Feb 14 2020

la legge del più forte-millecinquecentocinque 14 02 2020

Published by at 11:03 pm under Pubblica Amm.ne

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – millecinquecentocinque

Trascrivo l’articolo di Mauro Mellini, decano dei combattenti, sull’Opinione delle Libertà, su cui sono totalmente d’accordo: più che la legge, conta l’applicazione che ne fanno i padroni della legge!

—Voglio ancora una volta rivolgere un augurio a Matteo Salvini perché sono convinto che l’imputazione che gli è stata fatta è una “cazzata” (“sequestro di persona mediante mancata accoglienza”). Ma per lo stesso motivo ritengo che degli auguri degli Italiani, Salvini abbia bisogno. Corre un gran brutto pericolo. Proprio perché è imputato di un “non reato”, o meglio, di un fatto che con il reato che gli è addebitato non ha nulla a che fare. Non si “sequestrano” le persone lasciandole fuori della porta di casa. Per non dire che questo. Perché molto altro ci sarebbe da aggiungere.

Non credo che la mia preparazione e capacità di giurista superi quella dei difensori, degli avvocati che Salvini avrà avuto modo di procurarsi. E non solo oggi, all’ultimo momento. Non riesco a spiegarmi, pertanto, perché Salvini, che per carattere non mi sembra portato ai minuetti, alle trappole in propria difesa, non abbia fino a questo momento buttato in faccia ai procuratori che hanno inventato ed adottato quella ridicola tesi del “sequestro di persona mediante mancata accoglienza” qualche pesante, ma non inopportuno, giudizio circa la loro utilizzazione (che anche per questo appare evidente) dell’uso alternativo della giustizia e delle boiate interpretative fatte in suo nome. Fatti suoi. Ma se l’assurdità della fattispecie di reati a lui contestati dovesse essere il motivo, comunque non disgiunto del suo ben noto carattere, per cui affronta veramente compiaciuto il processo che il “Partito dei magistrati” (che pure sembra che egli voglia ignorare), allora dovrei dire che si sbaglia di grosso. Un’imputazione balorda, impossibile, ridicola, come è quella del “sequestro” addebitato a Salvini, specie se addebitato con pertinacia e non per un momento di debolezza mentale di un “attaccapanni di una toga” è cosa che non comporta affatto l’impossibilità di una condanna e nemmeno la sua improbabilità. Se dei magistrati si sono gettati allo sbaraglio a sostenere quella sciocchezza, quella sciocchezza è diventata appartenente a tutto il Partito dei Magistrati e “punto d’onore” (!) del loro atteggiamento sulla questione. È avvenuto per altre non meno evidenti cazzate (pensavo al processo per la cosiddetta “Trattativa”, che, indipendentemente dalla realtà dei fatti, si fonda su un’ipotesi di reato non meno ridicola di quella a carico di Salvini). E da anni tiene occupati Tribunali e Corti, avvocati e giornalisti etc. etc.. Stia dunque attento Matteo Salvini. Non mi sembra persona da arroccarsi sulla infondatezza di una tesi giuridica, su di un errore, di cui egli sia vittima, di un suo avversario. Ma non spetta a me dargli consigli e pretendere che si adegui a quelli che vorrei dargli. Quello che forse più dovrebbe preoccuparci tutti è il fatto che questo “sequestro di persona mediante mancata accoglienza”, che dovrebbe far ridere anche le galline, venga preso sul serio come titolo di responsabilità penale dalla stampa, anche quella, non molto, ampia che a Salvini è favorevole. Non credo che improvvisamente si siano rincoglioniti tutti i giornalisti, così da non vedere ciò che è impossibile passi inosservato. Vedremo. Ma, ancora una volta, quando il Partito dei magistrati ricorre ad una prevaricazione, fa implicitamente violenza alla capacità dei propri componenti, per meglio colpire le sue vittime, c’è da stare poco allegri. Questo sequestro di persona così apertamente balordo è un’offesa per tutti i cittadini. Anche per noi. E un segnale di allarme.

Francoforte 14 02 2020 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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