Archive for Gennaio, 2020

Gen 31 2020

il fantatutto 31 01 2020

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IL FANTATUTTO di Blitz Quotidiano almeno diverte! —Però è davvero un peccato. Con Casaleggio, Beppe Grillo aveva fondato un movimento che tra un vaffa e qualche impeto bonapartista aveva conquistato un terzo degli italiani, compresa gente come Rodotà e Dario Fo. Hanno occupato il potere. Governato con la destra e la sinistra. Spregiudicati e scaltri, hanno ballato inutilmente sui resti di un Paese impaurito da Salvini che intanto li spolpava piano piano perché mediaticamente più efficace di quel movimento che liquido ed inconcludente era e liquido ed inconcludente è rimasto. Poi la débâcle. Inesorabile. Continua. Rapida. Che verrà accelerata dalla leadership dei nuovi Ras, Crimi e Bonafede. Avrebbero fatto meglio ad affidarsi ai padri ideologici del Movimento, quei Travaglio e Davigo che da sempre dirigono e guidano la politica grillina. Che la smettano di far finta di essere un giornalista ed un magistrato. E prendano in mano finalmente le redini del partito (partito, sì) se non vogliono che scompaia. Cosa che peraltro, francamente, non sarebbe una gran perdita.

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Gen 31 2020

il resto dell’ospedale 31 01 2020

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IL RESTO DELL’OSPEDALE

non è indagato, assicurano il Fatto Quotidiano e il Corriere della Sera……

—Sono sette le persone iscritte nel registro degli indagati per la morte di Loredana Guida, la giornalista agrigentina di 44 anni deceduta lunedì notte dopo aver contratto la malaria durante un viaggio in Nigeria. La Procura indaga per omicidio colposo alcuni medici e infermieri dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento: non hanno subito diagnosticato la malattia alla donna.

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Gen 31 2020

ancora un miracolo 31 01 2020

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ANCORA UN MIRACOLO

spiegato dall’Avvenire: siamo noi italiani ad aver causato il ritorno della Tbc, che era scomparsa!

—In termini generali, le ricerche sull’argomento, come quelle condotte dalla Società italiana di medicina delle migrazioni (Simm), segnalano invece che i migranti sono selezionati alla partenza da un punto di vista sanitario: ben raramente famiglie e comunità investono i propri risparmi o s’indebitano per far partire persone malate. Si forma così un effetto definito dagli studiosi “migrante sano”. Sono semmai le condizioni di lavoro e di vita dopo l’arrivo a intaccare la salute degli immigrati.

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Gen 31 2020

il finocchio amico del cervello 31 01 2020

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I consigli del nutrizionista di Campagna Amica

Finocchio, l’ortaggio amico del cervello

Che sia in insalata con arance e olive nere oppure gratinato al forno, è difficile non amare questa verdura. Sapete che oltre a essere buonissima, fa anche molto bene alla salute?

Il finocchio è una pianta erbacea che appartiene alla famiglia delle Ombrellifere e il suo aroma peculiare si deve alla consistente presenza di anetolo, un’essenza che viene adoperata per la preparazione di liquori quali la sambuca, il pastis e l’anisette in Francia o l’anis in Spagna.

È opportuno fare distinzione tra finocchio selvatico e coltivato. Le due varietà fanno parte della stessa famiglia, ma mentre quello selvatico cresce in maniera spontanea e viene usato come pianta aromatica, quello coltivato, o comune, dispone di una parte edibile, detta “grumolo”, costituita dalla parte basale delle foglie e caratterizzata da un sapore più dolce e meno pungente rispetto a quello del finocchio selvatico. Questo ortaggio ha un contenuto calorico molto ridotto, circa 31 calorie per ogni etto, è povero di grassi ma molto ricco di fibre, quindi è un alimento particolarmente indicato per chi tiene alla propria linea.

Il finocchio è molto ricco di sali minerali, soprattutto potassio, calcio e fosforo, utili per rinforzare le ossa e per prevenire crampi e stanchezza. Contiene molte vitamine, in particolare la vitamina A, essenziale per proteggere e mantenere sana la pelle e per regolare il funzionamento della retina e della vista, la vitamina B, elemento fondamentale per il corretto funzionamento del sistema nervoso e dell’apparato cardiocircolatorio, e la vitamina C, sostanza molto importante nella prevenzione di numerose patologie perché rafforza il sistema immunitario e svolge un’efficace azione antiossidante. Il buon contenuto di fitoestrogeni rende il finocchio un ottimo equilibrante naturale dei livelli degli ormoni femminili, il che lo rende particolarmente utile nello stimolare la produzione di latte nelle donne alle prese con l’allattamento, nel ridurre i disturbi che precedono il ciclo mestruale e nell’alleviare i sintomi della menopausa.

Anche il fegato trae giovamento dal consumo di finocchi, che rappresentano dei validi disintossicanti e che contribuiscono al miglioramento delle funzioni epatiche. Inoltre, il finocchio ha effetti diuretici, favorendo la produzione di urina e, di conseguenza, l’eliminazione delle tossine da parte dell’organismo, ed è indicato in caso di inappetenza, dato che stimola l’appetito e la secrezione gastrica attraverso l’azione dei suoi principi aromatici.

