Mag 30 2020

sempre il pomodoro 30 05 2020

Published by at 2:09 pm under Pubblica Amm.ne

I consigli del nutrizionista di Campagna Amica

Pomodoro, il re della dieta mediterranea

Tipico ortaggio estivo, deve il suo colore rosso alla presenza del “Licopene”, un carotenoide che protegge le membrane cellulari ed è attivo contro le malattie cardiovascolari

Il pomodoro è l’ortaggio tipico della dieta mediterranea e dei suoi numerosi piatti salutisti. Deve il suo colore rosso al licopene, una sostanza carotenoide. Si trova solo in pochissimi tipi di frutta e verdura e il pomodoro è quello che ne contiene di più. È un grande antiossidante e si è visto che le diete addizionate di succo di pomodoro aumentano le difese organiche. C’è una correlazione tra il consumo di pomodori freschi e bassi livelli di grassi perossidati nelle colesterolo LDL, cioè nel colesterolo “cattivo”, che sono appunto gli indicatori del grande stress ossidativo, quello che porta le cellule a invecchiare molto precocemente. Il licopene protegge le membrane cellulari ed è attivo contro le malattie cardiovascolari. Sia l’esofago che lo stomaco risentono positivamente di questa protezione. Inoltre è anche un potente antiossidante e ha una funzione antietà. Un etto di pomodori fornisce solamente 20 calorie e contiene una grandissima quantità di acqua (il 94%) con tracce di proteine e grassi e un po’ di buoni zuccheri (il 3,5%) e un po’ di buona fibra vegetale che aiuta l’intestino ad essere regolare. Fornisce, inoltre, un’ottima dose di Vitamina C, quasi un terzo del fabbisogno giornaliero, di Potassio e pochissimo Sodio, per cui è ideale non solo per quei maschi che soffrono di prostata, ma anche per tutti coloro che soffrono di cuore. Il pomodoro crudo va gustato, in insalata, solo quando è al punto giusto di maturazione, perchè appartenendo alle Solanacee, se introdotto ancora verde, può contenere la solanina un alcaloide tossico alla salute umana; inoltre quando è verde contiene meno Vitamina C e meno licopene. Il pomodoro acerbo è, inoltre più ricco di acido ossalico, che può favorire la formazione di calcoli renali di ossalato di calcio.

A cura di Giorgio e Cinzia Myriam Calabrese

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