aziende agrituristiche di Campagna Amica continuano ad affiancare la disponibilità al servizio “take away” e alla consegna dei menu a domicilio, alternative che, nelle scorse settimane, si sono dimostrate molto apprezzate.

RELAZIONI ESTERNE COLDIRETTI CREMONA

Via G. Verdi, 4 – 26100 Cremona – Telefono 0372 499819 – Cell. 334 6644736 – e-mail: marta.biondi@coldiretti.itwww.cremona.coldiretti.it – Fb e Instagram: Coldiretti Cremona

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