Come erba officinale, il finocchio costituisce un ottimo rimedio per i problemi di digestione, in quanto contrasta i processi fermentativi che avvengono nell’intestino crasso e contribuisce all’eliminazione dell’aria che si accumula nello stomaco e nell’intestino, lenendo in tal modo anche i dolori causati dalle coliche gassose nei neonati. Proprio in considerazione di queste sue virtù benefiche nei confronti dell’apparato digerente, tisane, decotti e infusi preparati con i semi di questo ortaggio possono essere molto utili per coloro che abbiano problemi di gonfiore addominale e di aerofagia.

A cura di Giorgio e Cinzia Myriam Calabrese

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Gen 31 2020

xylella fastidiosa 31 01 2020

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Xylella Fastidiosa, approvazione Piano da 300 mld è svolta

venerdì 31 Gennaio 2020 di Redazione Giovani Impresa

Xylella, bene l’approvazione del Piano da 300 milioni di euro per sostenere gli agricoltori colpiti dell’area infetta che vogliono soltanto avere la libertà di espiantare, reimpiantare e non morire di Xylella e burocrazia.  E’ quanto afferma il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini nell’apprezzare l’azione del Ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova che è riuscita a scongiurare ulteriori ritardi ingiustificati e pretestuosi, consentendo l’approvazione del Piano di riparto grazie a ruolo determinante degli Assessori all’agricoltura che erano presenti alla Conferenza.

Per Coldiretti occorre ora agire con tempestività per attivare tutte le misure necessarie ad evitare l’estendersi della contaminazione della Xylella che avanza al ritmo di 2 chilometri al mese e, dopo aver devastato gli ulivi del Salento, minaccia la maggior parte del territorio Ue dove sono stati individuati altri casi di malattia, dalla Francia alla Spagna, dalla Germania al Portogallo.

Si deve intervenire per fermare il dilagare della malattia mentre nelle aree infettate occorre trovare adeguati sistemi di convivenza, con reimpianti, innesti e sovrainnesti con varietà resistenti, continua la Coldiretti, nel sottolineare che la riunione tecnica che ha preceduto la Conferenza Stato – Regioni per l’approvazione del Piano è stata anticipata dal Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano al 28 gennaio, in modo da consentire agli Assessori all’Agricoltura delle regioni più colpite dalla cimice asiatica di partecipare, insieme al Ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova, ai presidenti del Veneto Luca Zaia e dell’ Emilia Romagna Stefano Bonaccini nonché al presidente il Presidente della provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, alla manifestazione di Coldiretti con circa diecimila agricoltori scesi in piazza per fermare la strage senza precedenti provocata nelle campagne dall’arrivo di specie aliene.

L’insetto killer che viene dalla Cina ha devastato i campi e i frutteti di 48mila aziende in Italia con un danno che supera i 740 milioni di euro a livello nazionale, secondo le stime della Coldiretti che ha evidenziato il pesante impatto anche sull’occupazione con una perdita stimata di oltre mezzo milione di giornate di lavoro nel corso del 2019 secondo elaborazioni Coldiretti su dati Cso.

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Gen 31 2020

qui cremona-cinquecentoventotto 31 01 2020

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QUI CREMONA – cinquecentoventotto

La Provincia fin che c’è, diretta dal Bencivenga fin che appare, definisce Lottomatica “un gioco di successo”: di successo per chi tiene il banco, com’è ovvio tranne a loro.

—MillionDAY, il gioco numerico a quota fissa di Lottomatica, si conferma un gioco di successo. La serata di giovedì 30 gennaio è stata infatti particolarmente fortunata per un giocatore della provincia di Cremona che ha indovinato la combinazione dei 5 numeri vincenti e realizzato così il sogno di vincere 1 milione di euro giocando solo 1 euro— 

Compie gli anni il Marathon Cremona, per cui ho corso anch’io, quand’ero più giovane e sano; da www.cremonaoggi.it: —Il Marathon Cremona compie 30 anni e per l’occasione si regala una corsa ‘special edition’ in riva al Po. Si chiama Marathon Cremona, appunto, 3.0 ed è stata organizzata dall’associazione che ha sede in viale Trento Trieste nel parco del Vecchio Passeggio, con un intento benefico. L’appuntamento è per domenica 9 febbraio alla canottieri Flora, il ricavato della corsa sarà devoluto ad Airc—

Coronavirus, per adesso non pervenuto a Cremona:

—I primi due casi sospetti di coronavirus, per fortuna risultati poi negativi, sono comparsi in questi giorni anche all’ospedale di Cremona. Una trentina in tutta la Lombardia, senza che nessuno sia stato poi conclamato. La cosa certa è che il livello di attenzione è altissimo, tanto che proprio in queste ore si stanno susseguendo le riunioni in Asst per stabilire il protocollo d’azione per intervenire nei casi sospetti— Silenzio completo sui giornalisti lasciati a casa dopo la chiusura di Vita Cattolica. Come sulla gestione della Fiera di Cremona.

