Mar 28 2020

qui cremona-cinquecentottantacinque 28 03 2020

Published by at 7:46 pm under Pubblica Amm.ne

QUI CREMONA – cinquecentottantacinque

“Nessuno si salva da solo”, gran titolo in prima della Provincia fin che c’è a scontrarsi col proverbio: “aiutati che il ciel t’aiuta”, come lo stesso Papa Bergoglio conferma sempre in prima: “Dio, svegliati!”, a fianco di Mattarella che addolorato proclama: “L’Ue agisca prima che sia troppo tardi”.

Un lettore di Welfare Cremona va sul sicuro: il potere giudiziario prima di tutto!

—Infine presumo che la magistratura dovrebbe intervenire d’ufficio in merito alla mancanza tragica de mezzi di protezione individuali e apparecchiature per gli addetti ai lavoro presso gli ospedali, se 39 medici sono deceduti nell’ambito dell’espletamento del loro lavoro significa, che ci sono state delle carenza e ritardi non tollerabili per la  fornitura dei dpi e quindi delle misure di protezione—

I medici di famiglia lombardi confermano gli stessi dubbi che ho io fin dall’inizio della brutta storia del coronavirus; il servizio di www.cremonaoggi.it:

—“Non vorremmo che la confusione sui dati” dell’emergenza coronavirus “servisse a nascondere la responsabilità dei generali nella ‘Caporetto’ della sanità pubblica italiana”. Paola Pedrini, segretario della Federazione italiana medici
di medicina generale (Fimmg) della Lombardia, come riportato dall’agenzia Adnkronos, ha definito “sempre più inattendibili” i numeri diffusi su Covid-19 ed esprime il timore che “traggano in inganno l’opinione pubblica”. Pedrini guarda alla situazione attuale in Lombardia e nelle aree della regione più colpite. Uno dei temi al centro del dibattito in questi giorni riguarda gli accessi ai pronto soccorso che sembra stiano vivendo un alleggerimento della pressione, e i malati che restano a casa. “Il ragionamento è un altro – osserva Pedrini -: prima si facevano i tamponi solo ai ricoverati, da qualche giorno si fanno ai ricoverati e agli operatori sanitari sintomatici, che sono quasi tutti ovviamente positivi anche se con pochi sintomi. Questo ha creato un dato di positivi non ricoverati sul territorio che prima non esisteva, numeri falsi perché riferiti ai soli operatori sanitari e non alla popolazione intera”. “A questi numeri – conclude – possiamo eventualmente aggiungere qualche tampone di  controllo ancora positivo fatto ai dimessi convalescenti. Ci chiediamo se chi gestisce i numeri è solo incompetente, se vive in un universo parallelo o se ci sta marciando”

Francoforte 28 03 2020 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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