Gen 17 2020

dal coltivatore cremonese 17 01 2020

Published by at 7:45 pm under Pubblica Amm.ne

LAVORO: COLDIRETTI, +12% GIOVANI NEI CAMPI, ITALIA LEADER UE

In Italia è in atto uno storico ritorno alla terra con oltre 56mila giovani under 35 alla guida di imprese agricole, un primato a livello comunitario con uno straordinario aumento del +12% negli ultimi cinque anni. E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti su dati Infocamere al terzo trimestre 2019 in occasione della consegna degli Oscar Green, il premio all’innovazione per le imprese che creano sviluppo e lavoro con i giovani veri protagonisti italiani del Green Deal. In Italia sono oltre 548mila le aziende condotte da under 35 in tutti i comparti produttivi, dal commercio alla manifattura, dall’abbigliamento ai servizi con il settore agricolo che – evidenzia la Coldiretti – vanta più del 10% del giovani che fanno impresa e creano lavoro. Una presenza che ha di fatto rivoluzionato il lavoro della terra dove sette imprese under 35 su dieci operano in attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili.

La rinnovata attrattività della campagna per i giovani – sottolinea Coldiretti – si riflette nella convinzione comune che l’agricoltura sia diventata un settore capace di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo. Non è dunque un caso che oltre otto italiani su dieci (82%) sarebbero contenti se il proprio figlio lavorasse in agricoltura secondo l’indagine Coldiretti/Ixè.

La capacità di innovazione e di crescita multifunzionale – continua la Coldiretti – porta le aziende agricole dei giovani ad avere una superficie superiore di oltre il 54 per cento alla media, un fatturato più elevato del 75 per cento della media e il 50 per cento di occupati per azienda in più. E se tra i giovani imprenditori agricoli c’è chi ha scelto di raccogliere il testimone dai genitori, la vera novità rispetto al passato – continua la Coldiretti – sono gli under 35 arrivati da altri settori o da diverse esperienze familiari che hanno deciso di scommettere sulla campagna con estro, passione, innovazione e professionalità, i cosiddetti agricoltori di prima generazione e tra questi nuovi giovani imprenditori della terra, ben la metà è laureata, il 57 per cento ha fatto innovazione, ma soprattutto il 74 per cento è orgoglioso del lavoro fatto e il 78 per cento è più contento di prima. Ed è rilevante tra i giovani imprenditori – sottolinea la Coldiretti – anche la presenza femminile che sfiora 1/3 del totale (32 per cento) secondo una analisi Coldiretti/Ixè.

E’ in atto dunque un cambiamento epocale che non accadeva dalla rivoluzione industriale il mestiere della terra non è più considerato l’ultima spiaggia di chi non ha un’istruzione e ha paura di aprirsi al mondo, ma è la nuova strada del futuro per le giovani generazioni istruite.

“E’ necessario investire sull’agricoltura che è un settore strategico per far diventare l’Europa più sostenibile con una Politica agricola forte, semplice ed efficace e con risorse adeguate per consentire alle imprese di svolgere un ruolo essenziale nel presidio territoriale, nel contrasto alla crisi climatica e contro il dissesto idrogeologico in un percorso di grande supporto al Green Deal ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare inoltre che con il nuovo Fondo di transizione di 7,5 miliardi saranno destinati circa 360 milioni di euro all’Italia che ne dovrà versare invece circa 900, essendo contributore netto dell’Unione”.

“Anche attraverso i giovani l’Italia ha conquistato un ruolo guida nel Green Deal a livello globale – conclude la leader dei giovani della Coldiretti Veronica Barbati – con l’agricoltura più green d’Europa con 299 specialità Dop/Igp/Stg riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, la leadership nel biologico con 72mila operatori del biologico, 40mila aziende agricole impegnare nel custodire semi o piante a rischio di estinzione e il primato della sicurezza alimentare mondiale”.

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