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Gen 31 2020

la legge del più forte-millequattrocentonovantuno 31 01 2020

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LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – millequattrocentonovantuno Dal Giornale, che sarà di famiglia, ma non credo inventi, la storia di un processo che spiega perché gli altri processi siano costantemente di tempi lunghissimi, e sia inoltre indispensabile abolire la prescrizione! —Le tangenti non ci sono. Il processo flop all’Eni è già costato 100 milioni. Sono le spese affrontate dall’ente per la difesa sui casi delle presunte mazzette in Africa. Milano Se si chiede alla Procura di Milano quanto è costato imbastire il processo Eni-Nigeria, la risposta è che un bilancio complessivo dell’inchiesta non c’è, «ma comunque non abbiamo speso molto»: una sola consulenza, qualche traduzione, e poco altro. Se invece lo si chiede all’Eni, che dalle accuse di corruzione internazionale mossa a lei e ai suoi manager ha dovuto difendersi, i conti che in qualche modo si riesce ad avere sono piuttosto precisi: 54 milioni di euro fra parcelle, perizie, audit, consulenze e quant’altro. Un budget che anch’esso, come quello della Procura di Milano, pesa in parte sulle spalle dei contribuenti in termini di minore redditività. E che fa il paio con l’altro salasso subito dall’ente energetico di Stato per il processo-gemello per le presunte tangenti in Algeria: 47 milioni di euro, compresi gli astronomici onorari agli avvocati americani per difendersi nel fronte di indagine Oltreoceano. Conto totale, oltre cento milioni. Si dirà: l’Eni può permetterselo. E poi sono i costi della giustizia, l’investimento che la collettività è chiamata a fare in nome della legalità e della trasparenza. Giusto. Il problema è che ad aleggiare su questa montagna di quattrini è un dubbio che udienza dopo udienza si rafforza, come uno spettro che inevitabilmente porta a leggere tutto in un’altra luce. Quello che il processo non stia in piedi. Che le tangenti che il procuratore aggiunto Fabio De Pasquale è convinto di avere scoperto esistano in realtà, come sostiene l’Eni, solo nei racconti coloriti di personaggi improbabili. E che insomma né l’ex amministratore delegato Paolo Scaroni né il suo successore Claudio Descalzi abbiano mai ordinato di pagare a colpi di mazzette il diritto di sfruttare i giacimenti africani. Per quanto riguarda le mazzette in Algeria, a dire il vero, il dubbio si è già abbondantemente concretizzato: assolta l’Eni, assolto Scaroni, assolta in appello anche la controllata Saipem. Adesso tocca alla Nigeria. L’altro ieri, in udienza, gli ultimi due testimoni dell’accusa, le ultime due carte di De Pasquale per convincere i giudici si sono trasformati in altrettanti boomerang: sia il poliziotto nigeriano Isaac Eke sia il capocentro dei servizi segreti italiani in Nigeria hanno smentito su tutta la linea la «gola profonda» della Procura, l’ex funzionario Eni Vincenzo Armanna. Mai visti trolley con i quattrini, mai saputo niente dell’andirivieni di tangenti e di creste. In aula il coup de théãtre è tale che persino gli avvocati difensori sembrano colti alla sprovvista e si scambiano il 5 come giocatori di pallavolo dopo un colpo vincente. Che anche qua tutto finisca con un’assoluzione generale, è a questo punto una possibilità concreta. E questa ipotesi invece di svelenire il clima lo peggiora, lo incupisce ulteriormente. Perché da un lato la Procura della Repubblica appare convinta che se tutto si sgretola è solo perché qualcuno ha comprato i testimoni, riapparsi in scena ribaltando confessioni precise ed accuse dettagliate in lunghe sequenze di «non so» e «non ricordo». Dal lato opposto si accusa la Procura di essere ormai alla caccia di un risultato purchessia: se non la condanna almeno la destituzione di Descalzi, la cui carica è al vaglio delle prossime nomine, ma fin quando non viene assolto è a rischio poltrona. E i quaranta giorni che De Pasquale ha chiesto per preparare la sua requisitoria potrebbero mettere il manager in difficoltà nel valzer delle nomine.

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Gen 31 2020

popolare di bari 31 01 2020

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POPOLARE DI BARI

Si indaga sul crac della banca, per adesso ai domiciliari presidente e direttore; sembra che Salvini non abbia responsabilità, nemmeno di citofono.

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Gen 31 2020

la cultura 31 01 2020

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LA CULTURA

è la risposta all’odio e all’intolleranza, dice Mattarella e l’Agenzia Agi riporta; Hitler e Goebbels infatti erano ignoranti, Stalin invece no.

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Gen 31 2020

ma non si vergognano, 31 01 2020

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MA NON SI VERGOGNANO,

alla Provincia fin che c’è diretta dal Bencivenga fin che appare, della scopiazzatura continua degli argomenti trovati da www.cremonaoggi.it? Via Solferino, i negozi chiudono, servizio del 28 gennaio di www.cremonaoggi.it, il 31 gennaio ripreso sia in carta, prima pagina con foto! che on line; ripeto: ma non si vergognano?

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